Totò, Peppino e la... malafemmina: differenze tra le versioni

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La scena della lettera: analisi linguistica con fonti a sostegno
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=== La scena della lettera ===
Secondo la testimonianza di [[Teddy Reno]], in seguito confermato in parte anche da [[Ettore Scola]] (che lavorava in qualità di aiuto regista) la nota scena della lettera fu semi improvvisata. In origine non era riportata nel copione che non convinceva del tutto i due attori, i quali, durante le riprese, stravolgevano spesso e volentieri le scene da girare. Nella versione definitiva, inoltre, si nota che Peppino scrive la seconda metà della lettera sull'ultima riga sovrascrivendola più volte, probabilmente non prevedendo un testo così lungo<ref name="raicinema">{{Cita web |url=http://www.cinematre.rai.it/R2_paginaSpalla/0,11017,247-1074498,00.html |titolo=Totò, Peppino e la... malafemmina |sito=RaiCinema.it |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20091029164152/http://www.cinematre.rai.it/R2_paginaSpalla/0,11017,247-1074498,00.html |dataarchivio=29 ottobre 2009}}</ref>. Scola aggiunse che lui, autore di rilievo di alcune gag, lavorando nel cast tecnico del film, propose la scena.<ref name="bartezzaghi">{{Cita libro |autore=[[Stefano Bartezzaghi]] |titolo=Come dire |editore=Mondadori |anno=2011 |isbn=88-520-2067-5 |url=https://books.google.it/books?id=wRDi0eCTwv8C&dq}}</ref>
 
===Analisi linguistica della lettera===
Al di là degli errori grammaticali, tesi verso un effetto comico <ref>Francesca Radaelli, ''COME ESSERE DIVERTENTI E PIACERE AGLI ALTRI: Manuale ufficiale della simpatia e leggiadria'', HOW2 Edizioni, 2014, p.46</ref><nowiki>, il testo contiene alcuni artifici di natura linguistica<nowiki> <nowiki><ref>[//books.google.it/books?id=dG7kBQAAQBAJ&pg=PT33&dq=la+lettera+alla+malafemmina&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjc6ufF4sTMAhXC7hoKHWJzCwYQ6AEIRDAG#v=onepage&q=la%20lettera%20alla%20malafemmina&f=false Anthony Spaggiari, ''Patchwork'', ed. Narcissus, 2014]</ref>.
 
Nel dire "addirvi (una parola)" Totò chiede che "a dirvi" si scriva tutto attaccato, con conseguente [[Raddoppiamento fonosintattico|rafforzamento sintattico]], e insieme esprime il concetto di "dire una parola", cioè di comunicare qualcosa, concetto peraltro puramente tautologico.
 
Più avanti la parola "specie" ha la funzione di legare due frasi subordinate attraverso una triplice accezione: con "ci fanno" intende dire che tutti quei soldi rappresentano un impegno oneroso, "ci fanno specie" (ci meravigliano), per rimarcare che non è loro abitudine ricorrere ad elargizioni, data la conclamata avarizia di Peppino, e aggiunge che accade in un anno di morìa bovina, quindi "specie" è usato anche come "specialmente"; la ciliegina di questo periodo è la pausa:"una grande morìa delle vacche come voi -pausa- ben sapete ecc...". La stessa tonalità di Totò dettante favorisce questo uso duplice del termine: analogamente indica, con un gesto, che "quest'anno" si debba scrivere tutto attaccato.
 
Altri errori si possono comprendere dalle controscene di Totò mentre cerca di giustificare a Peppino le sue scelte lessicali: l'uso del punto e dei due punti e quindi del punto e punto-e-virgola per non essere tacciati di tirchieria <ref>Graziella Priulla, ''L'Italia dell'ignoranza. Crisi della scuola e declino del Paese'', FrancoAngeli 2011, p.98</ref>, la voce verbale "avreta" invece di "avrete" perché il destinatario è al femminile, denominare "perché" come aggettivo qualificativo, fino all'invito a inserire la parentesi chiamandola "parente". La correzione "con l'insalata" era invece un travisamento di Peppino che poi corregge. Al termine della dettatura, Totò chiede al fratello se vuole aggiungere qualcosa, e Peppino propone "senza nulla a pretendere", come a volersi cautelare. Mentre Totò suggerisce un "in data odierna", ma entrambi convengono sul non scriverlo per il fatto che "quello poi si capisce".
 
Vi sono inoltre riferimenti e storpiature di frasi fatte o del linguaggio tipico della corrispondenza formale. Come il finale "salutandovi indistintamente", forma storpiata di "distinti saluti". O il "giovanotto che [...] deve tenere la testa al solito posto cioè sul collo", rivisitazione del modo di dire "avere la testa sulle spalle" (o "sul collo").
 
=== Luoghi delle riprese ===