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|Divisione amm grado 1=Sicilia
|Divisione amm grado 2=Trapani
|Amministratore locale=Daniela Toscano
|Partito=[[Partito Democratico (Italia)|PD]]
|Data elezione=12-6-2017
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''casale Busit'', ''casale Arcudacii'', ''casale Ynnichi'', ''casale Hurri'', ''casale Rachalculei'', con tutti i loro tenimenti e le loro pertinenze.
 
Questo territorio, sul quale l'[[universitas]] esercitava la sua giurisdizione, era diviso in feudi e contrade, la cui proprietà spettava all’[[universitas]] medesima ovvero a privati: la sua estensione era, fino al [[1846]] di circa 40000 ettari, il suo litorale si prolungava per 26 miglia dalla spiaggia di [[Castellammare del Golfo]] a quella di San Giuliano e al suo interno erano comprese tre baronie. La prima era quella di Baida, che confinava a settentrione con la spiaggia e il cui barone godeva il mero e misto impero; l’altra era quella di Inici, della quale erano feudatari i [[Sanclemente]]; l’ultima era quella di Arcodaci, proprietà della famiglia [[Monroy (famiglia)|famiglia Monroy]]. All'universitas spettavano il feudo Ralibesi, il cui nome - come quello di molte altre contrade della regione - è di origine [[Lingua araba|araba]], il feudo Xambola, il feudo Lacci, il feudo Punta, così chiamato per una punta di terra che si estende verso il mare chiamata capo san Vito, il feudo di Castelluzzo, che prese il nome da un castello che si trovava in questa località, e il feudo Sanguigno.
 
Il [[24 gennaio]] [[1846]] parte di questo territorio veniva sottratto all’universitas di Monte San Giuliano e attribuito a Castellammare del Golfo<ref>{{Cita libro|titolo =Erice oggi Monte San Giuliano in Sicilia, memorie storiche |autore =Giuseppe Castronovo |editore =Lao |città =Palermo |anno =1872 |volume =prima parte |pp = 156-169}}</ref><ref>{{Cita libro|titolo =La istoria della città del Monte Erice oggi detta Monte di San Giuliano antichissima città nel Regno di Sicilia |autore =Antonio Cordici |curatore =Salvatore Denaro |editore = |città =Erice |anno =2009 |pp = 49-54}}</ref>.
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Tra le attività più tradizionali vi sono quelle [[artigianato|artigianali]], che si distinguono per le lavorazioni del [[ferro]] e del [[legno]], oltreché per l'arte della [[ceramica]] e per quella [[tessitura|tessile]], quest'ultima finalizzata alla realizzazione di tappeti e di borse.<ref name=Aci>{{cita libro | titolo=Atlante cartografico dell'artigianato | editore=A.C.I. | città=Roma | anno=1985 | volume=3 | p=18}}</ref><ref name=Sicil>{{Cita web | url=http://www.sicilie.it/sicilia/Erice | titolo= Erice | accesso=5 giugno 2016}}</ref>
=== Aree naturali ===
Il [[Monte Erice]] è una grande area naturale con boschi, in particolare l'area di Martogna, il bosco demaniale di Sant'Anna e contrada Porta Spada. Il [[Corpo forestale della Regione siciliana]] gestisce il ''Museo Agro-forestale San Matteo'', un antico baglio rurale a 4 km dalla vetta. La periodica e ormai annuale pratica criminale degli incendi dolosi ha devastato la montagna e i dintorni del paese, che fino a vent'anni erano immersi nei boshi e che adesso insistono in un territorio pressoché arido <ref>http://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif/Luoghi-della-Cultura/visualizza_asset.html?id=151237&pagename=57</ref>.
 
== Società ==