Torre Einstein: differenze tra le versioni

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== Descrizione ==
[[File:Einstein Tower rear view.jpg|thumb|Veduta della torre Einstein dal retro]]
Come già accennato la torre deve la propria esistenza all'esigenza di dover verificare sperimentalmente il fenomeno della deviazione luminosa, apprezzabile secondo le previsioni di Einstein qualora il raggio in esame subisce l'azione di un campo gravitazionale. Per questo motivo venne predisposto un telescopio di moderna concezione, sul tipo di quello realizzato per l'[[osservatorio di Monte Wilson]], negli [[Stati Uniti d'America]]. La luce catturata alla sommità dell'edificio viene dunque deviata da un sistema di specchi prima verticalmente lungo la torre sino al piano interrato che ospita il laboratorio vero e proprio, poi orizzontalmente (allungando ulteriormente in tal guisa la lunghezza focale), sino agli strumenti di rilevazione.
 
Di particolare interesse, tuttavia, è soprattutto la forma architettonica della Torre, la quale - con la sua massa duttile, malleabile, quasi fludificata - risponde pienamente ai dettami dell'[[architettura espressionista]]. Il vigore plastico, curvilineo dell'impianto volumetrico salva la torre Einstein dalla tirannica schiavitù della visione scatolare sino ad allora predominante in ambito edilizio e coinvolge la quasi totalità della struttura, fatta eccezione per parte rivolta verso ovest, la zona basamentale dell'ingresso ed il fronte (dove le anomalie mendelsohniane perdono notevolmente di intensità, risultando quasi occultate): espressioniste, ad esempio, risultano essere la scala d'accesso, avvolta intorno alla zona basamentale, ma anche «i grumi cementizi che eruttano la materia tutto lungo il fianco», e le finestre degli uffici e degli alloggi, scavate all'interno della massa muraria lievemente inflesse in modo tale da distinguersi dalla massa muraria circostante. Questo impeto plastico-spaziale, tuttavia, non si traduce in uno sterile virtuosismo ornamentale: in altri termini Mendelsohn non plasma l'organismo architettonico per ragioni meramente estetiche, bensì lo conforma funzionalmente all'impianto degli spazi interni. Notevole infine anche la cupola, la quale «costituisce il fastigio trionfale dell'Einsteinturm, poiché ne esalta il moto ondoso e, allo stesso tempo, gli impone di riprecipitare in basso» (Zevi).<ref>{{cita|Zevi}}.</ref>