Eros con l'arco: differenze tra le versioni

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La posizione dell'arco differisce tra le varie ricostruzioni e copie. Nella copia dei Musei Capitolini il foro che ancora contiene il perno metallico al quale si agganciava l'arco bronzeo è stato riempito con stucco e si trovava sul lato esterno della coscia. Altre copie presentano la tangenza tra gamba e arco al di sotto del ginocchio, in una posizione che non può essere funzionale alla pressione necessaria all'azione, e alcune ([[Museo archeologico nazionale di Venezia]]; Museo nazionale romano) conservano l'estremità dell'arco a forma di testa d'aquila, un particolare che non è escluso potesse trovarsi nell'originale bronzeo. Assente doveva essere invece nell'archetipo il tronco d'albero e la posizione della faretra nelle copie marmoree risulta totalmente arbitraria.
 
La prima menzione del dio Eros armato di arco e frecce la si riscontra nell'opera di [[Euripide]] ''[[Ifigenia in Aulide]]''<ref>{{Cita libro|autore=[[George M. A. Hanfmann]]|titolo=Dizionario delle antichità classiche|città=Cinisello Balsamo|editore=Paoline|anno=1995|p=849}}.</ref>: {{citazione|Avventurato chi prova fa<br />della dea dell'amore con<br />temperanza e misura,<br />e con grande placidità<br />lungi dagli estri folli, perché<br />duplice è l'arco della beltà<br />che l'Amore (Eros) tende su di noi:<br />l'uno ci porta felicità,<br />l'altro la vita torbida fa.|[[Euripide]] ''[[Ifigenia in Aulide]]'' 542-50. Traduzione di [[Filippo Maria Pontani]] in [[Euripide]] ''Le tragedie''. Milano, Mondadori, 2007}}
 
== Bibliografia ==