Ars et Labor Ferrara: differenze tra le versioni

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=== Le origini: dal Circolo Ars et Labor alla S.P.A.L. ===
[[File:Celebrazione del decennio della fondazione della S.P.A.L..jpg|thumb|upright=0.7|Manifesto celebrativo del decennio dalla fondazione della Società Polisportiva Ars et Labor.]]
Le più antiche tracce del calcio a [[Ferrara]] risalgono al 1896 con la costituzione di una squadra nell'ambito della ''Palestra Ginnastica Ferrara''., Aa seguire, nei primi decenni del [[Novecento]] sorsero in città numerose altre formazioni, tra cui ''Unione Sportiva Ferrarese'', ''Pro Juventus Ferrara'', ''Audax Ferrara'', ''Ferrara Football Club'' ed ''Eridania Football Club''.<ref>{{cita news|pubblicazione=il Resto del Carlino - QS Sport|data=27 agosto 2016|p=13}}</ref> Il nucleo originale di quella che sarebbe poi divenuta la ''Società Polisportiva Ars et Labor'' vide la luce nel marzo 1907<ref name=Cent'annidiSPAL/> per iniziativa del sacerdote salesiano Pietro Acerbis, all'epoca direttore dell'oratorio ferrarese di via Coperta: questi fondò un circolo religioso-culturale denominato ''Ars et Labor'' (in [[Lingua latina|latino]] "Arte e Lavoro") che nel giro di un paio d'anni divenne ''Circolo Ars et Labor'', dando mandato a don Pastorino, padre catechista del seminario, di aggiungere alle attività artistiche anche quelle sportive, inizialmente limitate ad [[atletica leggera|atletica]], [[ginnastica]] e [[ciclismo]]. I colori sociali adottati furono il [[bianco]] e l'[[azzurro]], mutuati dallo stemma della [[Società Salesiana di San Giovanni Bosco]].<ref name=Malaguti-Piffanelli1>{{cita|Malaguti, Piffanelli|pp. 3-4}}.</ref>
Il nucleo originale di quella che sarebbe poi divenuta la ''S.P.A.L.'' vide la luce nel marzo 1907<ref name=Cent'annidiSPAL/> per iniziativa del sacerdote salesiano Pietro Acerbis, all'epoca direttore dell'oratorio ferrarese di via Coperta: questi fondò un circolo religioso-culturale denominato ''Ars et Labor'' (in [[Lingua latina|latino]] "Arte e Lavoro") che nel giro di un paio d'anni divenne ''Circolo Ars et Labor'', dando mandato al padre catechista del seminario don Pastorino di aggiungere alle attività artistiche anche quelle sportive, inizialmente limitate ad [[atletica leggera|atletica]], [[ginnastica]] e [[ciclismo]]. I colori sociali adottati furono il [[bianco]] e l'[[azzurro]], mutuati dallo stemma della [[Società Salesiana di San Giovanni Bosco]].<ref name=Malaguti-Piffanelli1>{{cita|Malaguti, Piffanelli|pp. 3-4}}.</ref>
 
Il ramo sportivo del ''Circolo Ars et Labor'' divenne indipendente da quello artistico nel 1913, costituendosi autonomamente come ''Società Polisportiva Ars et Labor''. La sezione calcistica fu istituita nel maggio 1910:<ref name="F.B.C."/> inizialmente la squadra di calcio assunse tuttavia la denominazione di ''Ferrara F.B.C.Foot-Ball Club'', abbandonandola nel 1919 con la fine della [[prima guerra mondiale]], allorché anche la sezione calcistica uniformò il suo nome a quello della polisportiva. Il debutto della denominazione ''S.P.A.L.Società Polisportiva Ars et Labor'' avvenne in occasione di una partita interna disputata contro la {{Calcio Triestina|N}} il 16 giugno 1919, persa per 1 a 4; la prima vittoria della formazione estense giunse il 18 agosto del medesimo anno, a spese della stessa Triestina, per 1- a 0.<ref>{{cita|Fontanelli, Negri|pp. 26-27}}.</ref>
 
UlterioriAlcune pubblicazioni e ricerche storiche d'archivio attestano tuttavia la nascita ufficiale della società non al 1907 ma al 1913<ref name=Gruppioni/><ref name=Gazzetta/>, facendo inoltre risalire la nascita della sezione calcistica al 1919. Secondo fonti dell'epoca nella primavera del 1919 la SPAL giocò una partita a [[Castel Maggiore]] contro una squadra di militari inglesi stanziati attorno a [[Bologna]]<ref>{{cita news|pubblicazione=Gazzetta Ferrarese|data=17 maggio 1919}}</ref>; nella prima metà di giugno vennero disputati altri incontri prima della precitata sfida contro la Triestina: con una squadra mista composta da giocatori dell'Unione Sportiva Bolognese e del [[Nazionale Emilia Foot-Ball Club|Nazionale Emilia]], con il [[Associazione Sportiva Petrarca Calcio|Petrarca Padova]], con la squadra del 3º Reggimento Batteria Contraerei e con la squadra del 219º Reggimento Artiglieria d'Assedio.<ref name=Gruppioni/><ref>{{cita news|pubblicazione=Gazzetta Ferrarese|data=19 maggio 1919}}</ref><ref>{{cita news|pubblicazione=Gazzetta Ferrarese|data=2 giugno 1919}}</ref><ref>{{cita news|pubblicazione=Gazzetta Ferrarese|data=20 giugno 1919}}</ref> La SPAL disputò il suo primo campionato sotto l'egida della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio]] nella stagione [[Promozione 1919-1920|1919-1920]], venendo inserita nel girone emiliano della Promozione (secondo livello calcistico dell'epoca) e riuscendo a qualificarsi nella massima divisione per la stagione successiva.<ref name=Malaguti-Piffanelli1/>
 
La SPAL disputò il suo primo campionato sotto l'egida della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio]] nella stagione [[Promozione 1919-1920|1919-1920]], venendo inserita nel girone emiliano della Promozione (secondo livello calcistico dell'epoca) e riuscendo a qualificarsi nella massima divisione per la stagione successiva.<ref name=Malaguti-Piffanelli1/>
 
=== Dagli anni 1920 al periodo bellico ===
[[File:Spal 1922-23.jpg|thumb|left|Formazione della SPAL che disputò la [[Prima Divisione 1922-1923]].]]
Tra il [[Prima Categoria 1920-1921|1920]] e il [[Prima Divisione 1924-1925|1925]] la SPAL militò nella massima serie del tempo, la [[Prima Categoria (campionato prime squadre)|Prima Categoria]] (poi ridenominata [[Prima Divisione]] a partire dal [[Prima Divisione 1922-1923|1922-1923]], conseguentemente al [[Compromesso Colombo]]). Nella stagione [[Prima Categoria 1921-1922|1921-1922]] gli estensi raggiunsero la semifinale del campionato nazionale, venendo poi sconfitti dalla [[Società Ginnastica Comunale Sampierdarenese|Sampierdarenese]] per 2-1 nello spareggio (disputato a [[Milano]]) con in palio la finale. La rosa biancazzurra in quella partita era composta da: [[Oreste Canova|Canova]], [[Giuseppe Ticozzelli|Ticozzelli]], [[Ugo Fini|Fini]], [[Antonio Manfredini|Manfredini]], [[Abdon Sgarbi|Sgarbi]], [[Giuseppe Preti]], [[Carlo Dabbene|Dabbene]], [[Giacomo Olivieri|Olivieri]], Zanoli, [[Ilario Preti]] e [[Vassarotti]].<ref>{{cita|Becchetti, Palmieri|p. 28}}.</ref> Retrocessa in seconda serie, quattro anni dopo fu assegnata al neonato [[Serie B 1929-1930|campionato di Serie B a girone unico]].<ref>{{cita|Becchetti, Palmieri|pp. 30-31}}.</ref>
 
Retrocessa in seconda serie nel 1925, quattro anni dopo fu assegnata al neonato [[Serie B 1929-1930|campionato di Serie B a girone unico]]<ref>{{cita|Becchetti, Palmieri|pp. 30-31}}.</ref>; parallelamente ilIl campo da gioco di Piazza d'Armi, (risalente al 1919), venne sostituito nel 1928 dal nuovo [[Stadio Paolo Mazza|stadio Comunale]] nel 1928.<ref name=StadioMazza>{{cita web|autore=Marco Nagliati|url=http://lanuovaferrara.gelocal.it/sport/2016/04/19/news/il-mazza-rinasce-l-avventura-di-uno-stadio-glorioso-1.13325953|titolo=Il ''Paolo Mazza'' rinasce, l'avventura di uno stadio glorioso|data=19 aprile 2016|accesso=28 agosto 2016}}</ref> Da quel momento la società andò incontro a un decennio contrassegnato da molte difficoltàdifficile, veleggiando tra la [[Serie B]] e la terza serie; contestualmente dal [[Serie C 1939-1940|1939]] sino al termine della [[seconda guerra mondiale]] cambiò denominazione da ''Società Polisportiva Ars et Labor'' ad ''Associazione Calcio Ferrara'', adottando maglie a strisce bianco-nere (in omaggio ai colori civici della città [[Ferrara|estense]]).<ref name=Becchetti-Palmieri>{{cita|Becchetti, Palmieri|pp. 59-69}}.</ref> Tra gli [[anni 1920]] e gli [[anni 1940]] lanciò comunque diversi giocatori poi approdati in [[Serie A]]: [[Bruno Bertacchini]], [[Elvio Banchero]], [[Abdon Sgarbi]] (il quale vestirà la maglia della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]]), gli attaccanti [[Mario Romani (calciatore)|Mario Romani]] (maggiore goleador della storia spallina, con 129 reti in 189 apparizioni) e [[Aldo Barbieri]] (entrambi ceduti al {{Calcio Milan|N}}), [[Archimede Valeriani]], [[Savino Bellini]], [[Otello Badiali]] e [[Albano Luisetto]].<ref>{{cita|Malaguti, Piffanelli|pp. 4-5}}.</ref>
 
