Diffusione dell'aikido in Italia: differenze tra le versioni

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Fra gli anni 1961 e 1964 gli aikidoisti italiani ebbero contatti anche con i maestri giapponesi Mutsuro Nakazono e Masamichi Noro giunti dal Giappone in Europa e stabilitisi in Francia. Occasionalmente ebbero modo di avvalersi anche degli insegnamenti di Hirokazu Kobayashi che saltuariamente effettuava dei viaggi dal Giappone in Europa.
 
==== 8 febbraio 1964: iniziano in Italia i primi corsi regolari di aikido. ====
 
Nel febbraio del 1964 giunse per turismo in Italia dagli U.S.A. il giovane M°. Motokage Kawamukai, diciottenne, allora solo ''shodan'' (cintura nera 1º dan) dell'Hombu Dojo Aikikai di Tokyo ma che in America aveva già aiutato a fondare l'Aikikai dell'Illinois e di New York. Il M° Kawamukai tramite il M° Tommaso Betti-Berutto, pioniere italiano del Judo, entrò in contatto a Roma con la Sig.na Onoda [[Diffusione dell'aikido in Europa#Istruttori giapponesi giungono in Europa|(vedi tabella)]] che già fin dalla fine degli anni 50 si prodigava nell'insegnamento dell'aikido in Roma ed il giorno 8 febbraio 1964 iniziò a tenere un corso regolare di aikido presso la palestra "S.S. Monopoli Judo", diretta da Danilo Chierchini che fu poi a lungo direttore della Scuola Centrale di Roma dell'Aikikai d'Italia e successivamente Presidente dell'Aikikai d'Italia stessa. Nell'estate di quell'anno il Maestro Kawamukai e la signorina Onoda, visti gli ottimi risultati del corso appena intrapreso e le buone prospettive esistenti, anche consigliati dal M°. Hirokazu Kobayashi [[Diffusione dell'aikido nel mondo#Ramificazione del lignaggio in differenti stili e scuole personali|(vedi tabella)]] che in quei giorni si trovava di passaggio a Roma, decidono di segnalare all'Hombu Dojo Aikikai la promettente situazione italiana suggerendo l'invio in Italia di un maestro giapponese di elevato livello.
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Con l'avvento in Italia di Hiroshi Tada che sostituisce Masamichi Noro [[Diffusione dell'aikido in Europa#Istruttori giapponesi giungono in Europa|(vedi tabella)]] nella qualità di "Inviato ufficiale" dell'Hombu Dojo Aikikai per la diffusione dell'aikido in Europa, si registra un vero e proprio salto di qualità in tutti i sensi, non solo per l'eccezionale capacità tecnica del maestro, ma anche sotto il profilo dell'immediata crescita numerica dei praticanti in tutta Italia e del formarsi nelle varie località italiane dei primi gruppi spontanei di aikidoisti che iniziano ad allenarsi secondo un preciso programma didattico sotto la guida del maestro Tada attraverso la sua presenza costante nel tempo.<br/>È quindi terminato il periodo in cui saltuariamente ed a distanza di lunghissimo tempo fra una volta e l'altra, solo alcuni ardenti appassionati venivano individualmente a contatto con gli insegnanti giapponesi in occasione di sporadici incontri di uno o comunque di pochi giorni di pratica, per lasciare il posto ad una pratica aikidoistica sistematica ed organizzata, che può contare sull'assidua e costante presenza sul territorio italiano del maestro Tada, il quale si prodiga in continui spostamenti da città in città per portare il proprio insegnamento presso i nascenti gruppi di pratica.
 
