Bonarcado: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Il fertile suolo vulcanico unito alla presenza dell'acqua hanno fatto sì che la zona attorno a Bonarcado venisse abitata sin da tempi remoti, come testimoniano i numerosi [[nuraghi]]. In particolare a Bonarcado si ha la più alta concentrazione in Sardegna del tipo di nuraghe a corridoio. La maggior parte dei nuraghi è sita nell'altopiano verso il vicino comune di [[Paulilatino]]: ZilighertoTzilighertu, Serra Crastula, ScoveraIscova era, Campu ScuduIscudu, Sas Losas e Livandru. Non mancano nel territorio le [[tombe dei giganti]], rimaneggiate per vari scopi e in diversi periodi. La presenza romana è attestata dai ritrovamenti, durante i lavori di restauro del [[santuario di Nostra Signora di Bonacattu|santuario di Bonacatu]], di un tratto di pavimentazione a mosaico che anticiperebbe quindi la costruzione del santuario stesso di almeno due secoli, portandolo al [[400 d.C.]].
 
Il paese ebbe una notevole importanza durante l'[[alto medioevo]]. Appartenne al [[giudicato di Arborea]] e fece parte della [[curatoria]] di Parte Milis. Nel [[1147]] vi furono fondati per opera del giudice [[Barisone I di Arborea|Barisone I]] un [[monastero]] di [[Congregazione dei Camaldolesi|Camaldolesi]] e una chiesa, detta di Santa Maria. Alla consacrazione della chiesa, avvenuta lo stesso anno, presenziarono i quattro [[Giudice (Storia della Sardegna)|giudici]] isolani, l'arcivescovo di [[Pisa]] e i prelati della Sardegna. La chiesa ebbe molte donazioni da parte del giudice di Arborea e in essa nel [[1237]] il giudice [[Pietro II di Arborea|Pietro II]] prestò giuramento di fedeltà e vassallaggio al Pontefice. Nel [[1253]] vi si tenne un [[sinodo]], al quale parteciparono i vescovi sardi e l'abate di [[Saccargia]], e nel [[1302]] un [[concilio]] di vescovi. Il paese andò poi decadendo per la [[peste]] che ne decimò la popolazione. Alla caduta del giudicato di Arborea fece parte del [[marchesato di Oristano]], e sconfitti definitivamente gli arborensi ([[1478]]) divenne un feudo sotto gli aragonesi. Nel [[XVIII secolo]] fu incorporato nel marchesato di Arcais, feudo dei Flores Nurra, ai quali fu riscattato nel [[1839]] con l'abolizione del sistema feudale.