Debriefing: differenze tra le versioni
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== La tecnica classica ==
Il Debriefing "classico" (Mitchell, [[1983]]), detto anche ''Critical Incident Stress Debriefing / Psychological Debriefing'' (CISD/PD) - a sua volta solo una delle parti del più ampio e complesso protocollo del ''Critical Incident Stress Management'' ([[CISM]]) - dovrebbe essere rivolto esclusivamente a gruppi relativamente omogenei di soccorritori (e quindi non di vittime), ed è composto da sette fasi distinte (fattore ritenuto da molti come aspetto di eccessiva rigidità funzionale del protocollo iniziale<ref name="ref_A">Dyregrov, A. (1997) ''The Process of Psychological Debriefing'', Journal of Traumatic Stress, 10, 589-604</ref>).
Normalmente viene svolto tra le 24 e le 96 ore che seguono l'avvenimento (ovvero quando l'esperienza si è potuta strutturare psicologicamente almeno un minimo, ma non si è comunque ancora "cristallizzata" del tutto nel vissuto delle persone coinvolte).
Esiste comunque in letteratura scientifica un ampio dibattito sul problema del "timing" migliore per l'intervento, tema tecnico assai delicato e controverso.
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Fin dalla sua proposta iniziale, il Debriefing ha conosciuto rapido sviluppo ed un notevole successo nell'ambito della [[psicologia dell'emergenza]], arrivando ad esserne forse la tecnica operativa più conosciuta e diffusa. Verso la metà degli anni '90, il CISD era divenuto la tecnica standard per la gestione di eventi critici che coinvolgessero un gruppo più o meno strutturato di persone, e le ricerche sulla sua efficacia ed applicabilità divennero il ''mainstream'' della ricerca psicotraumatologica d'urgenza.
La maggior parte dei clinici lo riteneva un'importante tecnica di prevenzione dell'insorgenza di eventuali forme post-traumatiche nelle persone esposte ad incidenti critici.<ref
A partire dai primi anni del nuovo secolo, con la pubblicazione di alcuni importanti articoli di review e meta-analisi della sua efficacia, iniziarono ad essere sollevati dubbi sull'efficacia della tecnica nell'ottenere tale risultato: in molti casi, infatti, il suo profilo di efficacia nella prevenzione del [[PTSD]] risultava scarso se non nullo, ed in letteratura iniziarono ad essere discussi gli occasionali effetti iatrogeni della procedura stessa<ref>Richard J McNally, Richard A Bryant, Anke Ehlers (2003). ''Does early psychological intervention promote recovery from posttraumatic stress?''. Psychological Science in the Public Interest, 4 (2), 45–79.</ref>.
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