Recaredo I: differenze tra le versioni

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Recaredo era figlio secondogenito del [[Re dei Visigoti|re dei visigoti]] [[Leovigildo]] e della sua prima consorte, Teodosia, la figlia del governatore bizantino della provincia Cartaginense. Suo fratello primogenito era [[Ermenegildo (re dei Visigoti)|Sant'Ermenegildo|Ermenegildo]].
 
==Biografia==
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Come suo padre tenne la sua corte nella capitale [[Toledo]] e mantenne la tradizione dei re visigoti di professare l'[[Arianesimo]] portandolo a scontrarsi con la popolazione romana della penisola iberica fedele al [[Cattolicesimo]] trinitario.
Sfruttando questa divisione interna il vescovo cattolico [[Leandro di Siviglia]] cercò, riuscendo nell'intento, di convertire il figlio maggiore di Leovigildo, [[Sant'Ermenegildo (re dei Visigoti)|Ermenegildo]], e lo appoggiò in un moto di sommossa contro il legittimo sovrano che non ebbe successo e causò la condanna all'esilio dello stesso vescovo Leandro, mentre Ermenegildo, fatto poi santo, venne giustiziato nel [[585]].
 
Alla morte di Leovigildo il 21 aprile [[586]], il vescovo Leandro, esule in [[Mauretania]], venne invitato a fare ritorno a Toledo. Nel frattempo Recaredo, che aveva governato insieme al padre prima della sua morte, venne incoronato nuovo re dei Visigoti senza incontrare opposizione alcuna.