Negli anni 1920 e 1930 la società lanciò diversi giocatori poi approdati in [[Serie A]]: [[Bruno Bertacchini]], [[Elvio Banchero]], [[Abdon Sgarbi]] (il quale vestirà la maglia della [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]]), gli attaccanti [[Mario Romani (calciatore)|Mario Romani]] (maggiore goleador della storia spallina, con 129 reti in 189 apparizioni) e [[Aldo Barbieri]] (entrambi ceduti al {{Calcio Milan|N}}), [[Archimede Valeriani]] e [[Savino Bellini]]. A essi seguirono, negli anni 1940, [[Otello Badiali]] e [[Albano Luisetto]].<ref>{{cita|Malaguti, Piffanelli|pp. 4-5}}.</ref>
 
=== L'arrivo di Paolo Mazza e il secondo dopoguerra ===
[[File:Spal 1945-46.jpg|thumb|La prima formazione della SPAL nel [[Secondo dopoguerra in Italia|secondo dopoguerra]], campionato [[Serie B-C Alta Italia 1945-1946|1945-1946]]. Il primo da destra è il nuovo presidente, [[Paolo Mazza]].]]
Al termine del [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]], nel [[Serie B-C Alta Italia 1945-1946|1945]] la squadra riadottò i colori bianco-azzurri e il nome SPAL. Sotto la gestione del nuovo presidente (ed ex allenatore della squadra negli anni 1930) [[Paolo Mazza]], la società ferrarese tornò in [[Serie B]] e puntò alla promozione in [[Serie A]].<ref>{{cita|Becchetti, Palmieri|pp. 71-72}}.</ref> Tra gli affari significativi conclusi in quegli anni dal presidente spallino spiccarono le cessioni del centravanti [[Mario Astorri]] alla {{Calcio Juventus|N}} (prelevato per {{formatnum:25000}} [[Lira italiana|lire]] dallo {{Calcio Schio|N}} e venduto per 2 milioni ai bianconeri nel 1946<ref>{{cita|Malaguti, Piffanelli|p. 8}}.</ref>), della mezzala [[Egisto Pandolfini]] alla {{Calcio Fiorentina|N}} (prelevato dai viola per 3 milioni nel 1947 e rivenduto agli stessi per 16 milioni l'anno successivo<ref>{{cita|Malaguti, Piffanelli|p. 10}}.</ref><ref name="ReferenceB">{{cita news|pubblicazione=La Stampa|data=7 ottobre 1958}}</ref>), dell'attaccante [[Attilio Frizzi]] al {{Calcio Torino|N}} (capocannoniere della [[Serie B 1948-1949]] con 25 reti, acquistato dai granata all'indomani della [[tragedia di Superga]]) e della coppia di punte [[Domenico De Vito]]-[[Giovanni Ciccarelli]] (ceduti alla {{Calcio Triestina|N}} per 35 milioni nel 1950<ref name="ReferenceB"/>).
 
Tra gli affari significativi conclusi in quegli anni dal presidente spallino spiccarono le cessioni del centravanti [[Mario Astorri]] alla {{Calcio Juventus|N}} (prelevato per {{formatnum:25000}} [[Lira italiana|lire]] dallo {{Calcio Schio|N}} e venduto per 2 milioni ai bianconeri nel 1946<ref>{{cita|Malaguti, Piffanelli|p. 8}}.</ref>), della mezzala [[Egisto Pandolfini]] alla {{Calcio Fiorentina|N}} (prelevato dai viola per 3 milioni nel 1947 e rivenduto agli stessi per 16 milioni l'anno successivo<ref>{{cita|Malaguti, Piffanelli|p. 10}}.</ref><ref name="ReferenceB">{{cita news|pubblicazione=La Stampa|data=7 ottobre 1958}}</ref>), dell'attaccante [[Attilio Frizzi]] al {{Calcio Torino|N}} (capocannoniere della [[Serie B 1948-1949]] con 25 reti, acquistato dai granata all'indomani della [[tragedia di Superga]]) e della coppia di punte [[Domenico De Vito]]-[[Giovanni Ciccarelli]] (ceduti alla {{Calcio Triestina|N}} per 35 milioni nel 1950<ref name="ReferenceB"/>).
 
=== Gli anni 1950 ===
[[File:Spal 1952-53.jpg|thumb|left|La SPAL che partecipò al proprio secondo campionato di Serie A a girone unico, stagione [[Serie A 1952-1953|1952-1953]].]]
==== L'approdo in Serie A ====
[[File:Spal 1952-53.jpg|thumb|left|La SPAL che partecipò al proprio secondo campionato di Serie A a girone unico, stagione [[Serie A 1952-1953|1952-1953]].]]
Nella stagione [[Serie B 1950-1951|1950-1951]] la SPAL allenata da [[Antonio Janni]] e guidata in campo dal capitano [[Giovanni Emiliani]] vinse il campionato di [[Serie B]], accedendo per la prima volta alla [[Serie A]] a girone unico. La formazione-tipo di quell'anno era composta da: [[Renato Bertocchi|Bertocchi]], [[Raffaele Guaita|Guaita]], [[Alessandro Carlini|Carlini]], [[Giovanni Emiliani|Emiliani]], [[Giuseppe Macchi|Macchi]], [[Fulvio Nesti|Nesti]], [[Silvano Trevisani|Trevisani]], [[Goffredo Colombi|Colombi]], [[Aldo Biagiotti|Biagiotti]], [[Niels Bennike|Bennike]] e [[Alberto Fontanesi|Fontanesi]], cui si aggiungevano anche [[Renato Dini|Dini]], [[Plinio Patuelli|Patuelli]] e [[Enzo Rosignoli|Rosignoli]].<ref>{{cita|Malaguti, Piffanelli|pp. 13-15}}.</ref> L'anno della promozione coincise inoltre con l'inaugurazione del rinnovato [[Stadio Paolo Mazza|stadio Comunale]], ricostruito completamente in sostituzione del vecchio impianto risalente al 1928. La [[Serie A 1951-1952|stagione di esordio nella Serie A]] si concluse con il nono posto in classifica.<ref name="Fontanelli-Negri"/>
 
Il ventennio successivo vide la SPAL ottenere i suoi migliori risultati, mantenendo la categoria ininterrottamente dal 1951 alla prima retrocessione in B del [[Serie A 1963-1964|1964]]. I biancazzurri tuttavia ottennero la salvezza tramite spareggio battendo per 2-1 il [[Unione Sportiva Città di Palermo|Palermo]] nel [[Serie A 1953-1954|1954]] (con le reti di [[Giorgio Bernardin|Bernardin]] e [[Rinaldo Olivieri|Olivieri]]), mentre nel [[Serie A 1954-1955|1955]] la squadra venne ripescata nella massima serie insieme alla {{Calcio Pro Patria|N}}, a seguito delle sanzioni per illecito sportivo comminate al termine del campionato a {{Calcio Udinese|N}} e {{Calcio Catania|N}}.<ref>{{cita|Malaguti, Piffanelli|pp. 23-26}}.</ref> Il calciatore più rappresentativo degli anni in Serie A fu l'[[Argentina|argentino]] [[Oscar Massei]], il quale vestì la maglia biancazzurra per nove stagioni, dal [[Serie A 1959-1960|1959]] al [[Serie A 1967-1968|1968]].<ref>{{cita web|autore=Arnaldo Ninfali|url=http://www.lospallino.com/2016/08/27/incontro-con-oscar-massei-parte-prima-spal-non-avere-timore-te-la-puoi-giocare-con-tutti/|titolo=Incontro con Oscar Massei, parte prima: SPAL, non avere timore, te la puoi giocare con tutti|data=27 agosto 2016|accesso=1 aprile 2018}}</ref><ref>{{cita web|autore=Arnaldo Ninfali|url=http://www.lospallino.com/2016/09/04/aspettando-massei-si-prosegue-sul-viale-dei-ricordi-paolo-mazza-e-quel-quinto-posto-in-a/|titolo=Aspettando Massei si prosegue sul viale dei ricordi: Paolo Mazza e quel quinto posto in A|data=4 settembre 2016|accesso=1 aprile 2018}}</ref><ref>{{cita web|autore=Arnaldo Ninfali|url=http://www.lospallino.com/2016/09/21/incontro-con-oscar-massei-parte-terza-io-mazza-la-nazionale-e-quei-tira-e-molla-sul-contratto/|titolo=Incontro con Oscar Massei, parte terza: Io, Mazza, la Nazionale e quei tira e molla sul contratto|data=21 settembre 2016|accesso=1 aprile 2018}}</ref>
 
