Videoregistratore: differenze tra le versioni
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Già dalla fine degli [[Anni 1960|anni sessanta]] esistevano i grossi registratori a bobina, prodotti soprattutto dalla [[Ampex]] per l'industria televisiva. Successivamente arrivò l'[[U-matic]], prodotto dalla Sony, il primo sistema che sostituiva le ingombranti e scomode bobine con le prime cassette compatte contenenti un nastro da 3/4 di [[Pollice (unità di misura)|pollice]]: orientato al mercato professionale e industriale, il sistema era molto più pratico delle macchine da studio, ma qualitativamente inferiore e comunque troppo costoso per un uso domestico. Nel [[1972]] la [[Philips]] introdusse in [[Gran Bretagna]] l'[[N1500]], in un certo senso l'antenato dei sistemi di videoregistrazione domestica che però soffriva proprio il fatto di essere un pioniere con diverse problematiche legate soprattutto alla scarsa durata delle proprie cassette (30 min circa); ne servivano da 2 a 4 per registrare un unico film.
Già dall'inizio degli anni sessanta esistevano i grossi registratori da studio a bobine con nastro da 1 o 2 pollici, prodotti soprattutto dalla [[Ampex]] per l'industria televisiva. Successivamente arrivò l'U-matic, prodotto dalla Sony, il primo sistema che sostituiva le ingombranti e scomode bobine con le prime videocassette compatte contenenti un nastro da 3/4 di pollice; orientato al mercato professionale e industriale, il sistema era più pratico delle macchine da studio, ma comunque troppo costoso per un uso domestico. Nel 1972 la Philips introdusse nel Regno Unito l'N1500, un formato da 1/2" chiamato
La versione VCR Long Play (mod. Philips N1700) aumentò la capacità delle videocassette rallentando la velocità di scorrimento del nastro magnetico (diminuendo la larghezza delle tracce elicoidali e la banda di sicurezza tra le tracce), ma restò insufficiente per soddisfare la videoregistrazione domestica. Il 1º giugno 1975 la Sony lanciò sul mercato giapponese i primi due modelli di Betamax, l'SL-6300 e l'LV-180.
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