==== Anno 1965: arriva in Italia il maestro Masatomi Ikeda. ====
 
Arriva in Italia su esplicita richiesta del suo maestro Tada Hiroshi di cui è stato allievo in Giappone negli anni 1960-1964 presso il Dôjô Jiyûgaoka dove M° Tada insegnava privatamente prima di arrivare in Italia. Con l'aiuto e l'assistenza del Sig. Attilio Infranzi, un pioniere dell'aikido italiano residente a Cava dei Tirreni vicino a Salerno, supera velocemente le iniziali difficoltà linguistiche e logistiche ed inizia ad insegnare stabilmente a Napoli e Salerno, facendo nel contempo da supporto al M° Tada nei principali stages svolti in Italia. Nel 1970 lascia l'Italia e dopo un breve periodo itinerante fra Italia, Svizzera ed alcune località del Nord Europa, ritorna in Giappone.
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Nel luglio del 1971 arrivò a Milano il Sig. Yoji Fujimoto<ref>Fonte: Aikikai d'Italia [http://www.aikikai.it/biografie/fuji.htm biografia di Yoji Fujimoto]</ref> che trovò in Italia un'attività aikidoistica in veloce espansione e crescita non più solamente sotto la guida del maestro Tada Hiroshi a Roma e del Maestro Kawamukai a Milano, ma anche per merito della [[#Anno_1969:_si_forma_la_prima_generazione_di_cinture_nere_italiane|prima generazione]] di cinture nere italiane che da qualche anno aveva iniziato ad affiancare efficacemente gli istruttori giapponesi nell'insegnamento e nella diffusione dell'aikido in Italia. Il maestro Fujimoto, dopo essersi rapidamente insediato come istruttore in Milano affiancando il maestro Kawamukai, già nel settembre dello stesso anno si attiva subito nel prendere i suoi primi contatti con la realtà aikidoistica italiana in Piemonte e del sud Italia (Napoli), affiancato da Claudio Pipitone, una delle prime cinture nere italiane ed istruttore designato dal maestro Tada Hiroshi nella scuola [[#Anno_1972:_l.27Aikikai_d.27Italia_apre_la_sua_prima_.28ed_unica.29_succursale_in_Italia.|Aikikai Torino]] presso la succursale di Torino dell'Aikikai d'Italia, che lo guida in questo suo primo giro esplorativo per l'Italia: successivamente il maestro Fujimoto prosegue man mano sempre più speditamente ed in modo autonomo nella sua azione di pieno inserimento nel tessuto aikidoistico italiano.
 
==== Anno 1972: l'Aikikai d'Italia apre la sua prima (ed unica) succursale in Italia. ====
 
Nel gennaio 1972 il Dojo accademico di Torino della Associazione di Cultura Tradizionale Giapponese retto dalla cintura nera Claudio Pipitone per espressa delega del M° Hiroshi Tada trasferisce la propria attività dalla sede provvisoria di Via Giolitti 35, alla nuova ampia sede di Via Frabosa 5 in Torino, dedicata esclusivamente alla pratica dell'aikido. La succursale di Torino, in assenza del maestro Tada Hiroshi che in quegli anni iniziava a dividere la sua presenza fra Italia e Giappone, fu affidata alla cintura nera Claudio Pipitone con la responsabilità di conduttore ed insegnante, e fornirà un valido supporto logistico alle attività didattiche dell'Aikikai d'Italia fino al dicembre 1981, anno in cui gli organi associativi decisero la sua dismissione per mutati orientamenti di politica organizzativa e didattica sul territorio italiano.
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Nell'estate 1976 l'Aikikai d'Italia ratifica con delibera assembleare del 9 agosto, l'accordo con la U.I.S.P. per concedere a quest'associazione la possibilità di far praticare l'aikido ai suoi iscritti sotto il diretto controllo di istruttori qualificati dall'Aikikai d'Italia.
 
==== Anno 1978: l'Aikikai d'Italia ottiene il riconoscimento giuridico dello Stato Italiano. ====
 
La costituzione dell'Aikikai d'Italia in associazione, sebbene ancora priva del riconoscimento della persona giuridica, consentì di attivare le procedure previste dalla legge italiana al fine di ottenere dallo Stato Italiano il riconoscimento giuridico che, dopo un tentativo infruttuoso presso il Ministero della Pubblica Istruzione dell'epoca, ebbe infine successo presso il Ministero dei Beni Culturali, utilizzando la nuova denominazione di Associazione di Cultura Tradizionale Giapponese ed il riconoscimento con conseguente erezione in Ente Morale, arrivò con D.P.R. n° 526 dell'8 luglio 1978.