Il calciatore più rappresentativo degli anni in Serie A fu l'[[Argentina|argentino]] [[Oscar Massei]], il quale vestì la maglia biancazzurra per nove stagioni (dal [[Serie A 1959-1960|1959]] al [[Serie A 1967-1968|1968]]).<ref>{{cita web|autore=Arnaldo Ninfali|url=http://www.lospallino.com/2016/08/27/incontro-con-oscar-massei-parte-prima-spal-non-avere-timore-te-la-puoi-giocare-con-tutti/|titolo=Incontro con Oscar Massei, parte prima: SPAL, non avere timore, te la puoi giocare con tutti|data=27 agosto 2016|accesso=1 aprile 2018}}</ref><ref>{{cita web|autore=Arnaldo Ninfali|url=http://www.lospallino.com/2016/09/04/aspettando-massei-si-prosegue-sul-viale-dei-ricordi-paolo-mazza-e-quel-quinto-posto-in-a/|titolo=Aspettando Massei si prosegue sul viale dei ricordi: Paolo Mazza e quel quinto posto in A|data=4 settembre 2016|accesso=1 aprile 2018}}</ref><ref>{{cita web|autore=Arnaldo Ninfali|url=http://www.lospallino.com/2016/09/21/incontro-con-oscar-massei-parte-terza-io-mazza-la-nazionale-e-quei-tira-e-molla-sul-contratto/|titolo=Incontro con Oscar Massei, parte terza: Io, Mazza, la Nazionale e quei tira e molla sul contratto|data=21 settembre 2016|accesso=1 aprile 2018}}</ref>
 
==== Valorizzazione dei giocatori ====
[[File:Società Polisportiva Ars et Labor 1955-1956.jpg|thumb|Formazione della SPAL nel campionato di [[Serie A 1955-1956]].]]
Negli anni 1950 e 1960 vari giocatori militanti nelle file della SPAL ebbero occasione di mettersi in luce: tra essi il portiere [[Ottavio Bugatti|Bugatti]] (convocato in [[Nazionale di calcio dell'Italia|Nazionale]] e successivamente venduto al {{Calcio Napoli|N}}), [[Alberto Fontanesi]] (poi passato alla {{Calcio Lazio|N}}), [[Fulvio Nesti]], [[Antonio Nuciari]], [[Domenico De Vito]], [[Armando Picchi]], [[Franco Zaglio]], [[Costanzo Balleri]], [[Beniamino Di Giacomo]] ed [[Egidio Morbello]] (ceduti all'{{Calcio Inter|N}}), [[Giorgio Bernardin]] (passato prima all'Inter e poi alla {{Calcio Roma|N}}), [[Sergio Carpanesi]] (a sua volta passato alla Roma), [[Carlo Novelli]] (acquisito dal Napoli), [[Orlando Rozzoni]] (passato prima all'{{Calcio Udinese|N}} e poi alla Lazio), [[Fabio Capello]] (poi ingaggiato da Roma, {{Calcio Juventus|N}} e {{Calcio Milan|N}}), [[Alberto Bigon|Albertino Bigon]] (al Milan e poi al Napoli), [[Gianfranco Bozzao]], [[Adolfo Gori]], [[Luigi Pasetti]] e [[Carlo Dell'Omodarme]] (alla Juventus), [[Saul Malatrasi]] (all'Inter, poi alla {{Calcio Fiorentina|N}} e infine al Milan), [[Gianni Bui]] (prima al {{Calcio Bologna|N}}, poi al Milan e infine al {{Calcio Torino|N}}), [[Carlo Facchin]] (al Torino, quindi alla Lazio), [[Ernesto Galli]] (al [[Lanerossi Vicenza|Vicenza]]), [[Giuliano Bertarelli]] e [[Dante Micheli]] (alla Fiorentina), [[Edoardo Reja]] (al {{Calcio Palermo|N}}) e [[Luigi Delneri]] (all'Udinese). Altri giocatori promettenti dovettero interrompere o ridimensionare la propria carriera a seguito di infortuni: fu il caso di [[Giovanni Ferraro]], [[Osvaldo Riva (calciatore)|Osvaldo Riva]], [[Arturo Bertuccioli]], [[Maurizio Moretti]], [[Eugenio Bruschini]] e [[Gianfranco De Bernardi]].
 
[[File:Spal 1959-60.jpg|thumb|left|Formazione della SPAL che giunse al 5º posto nella [[Serie A 1959-1960]].]]
In quegli anni arrivarono a [[Ferrara]] anche calciatori più esperti, tra cui [[Sergio Cervato]], [[Giovanni Mialich]], [[Onorio Busnelli]], [[Battista Rota]], [[Angelo Villa]], [[Enzo Matteucci]], [[Manlio Muccini]], [[Gianni Corelli]], [[Ottavio Bianchi]], [[Carlo Mattrel]], [[Osvaldo Bagnoli]], [[Vincenzo Gasperi]], [[Giancarlo Vitali (calciatore)|Giancarlo Vitali]], [[Pietro Broccini]], [[Sergio Sega]], [[Silvano Trevisani]], [[Giulio Pellicari]], [[Alberto Orlando]], [[Glauco Tomasin]], [[Enrico Muzzio]], [[Edoardo Dal Pos]] e [[Aulo Gelio Lucchi]], gli [[Argentina|argentini]] [[José Montagnoli]] e [[Oscar Massei]], i [[Brasile|brasiliani]] [[Carlos Heidel Feresin]], [[Wilson Sorio]] e [[Carlos Cezar de Souza]], il [[Germania|tedesco]] [[Erwin Waldner]], gli [[Ungheria|ungheresi]] [[Árpád Fekete]] e [[Jenő Vinyei]], il [[Turchia|turco]] [[Aziz Esel Bülent]], i [[Danimarca|danesi]] [[Niels Bennike]] e [[Dion Ørnvold]], gli [[Svezia|svedesi]] [[Dan Ekner|Dan Heiner Ekner]], [[Sigvard Löfgren]] e [[Nils-Åke Sandell]].
[[File:Spal 1959-60.jpg|thumb|left|Formazione della SPAL che giunse al 5º posto nella [[Serie A 1959-1960]].]]
 
Altri giocatori promettenti dovettero interrompere o ridimensionare la propria carriera a seguito di infortuni: fu il caso di [[Giovanni Ferraro]], [[Osvaldo Riva (calciatore)|Osvaldo Riva]], [[Arturo Bertuccioli]], [[Maurizio Moretti]], [[Eugenio Bruschini]] e [[Gianfranco De Bernardi]].
 
==== Il miglior piazzamento in Serie A con Oscar Massei ====
Al termine della stagione [[Serie A 1958-1959|1958-1959]] il presidente [[Paolo Mazza|Mazza]] decise di rinnovare profondamente la squadra. Cedette quindi [[Angelo Villa|Villa]], [[Giancarlo Vitali|Vitali]], [[Edoardo Dal Pos|Dal Pos]], [[Pietro Broccini|Broccini]], [[Aulo Gelio Lucchi|Lucchi]] e [[Riccardo Toros|Toros]] e gli emergenti [[Saul Malatrasi|Malatrasi]] e [[Orlando Rozzoni|Rozzoni]]; in cambio acquistò i giovani Micheli, Rossi, Picchi e Balleri, gli esperti Ganzer e Massei, il terzo portiere dell'Inter Nobili e i rientranti Novelli e Corelli. I soli giocatori confermati furono Bozzao, Morbello, Maietti e Pandolfini. In panchina sedeva il tecnico [[Fioravante Baldi]].<ref>{{cita|Malaguti, Piffanelli|pp. 37-39}}.</ref>
[[File:Spal 1961-62.jpg|thumb|La SPAL dell'annata [[Serie A 1961-1962|1961-1962]], finalista di [[Coppa Italia 1961-1962|Coppa Italia]].]]
 
Le scelte del presidente diedero riscontro positivo: nel campionato [[Serie A 1959-1960|1959-1960]] la SPAL concluse al quinto posto finale in classifica (alle spalle della {{Calcio Juventus|N}} vincitrice dello scudetto, della {{Calcio Fiorentina|N}}, del {{Calcio Milan|N}} e dell'{{Calcio Inter|N}}), ottenendo il suo miglior risultato di sempre.<ref name="Fontanelli-Negri"/> La formazione-tipo di questa stagione era costituita da [[Natale Nobili|Nobili]] ([[Lidio Maietti|Maietti]]), [[Armando Picchi|Picchi]], [[Costanzo Balleri|Balleri]], [[Gianfranco Ganzer|Ganzer]], [[Gianfranco Bozzao|Bozzao]], [[Dante Micheli|Micheli]], [[Carlo Novelli|Novelli]], [[Gianni Corelli|Corelli]], [[Guerrino Rossi|Rossi]], [[Oscar Massei|Massei]] e [[Egidio Morbello|Morbello]] (migliore marcatore spallino della stagione, con 12 reti in 33 partite disputate), con l'aggiunta di [[Giuseppe Catalani|Catalani]], [[Gaudenzio Trentini|Trentini]], [[Enrico Cecchi|Cecchi]] e [[Egisto Pandolfini|Pandolfini]].
 
La formazione-tipo di questa stagione era costituita da [[Natale Nobili|Nobili]] ([[Lidio Maietti|Maietti]]), [[Armando Picchi|Picchi]], [[Costanzo Balleri|Balleri]], [[Gianfranco Ganzer|Ganzer]], [[Gianfranco Bozzao|Bozzao]], [[Dante Micheli|Micheli]], [[Carlo Novelli|Novelli]], [[Gianni Corelli|Corelli]], [[Guerrino Rossi|Rossi]], [[Oscar Massei|Massei]] e [[Egidio Morbello|Morbello]] (migliore marcatore spallino della stagione, con 12 reti in 33 partite disputate), con l'aggiunta di [[Giuseppe Catalani|Catalani]], [[Gaudenzio Trentini|Trentini]], [[Enrico Cecchi|Cecchi]] e [[Egisto Pandolfini|Pandolfini]].
 
