Impero russo: differenze tra le versioni
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Il Consiglio era composto da 196 membri, di cui 98 nominati dell'imperatore e altrettanti elettivi. I ministri, pure loro di nomina imperiale, erano membri di diritto. Dei membri elettivi, 3 lo erano dal clero "nero" (i monaci), 3 dal clero "bianco" (gli ecclesiastici secolari), 18 dalle corporazioni dei nobili, 6 dall'accademia delle scienze e dalle università, 6 dalle camere di commercio, 6 dai consigli degli industriali, 34 dai dai governatorati con assemblea elettiva ''[[zemstvo]]'', 16 a quelli privi di ''zemstvo'' e 6 alla Polonia. Nei ruoli di corpo legislativo, i poteri del Consiglio erano coordinati con quelli della Duma. In pratica, raramente il proponeva nuove leggi.
===La Duma e il sistema elettorale===
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{{Vedi anche|Duma dell'Impero russo}}
La Duma dell'Impero o Duma imperiale (''Gosudarstvennaya Duma'') formava la [[camera bassa]] del parlamento. A partire dal decreto imperiale (''ukaz'') del [[2 giugno]] [[1907]] era composta da 442 membri, eletti mediante un processo elettorale abbastanza complicato, elaborato per garantire, da un lato una rappresentanza maggiore alle classi di proprietari terrieri e, dall'altro, la preponderanza dei Russi sugli altri popoli dell'Impero. Ogni provincia, eccetto quelle dell'Asia centrale, eleggeva un certo numero di deputati, fissato caso per caso in modo da dare maggior peso all'elemento russo. Alcune grandi città eleggevano deputati supplementari.
In ogni provincia (o governatorato) i deputati venivano eletti da collegi elettorali, i cui membri erano a loro volta eletti, come i membri degli ''zemstvo'', da assemblee delle tre curie (o classi): proprietari terrieri, abitanti delle città e contadini. Nelle assemblee della prima curia, i proprietari maggiori sedevano direttamente, i proprietari minori erano rappresentati da delegati. Gli abitanti delle città votavano nelle loro assemblee divisi in due categorie, a seconda della ricchezza sottoposta a tassazione. Anche qui il sistema avvantaggiava la parte più ricca della popolazione. Le assemblee di contadini erano elette dagli elettori di ''[[volost]]''. Gli operai votavano separatamente dalle tre classi: ogni complesso industriale che impegnava almeno cinquanta dipendenti eleggeva uno o più delegati, che entravano a far parte del collegio elettorale, formando una curia separata.
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In the college itself the voting—secret and by ballot throughout—is by majority; and since this majority consists, under the actual system, of very conservative elements (the [[landowner]]s and urban delegates having fths of the votes), the progressive elements—however much they might preponderate in the country—would have no chance of representation at all save for the curious provision that one member at least in each government must be chosen from each of the five classes represented in the college. For example, were there no reactionary peasant among the delegates, a reactionary majority might be forced to return a [[Social Democrat]] to the Duma. As it is, though a fixed minimum of peasant delegates must be returned, they by no means probably represent the opinion of the peasantry. That in the Duma any Radical elements survive at all is mainly due to the peculiar franchise enjoyed by the seven largest towns — [[Saint Petersburg]], [[Moscow]], [[Kiev]], [[Odessa]], [[Riga]] and the Polish cities of [[Warsaw]] and [[Łódź]]. These elect their delegates to the Duma direct, and though their votes are divided into two curias (on the basis of taxable property) in such a way as to give the advantage to wealth, each returning the same number of delegates, the democratic colleges can at least return members of their own complexion.
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