Turbo codici: differenze tra le versioni

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Nella [[teoria dell'informazione]], i turbo codici (originariamente ''Turbocodes'', in francese) sono una classe di codici [[Forward Error Correction]] (FEC) ad alte prestazioni sviluppati intorno al 1990-91 (ma pubblicati per la prima volta nel 1993), le prime codifiche capaci di avvicinarsi al massimo teorico della capacità del canale [[teorema di Shannon]]–Hartley, il massimo teorico per la velocità alla quale è ancora possibile una comunicazione affidabile dato un livello di rumore specifico. I turbo codici sono utilizzati nelle comunicazioni mobili [[3G]]/[[4G]] (ad es. In [[UMTS]] e [[LTE]]) e nelle comunicazioni satellitari (nello spazio profondo) così come altre applicazioni dove i progettisti cercano di ottenere un trasferimento affidabile delle informazioni tramite collegamenti di comunicazione, dati i limiti di larghezza di banda o di latenza e la presenza di rumore dannoso per i dati. I turbo codici sono attualmente in competizione con i codici ''[[Lightweight Directory Access Protocol]]'' (LDPC) che offrono prestazioni comparabili.
 
Il nome "turbo code" deriva dal lorociclo usodi durantefeedback lain decodifica, perciò è stato associato alla retro-alimentazione dai gas di scarico utilizzata per la sovralimentazione dei motori turbo, Hagenauer ha sostenuto che il termine turbo in tal senso è improprio poiché non vi è alcun risultatofeedback nel processo di codifica,<ref>{{Cita web |url=http://www.ima.umn.edu/csg/bib/bib16.0429hage.pdf |titolo=Archived copy |accesso=20 marzo 2014 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130611235418/http://www.ima.umn.edu/csg/bib/bib16.0429hage.pdf |dataarchivio=11 giugno 2013 |df=dmy }}</ref> sebbene il termine nell'uso popolare renda bene l'idea di un sistema veloce e potente.
 
==Storia==
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Prima dei codici turbo, le migliori implementazioni FEC erano costituite da codifiche seriali concatenati basate su un codice di correzione degli errori esterno [[Reed-Solomon]] combinato con un codice interno convoluzionale a lunghezza corta [[algoritmo di Viterbi]], noto anche come codice [[RSV]].
 
In un saggio successivo, Berrou ha generosamente riconosciuto l'intuizione di "G. Battail, J. Hagenauer e P. Hoeher, che, alla fine degli anni '80, hanno acceso l'interesse per l'elaborazione probabilistica". Aggiungendo che " R. Gallager e M. Tanner avevano già immaginato tecniche di codifica e decodifica i cui principi generali erano strettamente correlati," anche se i calcoli necessari erano impraticabili a quel tempo.<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Claude|cognome=Berrou|titolo=The ten-year-old turbo codes are entering into service|città=Bretagne, France|accesso=11 febbraio 2010|url=http://www-elec.enst-bretagne.fr/equipe/berrou/com_mag_berrou.pdf}}</ref>
 
==Un esempio di encoder==