=== Gli anni 1960 ===
[[File:Spal 1961-62.jpg|thumb|La SPAL dell'annata [[Serie A 1961-1962|1961-1962]], finalista di [[Coppa Italia 1961-1962|Coppa Italia]].]]
==== La finale di Coppa Italia ====
Nel [[Coppa Italia 1961-1962|1962]] la SPAL raggiunse la finale di [[Coppa Italia]], persa contro il {{Calcio Napoli|N}}. Gli estensi, allenati da [[Serafino Montanari]], si schierarono con [[Edo Patregnani|Patregnani]], [[Manlio Muccini|Muccini]], [[Gennaro Olivieri|Olivieri]], [[Adolfo Gori|Gori]], [[Sergio Cervato|Cervato]], [[Osvaldo Riva (calciatore)|Riva]], [[Carlo Dell'Omodarme|Dell'Omodarme]], [[Oscar Massei|Massei]], [[Silvano Mencacci|Mencacci]], [[Dante Micheli|Micheli]] e [[Carlo Novelli|Novelli]]. Il Napoli passò in vantaggio su punizione con l'ex spallino [[Gianni Corelli]] al 12', i biancazzurri pareggiarono con Micheli al 15'; infine al 79' [[Pierluigi Ronzon]] portò definitivamente in vantaggio la formazione partenopea, regalandole il primo trofeo della sua storia.<ref>{{cita|Malaguti, Piffanelli|pp. 44-45}}.</ref>
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==== La prima retrocessione e il ritorno in Serie A ====
[[File:Spal 1962-63.jpg|thumb|left|La prima SPAL in maglia a righe bianco-azzurre, stagione [[Serie A 1962-1963|1962-1963]].]]
Nel corso del campionato [[Serie A 1962-1963|1962-1963]], concluso all'ottavo posto (ottenendo anche la vetta solitaria della classifica per qualche giornata<ref>{{cita|Malaguti, Piffanelli|pp. 48-51}}.</ref>), la SPAL modificò lo stile delle proprie maglie: le divise a tinta unita azzurra con maniche e colletto bianchi lasciarono il posto al motivo a strisce verticali bianche e azzurre.
 
Dopo tredici anni consecutivi in [[Serie A]] la formazione estense retrocedette in [[Serie B|serie cadetta]] nel [[Serie A 1963-1964|1964]], ove tuttavia rimase un solo anno: il terzo posto ottenuto nel campionato di [[Serie B 1964-1965]] le valse infatti l'immediata risalita nella massima serie. La formazione-tipo biancazzurra era composta da [[Eugenio Bruschini|Bruschini]], [[Gennaro Olivieri (calciatore)|Olivieri]], [[Gianfranco Bozzao|Bozzao]], [[Arturo Bertuccioli|Bertuccioli]], [[Roberto Ranzani|Ranzani]], [[Sergio Frascoli|Frascoli]], [[Dante Crippa|Crippa]], [[Osvaldo Bagnoli|Bagnoli]], [[Dario Cavallito|Cavallito]], [[Oscar Massei|Massei]] e [[Enrico Muzzio|Muzzio]]; con l'aggiunta di [[Gabriele Cantagallo|Cantagallo]], [[Sergio Cervato|Cervato]], [[Osvaldo Riva (calciatore)|Riva]], [[Costanzo Balleri|Balleri]], [[Luigi Pasetti|Pasetti]], [[Maurizio Moretti|Moretti]], [[Gianfranco De Bernardi|De Bernardi]], [[Bruno Onorato Fochesato|Fochesato]], [[Carlo Novelli|Novelli I]], [[Franco Pezzato|Pezzato]] e [[Fabio Capello|Capello]]. L'allenatore era [[Francesco Petagna]].<ref>{{cita|Malaguti, Piffanelli|pp. 52-57}}.</ref> La SPAL militò in Serie A per altre tre stagioni, raggiungendo la salvezza nei tornei [[Serie A 1965-1966|1965-1966]] e [[Serie A 1966-1967|1966-1967]]. Il centrocampista ventunenne [[Fabio Capello]], acquistato cinque anni prima per 2 milioni di lire dai dilettanti del {{Calcio Pieris|N}}, venne ceduto nell'estate 1967 alla {{Calcio Roma|N}} per 260 milioni.<ref>{{cita web|autore=Francesco Letizia|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/18-06-2016/auguri-fabio-capello-70-anni-grande-bisiaco-16016353142.shtml|titolo=Auguri Fabio Capello: i 70 anni del Grande Bisiaco|data=18 giugno 2016|accesso=1 aprile 2018}}</ref>
 
La SPAL militò in Serie A per altre tre stagioni, raggiungendo la salvezza nei tornei [[Serie A 1965-1966|1965-1966]] e [[Serie A 1966-1967|1966-1967]]. Il centrocampista ventunenne [[Fabio Capello]], acquistato cinque anni prima per 2 milioni di lire dai dilettanti del {{Calcio Pieris|N}}, venne ceduto nell'estate 1967 alla {{Calcio Roma|N}} per 260 milioni.<ref>{{cita web|autore=Francesco Letizia|url=http://www.gazzetta.it/Calcio/18-06-2016/auguri-fabio-capello-70-anni-grande-bisiaco-16016353142.shtml|titolo=Auguri Fabio Capello: i 70 anni del Grande Bisiaco|data=18 giugno 2016|accesso=1 aprile 2018}}</ref>
[[File:Spal 1964-65.jpg|thumb|La SPAL promossa in Serie A al termine del campionato [[Serie B 1964-1965|1964-1965]].]]
 
==== La discesa dalla Serie A alla Serie C ====
Nel [[Serie A 1967-1968|1968]] la SPAL, a seguito del passaggio della Serie A da 18 a 16 squadre, si classificò quattordicesima retrocedendo così in [[Serie B]].<ref>{{cita|Malaguti, Piffanelli|pp. 66-67}}.</ref>; Nelnel giugno dello stesso anno i biancazzurri si aggiudicarono tuttavia la [[Coppa dell'Amicizia italo-svizzera 1968|Coppa dell'Amicizia italo-svizzera]]. [[Serie B 1968-1969|Il campionato seguente]] risultò in un'ulteriore retrocessione in [[Lega Pro|Serie C]]: sebbene [[Paolo Mazza|Mazza]] avesse promesso un'immediata risalita nella massima serie il rendimento degli estensi fu deludente, anche a seguito dell'infortunio dell'attaccante [[Alberto Orlando]], tanto che per la prima volta la tifoseria giunse a contestare apertamente l'operato del presidente. Tale campionato coincise con le ultime partite disputate nel calcio professionistico da [[Gastone Bean]].<ref>{{cita|Malaguti, Piffanelli|p. 68}}.</ref>
 
[[Serie B 1968-1969|Il campionato seguente]] risultò in un'ulteriore retrocessione in [[Lega Pro|Serie C]]: sebbene [[Paolo Mazza|Mazza]] avesse promesso un'immediata risalita nella massima serie il rendimento degli estensi fu deludente, anche a seguito dell'infortunio dell'attaccante [[Alberto Orlando]], tanto che per la prima volta la tifoseria giunse a contestare apertamente l'operato del presidente. Tale campionato coincise inoltre con le ultime partite disputate nel calcio professionistico da [[Gastone Bean]].<ref>{{cita|Malaguti, Piffanelli|p. 68}}.</ref>
 
=== Gli anni 1970 e 1980 ===
==== La fine dell'era Mazza ====
[[File:SPAL FORMAZIONE 1972-73.jpg|thumb|left|La SPAL promossa in Serie B al termine della stagione [[Serie C 1972-1973|1972-1973]].]]
==== La fine dell'era Mazza ====
Dopo quattro anni di [[Lega Pro|Serie C]] nel corso dei quali si alternarono come allenatori [[Giovan Battista Fabbri]], [[Tito Corsi]] e [[Cesare Meucci]]<ref>{{cita|Becchetti, Palmieri|pp. 176-179}}.</ref>, nell'ottobre 1972 [[Mario Caciagli]] sostituì sulla panchina biancazzurra [[Eugenio Fantini]] imprimendo una grossa svolta alla stagione: [[Franco Pezzato]] al termine del [[Serie C 1972-1973|campionato]] sarà capocannoniere e la SPAL tornerà in [[Serie B]] rimanendo in serie cadetta per quattro anni. La squadra della promozione era composta da [[Roberto Marconcini|Marconcini]], [[Eliseo Croci|Croci]], [[Enzo Vecchiè|Vecchiè]], [[Giulio Boldrini|Boldrini]], [[Enrico Cairoli|Cairoli]], [[Elio Rinero|Rinero]], [[Ferdinando Donati|Donati]], [[Marco Tartari|Tartari]], [[Faustino Goffi|Goffi]], [[Lucio Mongardi|Mongardi]], [[Franco Pezzato|Pezzato]]. Altri giocatori schierati furono: Cariolato, Romano, [[Renzo Ragonesi|Ragonesi]] e [[Odilio Moro|Moro]].<ref>{{cita|Becchetti, Palmieri|pp. 184-188}}.</ref>
 
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[[File:SPAL 1979-1980.JPG|thumb|Formazione della SPAL nel campionato di [[Serie B 1979-1980]].]]
 
