Utente:Syrio/Prove: differenze tra le versioni

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le informazioni certe sulla vita di Ripsima sono scarsissime; è appurato che venne martirizzata insieme ad altre compagne a [[Vagharshapat]], e assieme a loro è considerata [[protomartire]] d'[[Armenia]]<ref name=catholic/>.
 
Col tempo, sono state scritte diverse [[agiografia|agiografie]] fantasiose sulla storia di Ripsima<ref name=catholic/>, che viene narrata generalmente come segue: Ripsima sarebbe stata una giovane nobildonna [[Roma|romana]], rinomata per la propria straordinaria bellezza, che viveva in una [[comunità monastica]] femminile guidata da una donna di nome Gaiana. Per sfuggire alle mire dell'imperatore [[Diocleziano]] (o [[Massenzio]]), tutte queste donne fuggirono da Roma, riparando in Armenia dopo essere transitate per l'[[Egitto]], la [[Palestina]] e la [[Siria]]; l'imperatore contattò quindi [[Tiridate III]], re d'Armenia, chiedendogli di rimandare indietro Ripsima o di sposarla lui stesso<ref name=ocasanti/><ref name=santioca/>.
 
Tiridate la fece cercare dai suoi servi che, una volta trovatala, le intimarono di sottomettersi al volere del re; Ripsima dichiarò invece che lei e le sue compagne erano già sposate con [[Cristo]] e che quindi non potevano prendere un altro marito sulla terra; dal cielo si udì quindi una voce che disse a Ripsima: "Sii coraggiosa e non avere paura, perché Io sono con te"<ref name=oca/>. Infuriato, Tiridate la diede ai torturatori, che le strapparono la lingua, le aprirono lo stomaco, l'accecarono e quindi la uccisero: ispirate da lei, Gaiana e altre due donne scelsero di seguire la stessa sorte, mentre tutte le altre vergini vennero passate a fil di spada, e i loro corpi gettati alle bestie<ref name=oca/>. LSecondo altre versioni, invece, Tiridate portò Ripsima a palazzo, dove lei si rifiutò di sposarlo; il re fece allora condurre a corte Gaiana perché la persuadesse, ma questa la esortò invece a rimanere fedele a Cristo<ref name=santi/>. Tiridate fece quindi imprigionare Gaiana con altre due discepole, mentre Ripsima tornava a ricongiungersi con le altre compagne; il re diede quindi l'unicaordine superstitedi giustiziare Gaiana, considerandola responsabile, ma i servi, avendo capito male, trucidarono invece Ripsima e tutte le altre che erano con lei. Venutolo a sapere, Tiridate venne preso da una grande tristezza, e fece uccidere anche Gaiana e le altre due donne che erano in prigione<ref name=santi/>. Alcune versioni affermano che della comunità monastica facesse parte anche [[santa Nino]] che, unica superstite, che riparò in [[Georgia]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.catholic.org/saints/saint.php?saint_id=4595|titolo=St. Rhipsime|sito=Catholic Online|accesso=24 gennaio 2018}}</ref>.
 
Come punizione per i loro misfatti, Tiridate e i suoi servitori vennero tormentati dai [[demoni]] e, impazziti, fuggirono nelle foreste come animali selvatici<ref name=oca/>. Il re venne più tardi guarito dall'intervento di [[san Gregorio Illuminatore]]<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.newadvent.org/cathen/07023a.htm|titolo=Gregory the Illuminator|sito=New Advent - Catholic Encyclopedia|accesso=24 gennaio 2018}}</ref>.