Benedetto Cacciatori: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Le poche notizie
Benedetto fu il secondogenito di cinque figli di [[Lodovico Ceccardo Cacciatori]] e [[Maria Susanna Elisabetta Ravenna]]
Nacque il 29 dicembre 1974 e fu battezzato il 4 gennaio dell'anno successivo, come risulta dall' ''[[Index baptizatorum]]'' del [[duomo di Carrara]].
Il padre dell' artista, Lodovico (1760-1854), ricoprì per diversi anni l'incarico di professore di Architettura e Ornato presso l'accademia di Carrara,nella quale il giovane Benedetto si formò sotto gli insegnamenti dello scultore neoclassico [[Lorenzo Bartolini]]: al padre si devono sicuramente la prima formazione artistica e la possibilità di seguire studi presso l'[[Accademia di Brera]].▼
▲Il padre dell' artista, Lodovico (1760-1854), ricoprì per diversi anni l'incarico di professore di Architettura e Ornato presso l'accademia di Carrara, nella quale il giovane Benedetto si formò sotto gli insegnamenti dello scultore neoclassico [[Lorenzo Bartolini]]: al padre si devono sicuramente la prima formazione artistica e la possibilità di seguire studi presso l'[[Accademia di Brera]].
Nel 1810 Benedetto, il padre e i fratelli si trasferirono temporaneamente a Milano a causa di importanti commissioni che Lodovico dovette eseguire nel capoluogo lombardo: assieme al padre lavorò alla restaurazione e alla decorazione dell'[[Arco trionfale del Sempione]].▼
▲Nel 1810 Benedetto, il padre e i fratelli si trasferirono temporaneamente a Milano a causa di importanti commissioni che Lodovico dovette eseguire nel capoluogo lombardo
Cacciatori, come detto precedentemente, poté proseguire gli studi artistici all'Accademia di Brera e fu influenzato da molti grandi artisti come [[Luigi Canonica]], [[Luigi Cagnola]], [[Giuseppe Zanoia]], [[Ferdinando Albertolli]], [[Luigi Sabatelli]] ma soprattutto da [[Camillo Pacetti]] che fu sempre considerato da Benedetto come un secondo padre.▼
Benedetto lavorò assieme al padre alla restaurazione e alla decorazione dell'[[Arco trionfale del Sempione]].
Nel 1816 a causa di alcuni problemi economici, per poter proseguire gli studi, Benedetto Cacciatori inviò una supplica formale alla cancelleria dell'[[imperatore Francesco I]]:l'artista dimostrò che le sovvenzioni che gli furono concesse erano state ben usufruite infatti, quell'anno, ottenne tre premi tra cui uno per la sua scultura "Ercole recupera Dejanira dal centauro Nesso".▼
▲Cacciatori, come detto precedentemente, poté proseguire gli studi artistici all'Accademia di Brera e fu influenzato da molti grandi artisti come [[Luigi Canonica]], [[Luigi Cagnola]], [[Giuseppe Zanoia]], [[Ferdinando Albertolli]], [[Luigi Sabatelli]], ma soprattutto da [[Camillo Pacetti]] che fu sempre considerato da Benedetto come un secondo padre.
Successivamente Benedetto conobbe Maria Angela, figlia di Pacetti, si innamorò di lei e la sposò nel 1818: in seguito a questo avvenimento, lui e il suo (adesso suocero) maestro intrapresero una vera e propria collaborazione in un impresa familiare comune che portò alle realizzazioni successive delle opere dell'artista carrarese.▼
Nel 1816 a causa di problemi economici, per poter proseguire gli studi, Benedetto Cacciatori inviò una supplica formale alla cancelleria dell'[[imperatore Francesco I]].
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▲Successivamente Benedetto conobbe Maria Angela, figlia di Pacetti, si innamorò di lei e la sposò nel 1818: in seguito a questo avvenimento, lui e il suo
Negli anni seguenti, Benedetto Cacciatori fece le sue opere più importanti: dalle sculture per la parrocchiale di Gorgonzola (1820-1827 circa) alle prime commissioni sabaude per il complesso di Hautecombe (a partire dal 1825), dalle figure per l'altare del santuario milanese di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso (1826-1827) ai lavori per l'arco della Pace (dal 1827) e per la barriera di porta Orientale (1828-1833).
Fra le sue opere si segnala la decorazione scultorea delle tombe dei Savoia (1826). Suo è anche il monumento marmoreo a [[Luigi Cagnola]] (1849) nel cortile dell'[[Accademia di Brera]] a Milano.