[[Serie C 1977-1978|L'anno successivo]], con il ritorno in panchina di Mario Caciagli, i biancazzurri riconquistarono subito la Serie B chiudendo il campionato con undici punti di vantaggio sulla seconda classificata.<ref>{{cita|Malaguti, Rizzi|pp. 39-48}}.</ref> Nel campionato [[Serie B 1980-1981|1980-1981]] degna di nota fu la trasferta a [[Stadio Giuseppe Meazza|San Siro]] contro il {{Calcio Milan|N}} allora relegato in serie cadetta, sfida segnata dal gol di mano di [[Walter Novellino]] che contribuì alla vittoria dei rossoneri per 2-1.<ref>{{cita|Malaguti, Piffanelli|pp. 94-95}}.</ref> Nel [[Serie B 1981-1982|1982]], dopo altri quattro anni di B, la squadra estense subì una nuova retrocessione in [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]] con [[Battista Rota|"Titta" Rota]] prima e [[Ugo Tomeazzi]] poi in panchina. Dopo un campionato con [[Gaetano Salvemini (calciatore)|Gaetano Salvemini]] e [[Gianni Seghedoni|Giovanni Seghedoni]] come allenatori, la SPAL risalì la china a metà anni 1980 sotto la guida di [[Giovanni Galeone]] e [[Ferruccio Mazzola]] (giunse quarta nel [[Serie C1 1983-1984|1984]] e nel [[Serie C1 1986-1987|1987]]<ref>{{cita|Malaguti, Rizzi|pp. 101-108}}.</ref>), ma successivamente nel [[Serie C1 1988-1989|1989]] retrocesse per la prima volta nella sua storia in [[Lega Pro Seconda Divisione|Serie C2]].
 
=== Gli anni 1990 ===
Nel [[Serie B 1981-1982|1982]], dopo altri quattro anni di B, la squadra estense subì una nuova retrocessione in [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]] con [[Battista Rota|"Titta" Rota]] prima e [[Ugo Tomeazzi]] poi in panchina. Dopo un campionato con [[Gaetano Salvemini (calciatore)|Gaetano Salvemini]] e [[Gianni Seghedoni|Giovanni Seghedoni]] come allenatori, la SPAL risalì la china a metà anni 1980 sotto la guida di [[Giovanni Galeone]] e [[Ferruccio Mazzola]] (giunse quarta nel [[Serie C1 1983-1984|1984]] e nel [[Serie C1 1986-1987|1987]]<ref>{{cita|Malaguti, Rizzi|pp. 101-108}}.</ref>), ma successivamente nel [[Serie C1 1988-1989|1989]] retrocesse per la prima volta nella sua storia in [[Lega Pro Seconda Divisione|Serie C2]].
[[File:Spal 1986-1987.JPG|thumb|left|Formazione della SPAL nel campionato di [[Serie C1 1986-1987]].]]
 
=== Gli anni 1990 ===
==== La presidenza Donigaglia ====
Nel 1990 la società viene rilevata dalla [[Coopcostruttori]], cooperativa di costruzioni del ferrarese. Il massimo dirigente della stessa, l'[[argenta]]no Giovanni Donigaglia, diviene il nuovo presidente. Accanto a CoopCostruttori rimangono con quote di minoranza anche alcuni vecchi soci, tra cui l'ex patron Albersano Ravani. In due stagioni la SPAL ottiene il doppio salto dalla [[Lega Pro Seconda Divisione|Serie C2]] alla [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]] e da questa alla [[Serie B]], vincendo lo spareggio a [[Verona]] contro la {{Calcio Solbiatese|N}} nel [[Serie C2 1990-1991|1990-1991]] e conquistando il primo posto del campionato di [[Serie C1 1991-1992]], con il ritorno di [[Giovan Battista Fabbri]] come allenatore e [[Gian Cesare Discepoli]] come vice. La formazione della promozione in B era composta da: [[Davide Torchia|Torchia]], [[Sergio Lancini|Lancini]], [[Michele Paramatti|Paramatti]], [[Cristian Servidei|Servidei]], [[Andrea Mangoni|Mangoni]], Zamuner, [[Giuseppe Brescia (calciatore)|Brescia]], [[Andrea Messersì|Messersì]], Mezzini, [[Andrea Bottazzi|Bottazzi]], Labardi.<ref>{{cita|Galasso, Nicolucci, Teodorini|p. 92}}.</ref> Una volta in serie cadetta, l'obiettivo è tentare l'approdo alla [[Serie A]]. Il gruppo della doppia promozione verrà però smantellato: tra i nuovi arrivi gli attaccanti [[Marco Nappi]] e [[Massimo Ciocci]], il difensore [[Dario Bonetti]], l'ala [[Armando Madonna]] e il giovane [[Giovanni Dall'Igna]]. I biancazzurri retrocedono al [[Serie B 1992-1993|primo anno di Serie B]], nonostante un serrato testa a testa con la {{Calcio Fidelis Andria|N}} nell'ultima parte del torneo.
Nel 1990 la società viene rilevata dalla [[Coopcostruttori]], cooperativa di costruzioni del ferrarese. Il massimo dirigente della stessa, l'[[argenta]]no Giovanni Donigaglia, diviene il nuovo presidente. Accanto a CoopCostruttori rimangono con quote di minoranza anche alcuni vecchi soci, tra cui l'ex patron Ravani.
 
In due stagioni la SPAL ottiene il doppio salto dalla [[Lega Pro Seconda Divisione|Serie C2]] alla [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]] e da questa alla [[Serie B]], vincendo lo spareggio a [[Verona]] contro la {{Calcio Solbiatese|N}} nel [[Serie C2 1990-1991|1990-1991]] e conquistando il primo posto del campionato di [[Serie C1 1991-1992]], con il ritorno di [[Giovan Battista Fabbri]] come allenatore e [[Gian Cesare Discepoli]] come vice. La formazione della promozione in B era composta da: [[Davide Torchia|Torchia]], [[Sergio Lancini|Lancini]], [[Michele Paramatti|Paramatti]], [[Cristian Servidei|Servidei]], [[Andrea Mangoni|Mangoni]], Zamuner, [[Giuseppe Brescia (calciatore)|Brescia]], [[Andrea Messersì|Messersì]], Mezzini, [[Andrea Bottazzi|Bottazzi]], Labardi.<ref>{{cita|Galasso, Nicolucci, Teodorini|p. 92}}.</ref>
[[File:SPAL 1991-1992.jpg|thumb|La SPAL promossa in Serie B con la vittoria del campionato [[Serie C1 1991-1992|1991-1992]].]]
 
Dopo tre tentativi di ritorno in Serie B (con due eliminazioni ai [[play-off]] subite dal {{Calcio Como|N}}, nel [[Serie C1 1993-1994|1994]] e nel 1996<ref>{{cita|Fontanelli, Negri|pp. 323-326}}.</ref>) il presidente Donigaglia decide per un ridimensionamento degli impegni della CoopCostruttori, e al termine del campionato [[Serie C1 1995-1996|1995-1996]] cede contestualmente a Vanni Guzzinati la carica di presidente, rimanendo nelle vesti di patron. Ne segue una stagione culminata con la retrocessione in Serie C2 perdendo i [[play-out]] contro l'{{Calcio Alzano Virescit|N}}.<ref>{{cita|Fontanelli, Negri|pp. 327-330}}.</ref> Donigaglia quindi riassume la presidenza e affida il compito di formare la squadra all'esperto direttore sportivo [[Roberto Ranzani]], il quale sceglie come allenatore [[Gianni De Biasi]]. Vengono confermati soltanto tre giocatori dall'annata precedente: a Ferrara arrivano l'attaccante Cancellato, il regista difensivo [[Riccardo Fimognari|Fimognari]], il portiere [[Andrea Pierobon|Pierobon]] e l'esperto [[Fausto Pari]]. La SPAL riconquista la Serie C1 vincendo il campionato [[Serie C2 1997-1998|1997-1998]], al termine di un duello con il {{Calcio Rimini|N}}. L'anno successivo ([[Serie C1 1998-1999|1998-1999]]) Ranzani tenta di rinforzare il telaio della promozione, puntando sul regista Antonioli, la punta [[Fabio Lucidi|Lucidi]] e la giovane promessa [[Ciro Ginestra|Ginestra]]. Dopo un'ottima partenza, una crisi di risultati coincisa con un doppio lungo infortunio di Cancellato fa sfumare il traguardo dei [[play-off]]. La SPAL a fine stagione conquista la vittoria della [[Coppa Italia Serie C 1998-1999|Coppa Italia Serie C]]. Il finale di campionato, con il mancato raggiungimento degli spareggi-promozione, porta alcune incomprensioni tra società e guida tecnica, sfociate con la mancata conferma dell'allenatore [[Gianni De Biasi|De Biasi]]. Gli ultimi campionati della gestione Donigaglia vedono la SPAL a centroclassifica; il giocatore più interessante di quel periodo fu [[Sergio Pellissier]], giunto in prestito dal {{Calcio Chievo|N}}.
Una volta in serie cadetta, l'obiettivo è tentare l'approdo alla [[Serie A]]. Il gruppo della doppia promozione verrà però smantellato: tra i nuovi arrivi gli attaccanti [[Marco Nappi]] e [[Massimo Ciocci]], il difensore [[Dario Bonetti]], l'ala [[Armando Madonna]] e il giovane [[Giovanni Dall'Igna]]. I biancazzurri retrocedono al [[Serie B 1992-1993|primo anno di Serie B]], nonostante un serrato testa a testa con la {{Calcio Fidelis Andria|N}} nell'ultima parte del torneo.
 
