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== Scultura ==
Anche in campo scultoreo, fu il soggiornol'arrivo di unoun artista straniero a portare a Genova leultime scoperteinnovazioni del barocco romano, stimolando così l'aggiornamento anche degli artisti locali. In questo caso fu il soggiorno del maggiore scultore barocco francese, [[Pierre Puget]] ([[Marsiglia]], 1620 – Marsiglia, 1694) che rimase a Genova per quasi un decennio, dal 1661- al 1668), continuando poi a mantenerne i rapporti anche neli anni successivi.
 
Nella prima metà del seicento, furono principalmente attivi in campo scultoreo due famiglie di artisti, i [[Carlone (famiglia)|Carlone]], di provenienza ticinese, e gli Orsolino, provenienti dalla [[Val d'Intelvi]], operanti principalmente nella decorazione degli altari delle maggiori basiliche genovesi, l'Annunziata del Guastato, san Siro, e la chiesa del Gesù. La personalità di maggiore spicco risulta [[Tommaso Orsolino]], autore di alcuni capolavori quali la ''Vergine col bambino'' di [[Basilica di Santa Maria delle Vigne|Santa Maria delle Vigne]], o la natività del Gesù, ma tuttavia fatica a staccarsi dalle rigidità tipiche della cultura tardomanierista<ref>E. Parma Armani, ''Gli Orsolino'', in ''La scultura a Genova e in Liguria'', Volume II, Dal Seicento al primo Novecento, Genova, 1988, p. 74 e seg.</ref>.
 
Pierre Puget, allievo a Roma di Piero da Cortona, e fortemente influenzato da Bernini, di passaggio a Genova durante un viaggio a Massa per approvvigionarsi di marmo, ottenne importanti commissioni dal facoltoso patriziato della Superba che lo indussero a fermarsi per molti anni dove portò a termine numerosi progetti divenendo titolare di una feconda bottega dove si formarono numerose maestranze locali. Nel 1663 Francesco Maria Sauli commissionò allo scultore il completamento della [[Basilica di Santa Maria Assunta (Genova)|Basilica di Santa Maria Assunta di Carignano]], ispirato all'opera di Bernini in San Pietro. Se non fu mai realizzato il colossale baldacchino su colonne tortili binate coronato dalla statua dell'assunta, che avrebbe dovuto occupare il centro della basilica, le due statue realizzate per le nicchie sotto la cupola, il ''San Sebastiano'' e il ''Beato Alessandro Sauli'' restano fra le più alte realizzazioni dello scultore. In esse l'estremo virtuosismo nella resa dei particolari, della tenerezza delle carni come nel metallo dell'armatura o dei ricami della pianeta vescovile, si unisce al vorticoso avvitamento delle pose<ref>''La scultura a Genova e in Liguria'', Volume II, Dal Seicento al primo Novecento, Genova, 1988, p. 113 e seg.</ref>.
 
==Note==