[[File:Benedetto Cacciatori Tomba al Cimitero Monumentale, opera propria.jpg|thumb|200px|Tomba di Benedetteo Cacciatori al Cimitero Monumentale di Milano]]
''Morto in Carrara sua diletta patria nel 1871 d’anni 77 eletto gentiluomo devoto alla religione alla famiglia all’arte illustrò l’Italia con opere ammirate.''
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Nel 1820 Benedetto Cacciatori realizza quelle che sono con ogni probabilità le sue prime opere al di fuori dell'ambito degli studi: i due [[Angeli]] per l'altare dei [[Santi Gervaso e Protaso]] a [[Gorgonzola]].
Come venne segnalato da [[Gian Battista Maderna]] nel 1979, l'
La figura angelica con le mani giunte costituisce una reinterpretazione dell'artista di un'opera precedente scolpita dal suo maestro [[Pacetti]] tra il 1808 e il 1813 raffigurante [[Santa Marcellina]] per la [[Basilica di Sant'Ambrogio]].
Opere ugualmente importanti di questo primo periodo lombardo
==Le commissioni dei Savoia per Hautecombe==
Benedetto Cacciatori
L'artista
Tutte i monumenti della Abbazia di Hautecombe furono realizzati in [[pietra di Seyssel]] (un calcare bianco da costruzione molto tenero) che Cacciatori seppe riadattare ed utilizzare scolpendo sia monumenti esterni all'Abbazia sia monumenti interni ad essa: all'
Internamente all'Abbazia, Cacciatori realizzò [[La Madonna degli Angeli]] (rilievo colossale in marmo di Carrara che ospita la tomba di Carlo Felice e [[Maria Cristina]]), due [[Pleureuses]]
Lo scultore non si dimenticò di elogiare Carlo Felice per averlo incaricato di lavorare a praticamente tutto il restauro dell'Abbazia e fece per lui un gigantesco [[Monumento del re Carlo Felice di Sardegna]], statua a figura sedente in marmo di Carrara a destra dell'ingresso all'aula principale.
Scolpì I lavori per la ristrutturazione dell'Abbazia di Hautecombe durarono almeno fino al 1834, data in cui [[Alfieri]] espose una riproduzione in disegno della Pietà scolpita da Benedetto Cacciatori.
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==L'attività per i grandi cantieri milanesi dell'arco della Pace, di Porta Orientale e del duomo==
Nel 1827 Benedetto Cacciatori
L' artista eseguì in seguito le due statue del fiume Po e del Ticino.
L'11 giugno del 1829, la [[Congregazione Municipale]] della Regia Città di Milano
Il suo impegno nella decorazione dell'arco della Pace e della Porta Orientale furono il trampolino di lancio
In seguito a Cacciatori vennero commissionate le due statue di Santa Maria Cleofe e San Satiro, Sant'Apollonia, San Massimiliano e Sant'Ilario: tutte queste statue furono realizzate in marmo di Candoglia.
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==L'insegnamento all'Accademia di Brera e l'attività per altre committenze pubbliche e private==
Nel 1828 Benedetto Cacciatori espose a Brera solamente l'''[[Apollo pastore]]'', poiché impegnato in cantieri scultorei che non permettevano la produzione di singoli pezzi
Pietro e Antonio Gavazzi commissionarono all'artista carrarese nel 1838 un Putto (dedicato ad un figlio di Antonio morto in età infantile
Nel 1842 Cacciatori espose nuovamente a Brera una statua marmorea del [[Redentore in atto di salire al cielo]] e
▲Pietro e Antonio Gavazzi commissionarono all'artista carrarese nel 1838 un Putto (dedicato ad un figlio morto in età infantile di Antonio) e il [[Monumento funerario di Giuseppe Antonio Gavazzi]] che vennero posti accanto alla [[Maria Vergine col Bambino]] scolpita per Racconigi su commissione di [[Carlo Alberto di Savoia]].
Negli anni successivi, fino alla sua morte, l'artista lavorò molto con il marmo bianco della sua città come si può vedere nel Monumento a Filippo e Girolamo Tosi, nel Monumento a Napoleone Bonaparte, nel Monumento al marchese Luigi Cagnola e nel Monumento funerario al marchese Marcello Saporiti ma, soprattutto, nella Pietà, sua opera più emblematica.
▲Nel 1842 Cacciatori espose nuovamente a Brera una statua marmorea del [[Redentore in atto di salire al cielo]] e, sempre nello stesso anno, lo scultore realizzò quattro rilievi per la facciata della [[chiesa di San Gerardo dei Tintori]] a Monza.
==Onorificenze==
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