Dopo tre tentativi di ritorno in Serie B (con due eliminazioni ai [[play-off]] subite dal {{Calcio Como|N}}, nel [[Serie C1 1993-1994|1994]] e nel 1996<ref>{{cita|Fontanelli, Negri|pp. 323-326}}.</ref>) il presidente Donigaglia decide per un ridimensionamento degli impegni della CoopCostruttori, e al termine del campionato [[Serie C1 1995-1996|1995-1996]] cede contestualmente a Vanni Guzzinati la carica di presidente, rimanendo nelle vesti di patron. Ne segue una stagione culminata con la retrocessione in Serie C2 perdendo i [[play-out]] contro l'{{Calcio Alzano Virescit|N}}.<ref>{{cita|Fontanelli, Negri|pp. 327-330}}.</ref>
 
Donigaglia quindi riassume la presidenza e affida il compito di formare la squadra all'esperto direttore sportivo [[Roberto Ranzani]], il quale sceglie come allenatore [[Gianni De Biasi]]. Vengono confermati soltanto tre giocatori dall'annata precedente: a Ferrara arrivano l'attaccante Cancellato, il regista difensivo [[Riccardo Fimognari|Fimognari]], il portiere [[Andrea Pierobon|Pierobon]] e l'esperto [[Fausto Pari]]. La SPAL riconquista la Serie C1 vincendo il campionato [[Serie C2 1997-1998|1997-1998]], al termine di un duello con il {{Calcio Rimini|N}}. L'anno successivo ([[Serie C1 1998-1999|1998-1999]]) Ranzani tenta di rinforzare il telaio della promozione, puntando sul regista Antonioli, la punta [[Fabio Lucidi|Lucidi]] e la giovane promessa [[Ciro Ginestra|Ginestra]]. Dopo un'ottima partenza, una crisi di risultati coincisa con un doppio lungo infortunio di Cancellato fa sfumare il traguardo dei [[play-off]]. La SPAL a fine stagione conquista la vittoria della [[Coppa Italia Serie C 1998-1999|Coppa Italia Serie C]]. Il finale di campionato, con il mancato raggiungimento degli spareggi-promozione, porta alcune incomprensioni tra società e guida tecnica, sfociate con la mancata conferma dell'allenatore [[Gianni De Biasi|De Biasi]].
[[File:Società Polisportiva Ars et Labor 1993-1994.jpg|thumb|left|La SPAL della stagione [[Serie C1 1993-1994|1993-1994]].]]
 
Gli ultimi campionati della gestione Donigaglia vedono la SPAL a centroclassifica. Il giocatore più interessante di quel periodo fu [[Sergio Pellissier]], giunto in prestito dal {{Calcio Chievo|N}}.
 
=== Gli anni 2000 ===
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A seguito dei problemi economici che colpiscono la CoopCostruttori, nel 2002 la società viene rilevata da Paolo Fabiano Pagliuso (già proprietario e presidente del {{calcio Cosenza|N}}), il quale cede la carica presidenziale a Lino Di Nardo. Il nuovo vertice societario nomina allenatore [[Walter De Vecchi]] e rinnova profondamente la rosa: vengono confermati solo nove giocatori, tra cui il portiere [[Andrea Pierobon]], il centrocampista e futuro allenatore della SPAL [[Stefano Vecchi]] e l'attaccante Gianluca Temelin. Vengono ingaggiati, tra gli altri, gli attaccanti [[Fabio Artico]], [[Daniele Cacia]] e [[Tomaso Tatti]], i centrocampisti [[Carlos Aurellio]] e Francesco Paonessa, i difensori [[Luca Altomare]] e [[Francesco Zanoncelli]]. La squadra tuttavia non rende ad alto livello, sicché la dirigenza esonera De Vecchi e chiama in panchina [[Giuliano Sonzogni]], con il quale la SPAL giunge alla salvezza.
 
La campagna acquisti per la stagione [[Serie C1 2003-2004|2003-2004]] porta in dote alcuni rinforzi, tra cui [[Andy Selva]] e [[Davide Succi]], in un'ottica complessiva di ridimensionamento dell'impegno del patron Pagliuso, coinvolto in vicende giudiziarie personali. Come nella stagione precedente, dopo una serie di risultati negativi la società sostituisce l'allenatore, scegliendo [[Gian Cesare Discepoli]] (già alla guida della SPAL nei primi anni 1990), con i biancazzurri che si classificano infine al nono posto. Per la stagione [[Serie C1 2004-2005|2004-2005]] la panchina viene affidata a [[Massimiliano Allegri]].<ref>{{cita web|autore=Alessandro Sovrani|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2004/luglio/17/Svolta_Spal_Allegri_panchina_ga_10_0407175091.shtml?|titolo=Svolta Spal, Allegri in panchina|data=17 luglio 2004|accesso=1 aprile 2018}}</ref> Le problematiche societarie non consentono tuttavia gli investimenti necessari a potenziare la squadra, che conclude la stagione al nono posto. Nell'estate successiva vengono ingaggiati il tecnico [[Ezio Glerean]] e molti nuovi giocatori, ma il sopraggiunto fallimento societario estromette la SPAL dal campionato di terza serie.<ref>{{cita web|autore=Paolo Negri|url=http://ricerca.gelocal.it/lanuovaferrara/archivio/lanuovaferrara/2006/06/02/US2PO_US201.html|titolo=Con l'era Pagliuso il punto più basso della Spal|data=6 giugno 2006|accesso=1 aprile 2018}}</ref>
 
Per la stagione [[Serie C1 2004-2005|2004-2005]] la panchina viene affidata a [[Massimiliano Allegri]].<ref>{{cita web|autore=Alessandro Sovrani|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2004/luglio/17/Svolta_Spal_Allegri_panchina_ga_10_0407175091.shtml?|titolo=Svolta Spal, Allegri in panchina|data=17 luglio 2004|accesso=1 aprile 2018}}</ref> Le problematiche societarie non consentono tuttavia gli investimenti necessari a potenziare la squadra, che conclude la stagione al nono posto. Nell'estate successiva vengono ingaggiati il tecnico [[Ezio Glerean]] e molti nuovi giocatori, ma il sopraggiunto fallimento societario estromette la SPAL dal campionato di terza serie.<ref>{{cita web|autore=Paolo Negri|url=http://ricerca.gelocal.it/lanuovaferrara/archivio/lanuovaferrara/2006/06/02/US2PO_US201.html|titolo=Con l'era Pagliuso il punto più basso della Spal|data=6 giugno 2006|accesso=1 aprile 2018}}</ref>
 
==== Il triennio di Gianfranco Tomasi ====
[[File:Spal 1995-1996.JPG|thumb|La SPAL della stagione [[Serie C1 1995-1996|1995-1996]].]]
Nell'estate 2005 viene costituita una nuova società denominata ''SPAL 1907'', presieduta da Gianfranco Tomasi, imprenditore edile di [[Comacchio]], che grazie al [[Lodo Petrucci]] rileva la [[Tradizione sportiva in Italia|tradizione sportiva]] biancazzurra e s'iscrive al campionato di [[Serie C2 2005-2006]].<ref>{{cita web|url=http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/82.$plit/C_2_ContenutoGenerico_6942_lstAllegati_Allegato0_upfAllegato.pdf|titolo=FIGC: Comunicato ufficiale n. 66/A|editore=[[Federazione Italiana Giuoco Calcio]]|data=16 agosto 2005|accesso=5 marzo 2018|formato=PDF}}</ref> Il ridotto tempo a disposizione per costruire la squadra a seguito della riammissione tra i professionisti conduce a una stagione interlocutoria. Nei due successivi campionati la società punta apertamente alla promozione in [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]], ingaggiando tra gli altri il centravanti Nicola Bisso, il trequartista [[Svizzera|svizzero]] [[David Sesa]], il fantasista [[Argentina|argentino]] [[Christian La Grottería]] e il difensore [[Cristian Servidei]] (già biancazzurro ai tempi della doppia promozione dalla [[Lega Pro Seconda Divisione|C2]] alla [[Serie B|B]] dei primi anni 1990). Entrambi i tentativi tuttavia non vanno a buon fine: la squadra viene eliminata in semifinale [[play-off]] nel [[Serie C2 2006-2007|2007]] dalla [[Paganese Calcio 1926|Paganese]] e nel [[Serie C2 2007-2008|2008]] dal {{Calcio Portogruaro|N}}.
 
Nei due successivi campionati la società punta apertamente alla promozione in [[Lega Pro Prima Divisione|Serie C1]], ingaggiando tra gli altri il centravanti Nicola Bisso, il trequartista [[Svizzera|svizzero]] [[David Sesa]], il fantasista [[Argentina|argentino]] [[Christian La Grottería]] e il difensore [[Cristian Servidei]] (già biancazzurro ai tempi della doppia promozione dalla [[Lega Pro Seconda Divisione|C2]] alla [[Serie B|B]] dei primi anni 1990). Entrambi i tentativi tuttavia non vanno a buon fine: la squadra viene eliminata in semifinale [[play-off]] nel [[Serie C2 2006-2007|2007]] dalla [[Paganese Calcio 1926|Paganese]] e nel [[Serie C2 2007-2008|2008]] dal {{Calcio Portogruaro|N}}.
 
