Programma atomico sovietico: differenze tra le versioni

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Kazan'
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La ricerca teorica degli scienziati sovietici degli anni trenta aveva sviluppato importanti studi nel campo dell'atomo e delle sue possibili applicazioni pratiche, tuttavia a livello politico i dirigenti sovietici, concentrati su molti altri problemi strategici e militari, non ritennero prioritario sollecitare ulteriori ricerche finalizzate all'invenzione di nuove armi<ref>C. Bellamy, ''Guerra assoluta'', p. 557.</ref>. Prima dell'inizio del conflitto modiale, il centro di ricerca principale era l'Istituto Radiologico di [[Leningrado]] del professor [[Abram Ioffe]], ma i programmi avevano una bassa priorità e non avevano attirato l'attenzione della dirigenza politica<ref name="JE79">J. Erickson, ''The road to Berlin'', p. 79.</ref>.
 
L'inizio della [[seconda guerra mondiale]] sul [[fronte orientale (1941-1945)|fronte orientale]] con il suo andamento catastrofico per l'[[Unione Sovietica]] provocò ulteriori conseguenze negative per la ricerca sperimentale sull'atomo. In primo luogo la frettolosa evacuazione delle industrie e anche dei centri di progettazione e ricerca causò una grande dispersione degli scienziati e degli instituti con conseguente ulteriore rallentamento dei programmi e mancanza di comunicazione teorica tra i ricercatori; il centro radilogico del professor Ioffe per esempio venne trasferito a [[Kazan']]<ref name="JE79"/>. Inoltre i dirigenti sovietici nella prima fase della guerra sollecitavano gli scienziati a sviluppare con la massima urgenza soprattutto la tecnologia del radar, gli studi per la protezione navale anti-mine e il miglioramento degli armamenti terrestri; la ricerca su quella che veniva già denominata "bomba all'uranio" era per il momento considerata meno prioritaria<ref name="JE79"/>.
 
[[File:RUSMARKA-1660.jpg|thumb|left|[[Georgij Flërov]], lo scienziato che scrisse la famosa lettera a [[Stalin]] sollecitando la ricerca sulla "super-bomba".]]
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[[File:Pyotr Kapitsa 1930s.jpg|thumb|upright=0.7|Foto degli [[anni 1930|anni trenta]] di [[Pëtr Leonidovič Kapica]]]]
 
Nel frattempo alcuni scienziati sovietici non intendevano abbandonare le loro ricerche sull'atomo nonostante le enormi difficoltà create dalla guerra; in particolare [[Georgij Flërov]] nel dicembre del 1941 era giunto a Kazan' per parlare con i ricercatori dell'istituto trasferito da Leningrado e soprattutto con [[Igor' Vasil'evič Kurčatov]] a cui egli intedevaintendeva chiedere di guidare un gruppo di ricerca sulla nuova arma, ma Kurčatov non era più a Kazan' essendosi trasferito a [[Murmansk]] per guidare il gruppo di ricerca sulle mine anti-nave<ref name="JE79"/>. Flërov quindi parlò con gli altri scienziati tra cui Ioffe e [[Pëtr Leonidovič Kapica]] ma in quel momento non si giunse ad alcuna conclusione concreta<ref name="JE79"/>. Flërov aveva lavorato prima della guerra alla ricerca teorica sulla fissione nucleare insieme a Konstantin Petržak e, mentre prestava servizio come ufficiale inferiore nelle forze aeree sovietiche a [[Voronež]], si convinse, dopo aver rilevato che tutte le riviste scientifiche internazionali dopo l'inizio della guerra mantenevano un assoluto silenzio sulla fisica nucleare, che le altre potenze stavano progettando in segreto una bomba atomica<ref name="CB560">C. Bellamy, ''Guerra assoluta'', p. 560.</ref>. Nell'aprile 1942 egli prese l'audace decisione di scrivere personalmente a Stalin una lettera in cui sollecitava provvedimenti operativi immediati per colmare il divario con le altre nazioni; Flërov affermava che ci sarebbe stata "una rivoluzione negli armamenti militari pesanti" e che l'Unione Sovietica rischiava di "non prenderne parte"<ref name="CB560"/>.
 
