Miracoli di San Giacomo (Capizzi): differenze tra le versioni

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Esistono due ipotesi sull'origine del rito.
La prima secondo la quale i capitini convertiti al cristianesimo e scelto San Giacomo come protettore della città abbattono, con il [[fercolo]] del santo, un tempietto pagano, o secondo altri una moscheasinagoga, mussulmanaluogo di culto della religione ebraica ebrea, oggi rappresentata da un muro di una casa in piazza dei miracoli; da allora l'evento si ripete ogni anno.<ref name="urlLa Festa"/><ref name="urlLa celebrazione dei miracoli di San Giacomo Apostolo, protettore di Capizzi (Messina)">{{Cita web|url= http://www.mondodelgusto.it/2010/06/15/celebrazione-dei-miracoli-san-giacomo-apostolo-protettore-capizzi-messina/ |titolo= La celebrazione dei miracoli di San Giacomo Apostolo, protettore di Capizzi (Messina) |accesso= }}</ref>
 
La seconda ipotesi, sostenuta anche da Marianna Fascetto studiosa di eventi capitini, ritiene che l'evento sia da imputare alla reazione dei capitini alla spogliazione delle reliquie del santo a favore della città di Messina ad opera del nobile [[Hidalgo (titolo nobiliare)|hildalgo]] Sancho de Heredia che obbedì nel 1435 all'imposizione di Alfonso il Magnanimo. Il rito consisterebbe nell'abbattere per punizione il muro della casa dove viveva il nobile spagnolo.<ref>Marianna Fascetto, Boanerghens il figlio del tuono. Ed Comune di Capizzi, p. 16</ref>