==== La presidenza Butelli ====
Nel giugno del 2008 Tomasi cede il pacchetto di maggioranza societaria all'imprenditore lucchese Cesare Butelli<ref>{{cita web|url=https://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/2008/06/27/100215-ufficiale_spal_passa_butelli.shtml|titolo=La Spal passa a Butelli. Tomasi fa l'iscrizione e resta con il 16%|data=27 giugno 2008|accesso=1 aprile 2018}}</ref>; nel mese successivo la SPAL viene ripescata nel campionato di terza serie, nel frattempo ridenominato [[Lega Pro Prima Divisione]]. Il nuovo presidente nomina Gianbortolo Pozzi come direttore generale, il quale allestisce una formazione che punta al mantenimento della [[Lega Pro Prima Divisione 2008-2009|categoria]]. La squadra affidata ad [[Aldo Dolcetti]], in cui emerge il giovane centravanti marocchino Rachid Arma, inaspettatamente s'insedia fin dall'inizio nelle prime posizioni della classifica salvo poi calare nel finale del campionato, classificandosi al sesto posto mancando i [[play-off]] (nonostante la vittoria contro il {{Calcio Pergocrema|N}} all'ultima giornata, resa vana dai contemporanei pareggi di {{Calcio Padova|N}} e {{Calcio Reggiana|N}} alle quali serviva un punto per giocarsi gli spareggi). La stagione [[Lega Pro Prima Divisione 2009-2010|2009-2010]] dei biancazzurri (complice anche la cessione di Arma, sostituito a campionato già avviato con il centravanti [[Giacomo Cipriani]]) parte in maniera negativa, tanto che dopo le prime tredici giornate la dirigenza esonera Dolcetti sostituendolo con [[Egidio Notaristefano]]. Con il neo-tecnico la SPAL scala la classifica riuscendo a piazzarsi settima, battendo il {{Calcio Foggia|N}} all'ultima giornata.
 
La stagione [[Lega Pro Prima Divisione 2009-2010|2009-2010]] dei biancazzurri (complice anche la cessione di Arma, sostituito a campionato già avviato con il centravanti [[Giacomo Cipriani]]) parte in maniera negativa, tanto che dopo le prime tredici giornate la dirigenza esonera Dolcetti sostituendolo con [[Egidio Notaristefano]]. Con il neo-tecnico la SPAL scala la classifica riuscendo a piazzarsi settima, battendo il {{Calcio Foggia|N}} all'ultima giornata.
 
=== Gli anni 2010 ===
Per la stagione [[Lega Pro Prima Divisione 2010-2011|2010-2011]] viene assemblata una squadra con l'intento di ambire alla zona play-off, confermando i migliori giocatori della stagione precedente (tra cui Cipriani e [[Marco Zamboni|Zamboni]]) e completando la rosa con elementi come [[Nicola Ravaglia|Ravaglia]], [[Fabrizio Melara|Melara]] e [[Mohamed Fofana (7 maggio 1985)|Fofana]]. Il girone d'andata vede la SPAL stabilmente nelle prime posizioni; nel girone di ritorno le prestazioni (complice l'infortunio di Cipriani) subiscono un'involuzione, sfociando in una lunga serie di risultati negativi che fanno sfumare il traguardo dei [[play-off]].
 
Nel campionato [[Lega Pro Prima Divisione 2011-2012|2011-2012]] la SPAL, affidata a [[Stefano Vecchi]], assembla una squadra molto giovane con l'intento di ridurre il monte-ingaggi e sfruttare i contributi previsti per l'utilizzo dei giocatori under. La società si ritrova subito a far fronte a 2 punti di penalizzazione per la mancata corrisponsione di stipendi e contributi ai propri dipendenti. Dopo una partenza difficile dal punto di vista sportivo (solo 15 punti "sul campo" al termine del girone d'andata), le successive scadenze portano a 8 il totale dei punti di penalizzazione inflitti ai biancazzurri.<ref>{{Cita web|http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/sport/2011/11/14/619598-spal_altra_penalizzazione_punti.shtml|Spal: altra penalizzazione di due punti|sito=ilrestodelcarlino.it|data=14 novembre 2011}}</ref> La precaria situazione finanziaria della società si riflette anche in campo legale, con la presentazione d'istanze di fallimento da parte di alcuni dipendenti e fornitori, desiderosi di recuperare le proprie spettanze. Al termine della stagione regolare la SPAL si piazza quart'ultima con 34 punti (42 sul campo) e deve giocare i playout contro il {{Calcio Pavia|N}}, terz'ultimo. Nella gara d'andata del 20 maggio i biancazzurri pareggiano 0-0 in trasferta, ma sette giorni dopo allo [[stadio Paolo Mazza]] vengono sconfitti 2-0 dai lombardi, retrocedendo in [[Lega Pro Seconda Divisione]].<ref>{{cita web|url=https://www.estense.com/?p=222756|titolo=La Spal retrocede, il Pavia si impone 2-0. Applausi ai giocatori, contestata la società|data=28 maggio 2012|accesso=1 aprile 2018}}</ref> Il 13 luglio 2012 la società viene esclusa dal campionato [[Lega Pro Seconda Divisione 2012-2013|2012-2013]] per problemi economici e il 16 luglio non presenta ricorso. La ''SPAL 1907'' viene infine radiata dalla [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] l'11 settembre 2013<ref>{{cita web|url=http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/77.$plit/C_2_ContenutoGenerico_37492_StrilloComunicatoUfficiale_lstAllegati_Allegato_0_upfAllegato.pdf|titolo=FIGC: Comunicato ufficiale n. 72/A|editore=[[Federazione Italiana Giuoco Calcio]]|data=11 settembre 2013|accesso=11 aprile 2014|formato=PDF}}</ref> e il 31 marzo 2014 il Tribunale di Ferrara ne notifica la dichiarazione di [[fallimento (ordinamento italiano)|fallimento]] e la messa in liquidazione, respingendo la richiesta di concordato avanzata da Butelli.<ref>{{cita web|autore=Mauro Malaguti|url=http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/sport/2014/04/01/1047079-spal-1907-fallita.shtml|titolo=Fallita la Spal 1907, il tribunale respinge il concordato di Butelli|data=1º aprile 2014|accesso=11 aprile 2014}}</ref>
 
Il 13 luglio 2012 la società viene esclusa dal campionato [[Lega Pro Seconda Divisione 2012-2013|2012-2013]] per problemi economici e il 16 luglio non presenta ricorso. La ''SPAL 1907'' viene infine radiata dalla [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] l'11 settembre 2013<ref>{{cita web|url=http://www.figc.it/Assets/contentresources_2/ContenutoGenerico/77.$plit/C_2_ContenutoGenerico_37492_StrilloComunicatoUfficiale_lstAllegati_Allegato_0_upfAllegato.pdf|titolo=FIGC: Comunicato ufficiale n. 72/A|editore=[[Federazione Italiana Giuoco Calcio]]|data=11 settembre 2013|accesso=11 aprile 2014|formato=PDF}}</ref> e il 31 marzo 2014 il Tribunale di Ferrara ne notifica la dichiarazione di [[fallimento (ordinamento italiano)|fallimento]] e la messa in liquidazione, respingendo la richiesta di concordato avanzata da Butelli.<ref>{{cita web|autore=Mauro Malaguti|url=http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/sport/2014/04/01/1047079-spal-1907-fallita.shtml|titolo=Fallita la Spal 1907, il tribunale respinge il concordato di Butelli|data=1º aprile 2014|accesso=11 aprile 2014}}</ref>
 
==== La ripartenza dai dilettanti ====
Nell'estate 2012 il sindaco di [[Ferrara]] invita i soggetti interessati a presentare un progetto per la rifondazione del club biancazzurro. Si fa quindi avanti una cordata capeggiata dall'imprenditore Oreste Pelliccioni, comprendente l'ex vicepresidente Roberto Benasciutti e l'esperto dirigente [[Roberto Ranzani]], che successivamente avrebbe dovuto avvalersi del supporto di un gruppo di finanziatori. La base societaria è composta inizialmente da Benasciutti al 95% e da Ranzani per il restante 5%. La squadra torna a giovarsi dell'utilizzo del marchio storico della SPAL, non più in uso dal 2005. Il 9 agosto 2012 la [[Lega Nazionale Dilettanti]] accetta l'affiliazione del nuovo soggetto (denominato ''Società Sportiva Dilettantistica Real SPAL''), iscrivendo il sodalizio in [[Serie D]] (che costituisce il punto più basso della storia sportiva societaria) sulla base dell'applicazione dell'articolo 52 comma 10 delle Norme Organizzative Interne della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]] e in virtù delle 83 stagioni sportive professionistiche pregresse della vecchia SPAL.<ref>{{cita web|url=http://www.lnd.it/documenti/leggi/comunicati/1060089?lid=21|titolo=LND: Comunicato ufficiale n. 11}}</ref> Nell'organigramma societario (che vedrà Ranzani presidente e Benasciutti vice) non sarà presente Pelliccioni, in quanto i nuovi soci da lui garantiti non arriveranno. Lo stesso Benasciutti si fa quindi carico di saldare in prima persona le quote d'iscrizione al [[Serie D 2012-2013|campionato]]. La rosa viene assemblata senza ricorrere a grossi esborsi economici: Ranzani sceglie un allenatore conoscitore della categoria (David Sassarini) e punta su giocatori ferraresi legati alla piazza: [[Davide Marchini]], [[Edoardo Braiati]], Alessandro Marongiu e Gianluca Laurenti. Durante l'estate arrivano alcuni giocatori provenienti dalla [[Lega Pro]], alcuni elementi di categoria e molti giovani. L'obiettivo di puntare ai piani alti della classifica sfuma però dopo pochi mesi: la società non ha le risorse per provvedere ai rimborsi spese per i mesi successivi a dicembre. Arrivati a febbraio, i giocatori rifiutano di allenarsi denunciando pubblicamente la situazione.<ref>{{cita web|autore=Cristiana Serangeli|url=https://www.notiziariocalcio.com/serie-d/spal-stipendi-in-ritardo-i-giocatori-scioperano-37432|titolo=Spal, stipendi in ritardo. I giocatori scioperano|data=14 febbraio 2013|accesso=1 aprile 2018}}</ref> Lo stato delle cose non muta nei mesi successivi con la squadra che, ormai priva di stimoli e serenità, termina il campionato solo per onor di firma.
 
