Confraternite e Compagnie al Palio di Asti: differenze tra le versioni
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====L'ex voto del 1677====
La Confraternita conserva un dipinto di anonimo pittore [[1600|seicentesco]], ( probabilmente Pietro Laveglia), che lo fece realizzare al termine della corsa del Palio dell’anno [[1677]].Questo quadro è esposto nella chiesa della Confraternita, tutti gli anni nel periodo del Palio. Esso riporta la scritta “ex voto”, per la grazia ottenuta per la vittoria e per le modalità ad essa relative.
Dopo la mossa il cavallo della Trinità disarciona quasi subito il suo fantino, e benché scosso prende il comando della gara mantenendola fino al termine. All’epoca, però gli Statuti del Palio recitano che per aver diritto al drappo il paggio giunto primo al traguardo doveva toccare il drappo stesso con un colpo del suo frustino, cosa che fece il secondo arrivato, il paggio del conte Capra. Ma il messo Giovanni Malone, probabilmente simpatizzante( o addirittura confratello) della Trinità, afferra l'asta del Palio e mentre il cavallo scosso giunge al traguardo, lo tocca sulla groppa.Scoppiano immediatamente le contestazioni, sia i confratelli della Trinità che i sostenitori del conte Capra pretendono la vittoria: la situazione, mette in grave difficoltà i giudici di gara, che assegnano il Palio alla Trinità, il cui cavallo comunque era giunto primo al traguardo. Sentenza che farà giurisprudenza nel regolamento della corsa, perché per la prima volta enuncia la regola, ancora oggi in vigore, di: ''“...Stare del solo Cavallo la Vittoria”.''<br/>
Il quadro a tutt’oggi costituisce la più antica testimonianza iconografica della corsa e del suo percorso, inquadrata nel contesto della città e del territorio circostante. Come in una striscia fumettistica, i cavalli partecipanti alla corsa sono ritratti in quattro sequenze:
*la partenza con la rovinosa caduta del fantino della Trinità
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