Utente:Distico/Sandbox/7: differenze tra le versioni
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==Maps of Meaning==
#I miti sono culturalmente universali.
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#Una moralità basata sugli archetipi mitici permette di attuare dei giudizi politici sugli [[totalitarismo|stati totalitari]].
Peterson segue infatti la [[Archetipo|concezione archetipica]] di [[Carl Jung]] supponendo che i miti abbiano dei substrati archetipici universali praticamente in tutte le culture. Per dimostrarlo Peterson fa esempi a partire dalla tradizione mitica mesopotamica, quella giudaico-cristiana, con numerosi riferimenti anche al [[buddismo]] e alle
Il substrato archetipico universale del mito, secondo Peterson, tende a descrivere il mondo come ''forum'' per l'azione di tre elementi costitutivi, che tendono a manifestarsi nei miti delle varie culture umane in tipici schemi di rappresentazione metaforica. Il primo di questi tre elementi è il «territorio inesplorato – la [[Grande Madre]], la natura, il creativo e il distruttivo, la fonte e il luogo di riposo finale di tutte le cose determinate».<ref name="xx" /> Il secondo è il «territorio esplorato – il Grande Padre, la cultura, la saggezza protettrice e tirannica, ancestrale e cumulativa».<ref name="xx" /> Il terzo è il «processo che media tra territorio inesplorato ed esplorato: il Figlio Divino, l'individuo archetipo, la Parola esplorativa creativa e l'avversario vendicativo».<ref name="xx">Jordan B. Peterson, ''Maps of Meaning: The Architecture of Belief'', p. xx</ref>
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