Lucio Dalla: differenze tra le versioni

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A questo punto c'è un nuovo strappo nella carriera di Dalla che, molto socievole e sostanzialmente un po' insicuro dietro la maschera difensiva della sua "clownerie", fino a quel momento aveva sentito il bisogno di appoggiarsi di volta in volta ad un qualche collaboratore per i testi vivendo di fatto anche l'inevitabile senso di inferiorità culturale verso colleghi intellettuali e di solito acculturatissimi. Frustrato da una collaborazione con Roversi entrata in crisi subito dopo aver dato i suoi frutti migliori, Dalla decide di diventare referente unico della sua musica e di lì in avanti sarà in tutti i suoi album compositore e paroliere.
 
Affidandosi agli arrangiamenti di [[Ron]], pubblica nel [[Cronologia della musica 1970-1979#1978|19781977]] ''[[Com'è profondo il mare]]'' (con ''Quale allegria'' e ''Disperato erotico stomp''), successo seguito da un disco ancora più famoso nel [[Cronologia della musica 1970-1979#1978|1979]], ''[[Lucio Dalla (album)|Lucio Dalla]]'' (con ''Anna e Marco'', ''L'ultima luna'', ''L'anno che verrà''), che raggiunge il milione di copie vendute, bissato nel [[Cronologia della musica 1980-1989#1981|19811980]] da ''[[Dalla]]'' (''Futura'', ''Cara'', ''Balla balla ballerino'').
In mezzo c'è ''[[Banana Republic]]'', tour con [[Francesco De Gregori]] (seguito da disco e film) che riempie nel 1979 gli stadi di tutta Italia.
Nel [[Cronologia della musica 1980-1989#1982|19821981]] pubblica ''Q disc'' (con ''Telefonami tra vent'anni'') e l'annodue anni dopo il parzialmente deludente ''[[1983 (album)|1983]]'', che induce Dalla a cambiare rotta musicale: abbandona gli "Stadio", ormai avviati ad una carriera come gruppo, ed inizia a collaborare con [[Mauro Malavasi]], che accentua la ritmica degli arrangiamenti: il risultato è ''[[Viaggi organizzati]]'', con la famosissima ''Tutta la vita'', incisa anche in inglese da [[Olivia Newton-John]] e cantata anche anni dopo da De Gregori dal vivo, e ''[[Washington (album)|Washington]]'', con la parte musicale scritta da [[Tullio Ferro]], storico autore di musiche per [[Vasco Rossi]].
 
Particolarissimo lo stile poetico del Dalla paroliere, per certi versi antitetico a quello di cantautori "classici" come Guccini, De André, De Gregori e Vecchioni: la sua scrittura ovviamente non ha alcuna pretesa di erudizione o formalismo, gioca a volte con allegria e a volte con inquietudine con la lingua di tutti i giorni, corre sul crinale della libera associazione e delle assonanze.
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Il fascino per il mare, che raggiungerà il vertice in ''Nun parlà'' di fine secolo; il gusto di coltivare una affettività ancora adolescenziale (''Stella di mare'' e ''Futura'' potrebbero essere scritte sul diario scolastico di un ginnasiale di talento); gli sconcertanti passaggi fra il drammatico e il comico (il "qui non si vede un casso" del pilota di ''Washington'' e l'ancora più accorato "ma che andassero a cagare" dell'astronauta abbandonato nello spazio di ''Stornello'', e tutte intere la quasi [[Luis Buñuel|bunueliana]] ''Il toro'' e ''Merdman'' che gioca il tema dell'emarginazione e dell'alterità con una stupefacente levità nel personaggio dell'alieno che cerca disperatamente di integrarsi nei nostri stanchi rituali e finisce ospite di un talk-show) sono alcuni fra i tratti caratteristici dei suoi testi, mentre le musiche diventano sempre più cantabili ed accattivanti dopo la fase della ricerca sonora e vocale del primo scorcio di carriera e le difficoltà di coniugazione dei due mondi del periodo-Roversi.
 
Per almeno 10 anni Dalla mette d'accordo critica e pubblico come in quel periodo il solo Battiato era stato capace di fare con le sue opere, parecchi cantautori della generazione successiva gli saranno espliciti debitori (Carboni, Bersani, Grignani e Antonacci, leggendaria la collaborazione con De Gregori ed echi sparsi dalliani anche nella triade reggiana Rossi-FornaciariZucchero-Ligabue). Memorabile è il brano ''Caruso'', unico inedito contenuto nel doppio LP live ''[[DallAmeriCaruso]]''. Brano che detiene ancora oggi il record di vendite. Dopo ''[[Nel blu dipinto di blu]]'' di Modugno, è la canzone italiana più famosa del mondo{{citazione necessaria|}}.
 
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