[[File:Kaftanov SV.jpg|thumb|left|upright=0.6|[[Sergeij Vasilevič Kaftanov]], il consulente scientifico del Comitato statale di difesa dell'[[Unione Sovietica]], invitò Stalin a proseguire la ricerca sulla "bomba all'uranio".]]
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Il dittatore richieste una intensificazione massima dell'attività di informazione e spionaggio all'estero per accelerare la raccolta di notizie sui progetti atomici delle altre nazione e favorire gli sviluppi della ricerca sovietica; gli agenti dell'NKVD a Berlino, Londra e New York ricevettero il 14 giugno 1942 messaggi in codice che ordinavano di raccogliere a tutti i costi il maggior numero di informazioni possibile sugli aspetti scientifici e costruttivi della ricerca atomica<ref>C. Bellamy, ''Guerra assoluta'', pp. 560-561.</ref>. Ebbe quindi inizio, in condizioni di enorme difficoltà organizzativa con l'esercito tedesco in [[battaglia di Stalingrado|marcia su Stalingrado]] e l'[[Armata Rossa]] che sembrava vicina al crollo definitivo, il programma sovietico di progettazione e costruzione della "bomba all'uranio". Berija aveva proposto di nominare a capo del programma Kapica o Ioffe; anche Kaftanov aveva indicato Ioffe come possibile direttore della ricerca segreta, ma Stalin non fu d'accordo<ref name="CB561">C. Bellamy, ''Guerra assoluta'', p. 561.</ref>. Egli riteneva che la scomparsa dalla vita pubblica di questi eminenti ricercatori avrebbe insospettito gli informatori tedeschi e anglo-sassoni<ref name="CB561"/>. Abram Ioffe peraltro non si dichiarò dispobile a causa delle sue condizioni fisiche, mentre Kapica sembrò pessimista sulla riuscita dell'impresa<ref name="CB561"/>. Alla fine, nel settembre 1942, venne scelto Igor' Kurčatov che fin dall'inizio era stato il candidato di Flërov e aveva fatto ottima impressione su Stalin, Berija e [[Vjaceslav Molotov]] per la sua grande energia, la sua forte personalità e la sua preparazione specifica, avendo in passato lavorato alla ricerca sperimentale sull'atomo<ref name="CB561"/>. Kurčatov aveva avuto grandi dubbi inizialmente sull'utilità di questa ricerca, ma ben presto si dedicò con il massimo impegno al suo nuovo incarico<ref name="JE79"/>.
 
Kurčatov ricevette pieni poteri e la possibilità di richiedere e ottenere ogni scienziato o tecnico che egli avesse ritenuto necessario al programma di sviluppo<ref name="JE79"/>. Mentre Flërov dava inizio ad una serie di ricerche sperimentali sull'uranio nei laboratori di Kazan', Kurčatov si trasferì a Mosca dove, con l'aiuto del personale operativo fornito dal Comitato statale di difesa, gli scienziati cominciarono, inizialmente all'Istituto Sismologico e poi all'Istituto di Chimica inorganica, a progettare un nuovo [[ciclotrone]]<ref name="JE79"/>. Dopo l'estate 1943 la situazione militare migliorò grandemente per l'Unione Sovietica e il programma di ricerca e produzione fece progressi e ampliò le sue strutture: Kurčatov organizzò il cosiddetto "Laboratorio N. 2" a Mosca e svolse, insieme a Kapica, la maggior parte del lavoro teorico sulla fissione nucleare e la reazione a catena<ref name="JE80">J. Erickson, ''The road to Berlin'', p. 80.</ref>. Dall'agosto 1943 venne aperto a [[Char'kov]] liberata dall'occupante tedesco, il "Laboratorio N. 1" dove anche [[Kirill Dmitrëvič Sinelnikov]] si mise al lavoro sul "progetto della bomba"<ref name="JE80"/>.
 
=== 1944-1945: progressi sovietici ===