Storia del caffè: differenze tra le versioni

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Cayla si profuse a fondo nel 1931 coi tentativi di porgere aiuto ai piantatori, persino andando a prelevare dalle casse di riserva della colonia al fine di trovare i fondi necessari<ref name="cci" />. Il sostegno dato al caffè nel 1931-32 per mantenerlo ad un livello di prezzi elevati diede un impulso decisivo alla produzione contadina. Da un anno all'altro le piantagioni indigene aumentarono da 32 a 49.000 ettari, mentre i coloni ristagnarono a circa 20.000 ettari per tutto il decennio<ref name="cci" />.
 
Il rapporto tra il profitto per il caffè venduto e la spesa per il [[Oryza sativa|riso]] acquistato, ritenuto d'interesse per le comunità quando il primo superava di almentoalmeno 3 volte il secondo, evolvette alla luce del profondo e continuo calo dei prezzi del riso tra il 1926 e il 1937<ref name="cci" />.
 
Come conseguenza durante gli anni 1930 il Madagascar divenne il principale esportatore di caffè dell'[[Africa francofona]] giungendo all'83% del totale, superando tutti gli altri paesi africani<ref name="est" />; questa situazione si presentò per 2 volte, dalla fine degli anni 1840 al principio degli anni 1860<ref name="est" /> e nel triennio 1931-33.