Mario Musso: differenze tra le versioni
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|Attività = militare
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità = , decorato di [[medaglia d'oro al valor militare]] alla memoria nel corso della [[prima guerra
}}
==Biografia==
Nacque a Saluzzo, [[provincia di Cuneo]], il 30 gennaio 1876, figlio di Sebastiano e Clara Pignari. Arruolatosi nel [[Regio Esercito]] frequentò la [[Accademia Militare di Modena|Regia Accademia Militare]] di [[Modena]], da cui uscì con il grado di [[sottotenente]], assegnato al [[41º Reggimento fanteria "Modena"|41º Reggimento fanteria]] della Brigata "Modena". Promosso [[tenente]], fu successivamente trasferito al [[3º Reggimento alpini|3º Reggimento]] della specialità [[Alpini]].<ref name=B1p99/> Nel 1904, in tempo di pace, gli fu conferita la [[Valor militare|Medaglia di bronzo al valor militare]] per aver salvato
Promosso [[capitano]] in forza al [[2º Reggimento alpini]], all'entrata in [[Prima guerra mondiale|guerra]] del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], avvenuto il 24 maggio [[1915]],<ref name=B1p99/> parte per la zona di operazioni alla testa della 21ª [[Compagnia (unità militare)|Compagnia]] del [[Battaglione alpini "Saluzzo"|battaglione alpini "Saluzzo"]], distinguendosi sul fronte [[Carnia|carnico]]. Partecipò alle operazioni sul Pal Piccolo, Pal Grande, Freikofel, e nell’alto But.<ref name= "ar">{{Cita|Combattenti Liberazione||ar}}.</ref>
Il 14 giugno 1915 l'[[Imperiale e regio esercito|esercito austro-ungarico]] lanciò un violentissimo attacco contro le posizioni di Monte Londin, Cima di Val Puartis, e Passo Melédis,<ref name= "ar"/> difese da tre compagnie, una del [[12º Reggimento bersaglieri]] e due del 2º Reggimento alpini.<ref name= "ar"/> Rimasto sotto il fuoco nemico per ore, rimase ferito una prima volta all’addome, ma rimase stoicamente al suo posto sorreggendosi con una piccozza e dirigendo le operazioni di difesa. Ferito mortalmente per la seconda volta, riuscì a rimettersi in piedi ordinando di continuare il fuoco contro gli attaccanti che oramai stavano entrando nelle trincee italiane. Trasportato dagli austriaci presso un ospedale da campo a Straniger Alp, in [[Carinzia]], si spense il 17 settembre.<ref name= "ar"/> Il giorno del suo funerale gli furono tributati gli onori militari da parte di un picchetto di soldati, e il comando austriaco ne diede informazione alla famiglia. Con Decreto Lougotenenziale 22 luglio 1916 gli fu concessa la [[Medaglia d'oro al valor militare]] alla memoria.<ref name= "ar"/>
==Onorificenze==
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