Nell'organigramma societario (che vedrà Ranzani presidente e Benasciutti vice) non sarà presente Pelliccioni, in quanto i nuovi soci da lui garantiti non arriveranno. Lo stesso Benasciutti si fa quindi carico di saldare in prima persona le quote d'iscrizione al [[Serie D 2012-2013|campionato]]. La rosa viene assemblata senza ricorrere a grossi esborsi economici: Ranzani sceglie un allenatore conoscitore della categoria (David Sassarini) e punta su giocatori ferraresi legati alla piazza: [[Davide Marchini]], [[Edoardo Braiati]], Alessandro Marongiu e Gianluca Laurenti. Durante l'estate arrivano alcuni giocatori provenienti dalla [[Lega Pro]], alcuni elementi di categoria e molti giovani. L'obiettivo di puntare ai piani alti della classifica sfuma però dopo pochi mesi: la società non ha le risorse per provvedere ai rimborsi spese per i mesi successivi a dicembre. Arrivati a febbraio, i giocatori rifiutano di allenarsi denunciando pubblicamente la situazione.<ref>{{cita web|autore=Cristiana Serangeli|url=https://www.notiziariocalcio.com/serie-d/spal-stipendi-in-ritardo-i-giocatori-scioperano-37432|titolo=Spal, stipendi in ritardo. I giocatori scioperano|data=14 febbraio 2013|accesso=1 aprile 2018}}</ref> Lo stato delle cose non muta nei mesi successivi con la squadra che, ormai priva di stimoli e serenità, termina il campionato solo per onor di firma.
 
==== L'arrivo alla presidenza di Mattioli e Colombarini ====
[[File:Simone Colombarini.jpg|thumb|left|Simone Colombarini, proprietario della società (insieme al padre Francesco) dall'estate 2013.]]
Il 12 luglio 2013, su pressione del Sindaco di [[Ferrara]] [[Tiziano Tagliani]], Roberto Benasciutti trova l'accordo con la famiglia Colombarini per la fusione tra SPAL e {{Calcio Giacomense|N}}: pertanto il club di [[Masi San Giacomo]] rileva e adotta il marchio storico della SPAL e trasferisce il proprio terreno casalingo allo [[Stadio Paolo Mazza]], trasformandosi ''[[de facto]]'' nella società acquisita.<ref>{{cita web|autore=Federico Pansini|url=https://www.estense.com/?p=315159|titolo=Ufficiale: Spal ai Colombarini e in Lega Pro|data=12 luglio 2013|accesso=4 marzo 2018}}</ref> A suggellare tale transazione, il club assume la nuova denominazione ''S.P.A.L. 2013'' e i colori sociali biancazzurri, ai sensi dell'articolo 20 delle Norme Organizzative Interne della [[Federazione Italiana Giuoco Calcio|FIGC]].<ref>L'articolo in oggetto consente in ambito professionistico la fusione fra club espressione di comuni confinanti, come appunto il caso di [[Ferrara]] e [[Masi Torello]]. Il club risultante ha facoltà di chiedere al Presidente federale di determinare la propria sede sociale e il campo da gioco, nonché alla Lega di scegliere il colore della maglia, mentre rimane vivo il vecchio numero di matricola, nel caso specifico il 71608 della Giacomense.</ref> La società ferrarese viene ufficialmente inserita in [[Lega Pro Seconda Divisione]] per l'annata [[Lega Pro Seconda Divisione 2013-2014|2013-2014]]. Il 21 ottobre 2013, dopo un avvio di campionato non in linea con le attese di inizio stagione, la società decide di sollevare dall'incarico mister [[Leonardo Rossi (calciatore)|Leonardo Rossi]], affidando la squadra a [[Massimo Gadda]]<ref>{{cita web|autore=Federico Pansini|url=https://www.estense.com/?p=336809|titolo=Rossi esonerato, la Spal a Gadda|data=21 ottobre 2013|accesso=4 marzo 2018}}</ref>, già giocatore biancazzurro nella stagione [[Serie C1 1999-2000|1999-2000]] e allenatore per 3 stagioni della {{Calcio Giacomense|N}}. Il nuovo trainer spallino guida la squadra al quarto posto al termine del girone di andata. Nel mercato invernale la società cerca di rinforzare la rosa al fine di assicurarsi un posto nelle prime otto posizioni, valevoli per l'accesso alla nuova [[Lega Pro]]: l'obiettivo viene infine raggiunto, con la squadra che riesce a classificarsi sesta al termine del campionato; tra i giocatori si mette in evidenza il centravanti [[Massimiliano Varricchio]], che si laurea capocannoniere del girone con 20 reti.<ref>{{cita web|autore=Pasquale Matarazzo|url=http://www.occhiaperti.net/index.php?id=243|titolo=La SPAL C...è. Promozione in Lega Pro unica|data=4 maggio 2014|accesso=1 aprile 2018}}</ref>
 
Il 21 ottobre 2013, dopo un avvio di campionato non in linea con le attese di inizio stagione, la società decide di sollevare dall'incarico mister [[Leonardo Rossi (calciatore)|Leonardo Rossi]], affidando la squadra a [[Massimo Gadda]]<ref>{{cita web|autore=Federico Pansini|url=https://www.estense.com/?p=336809|titolo=Rossi esonerato, la Spal a Gadda|data=21 ottobre 2013|accesso=4 marzo 2018}}</ref>, già giocatore biancazzurro nella stagione [[Serie C1 1999-2000|1999-2000]] e allenatore per 3 stagioni della {{Calcio Giacomense|N}}. Il nuovo trainer spallino guida la squadra al quarto posto al termine del girone di andata. Nel mercato invernale la società cerca di rinforzare la rosa al fine di assicurarsi un posto nelle prime otto posizioni, valevoli per l'accesso alla nuova [[Lega Pro]]: l'obiettivo viene infine raggiunto, con la squadra che riesce a classificarsi sesta al termine del campionato; tra i giocatori si mette in evidenza il centravanti [[Massimiliano Varricchio]], che si laurea capocannoniere del girone con 20 reti.<ref>{{cita web|autore=Pasquale Matarazzo|url=http://www.occhiaperti.net/index.php?id=243|titolo=La SPAL C...è. Promozione in Lega Pro unica|data=4 maggio 2014|accesso=1 aprile 2018}}</ref>
 
La stagione [[Lega Pro 2014-2015|2014-2015]] nella nuova Lega Pro parte in maniera difficile per la SPAL: i biancazzurri, affidati a mister [[Oscar Brevi]], totalizzano due pesanti sconfitte nelle prime due partite, ove la squadra esprime inoltre un gioco poco brillante. Tuttavia il patron Colombarini e il presidente Mattioli, ignorando le contestazioni dei tifosi e di alcune aree dell'ambiente societario, confermano la fiducia all'allenatore. La scelta si rivela corretta, giacché la SPAL comincia a scalare la classifica fino a raggiungere la prima posizione. Una nuova serie di risultati negativi, unita alle scarse reti segnate, conduce tuttavia in un secondo momento il vertice societario a esonerare Brevi<ref>{{cita web|url=https://www.quotidiano.net/sport/calcio/la-spal-esonera-mister-oscar-brevi-1.469301|titolo=La Spal esonera mister Oscar Brevi|data=7 dicembre 2014|accesso=4 marzo 2018}}</ref> e a ingaggiare al suo posto [[Leonardo Semplici]], ex allenatore di {{Calcio Arezzo|N}}, {{Calcio Pisa|N}} e della primavera della {{Calcio Fiorentina|N}}.<ref>{{cita web|url=https://www.quotidiano.net/sport/calcio-lega-pro-spal-nuovo-allenatore-1.472545|titolo=Alla guida della Spal arriva Leonardo Semplici|data=8 dicembre 2014|accesso=4 marzo 2018}}</ref> Sotto la sua guida, dopo un periodo di assestamento e aiutati dal miglioramento della rosa seguito al mercato di gennaio, gli estensi vincono otto partite consecutive e si reinseriscono nella lotta [[play-off]], obiettivo tuttavia sfumato alla penultima giornata: la squadra conclude il campionato al quarto posto finale, con il tecnico toscano che viene confermato anche per l'annata successiva.