Giovanna d'Arco: differenze tra le versioni

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Come Giovanna stessa dichiarerà sotto interrogatorio<ref>{{Cita|Cremisi, 2000|pp. 21, 22, 81, 82}}</ref>, in un primo tempo mantenne il più stretto riserbo su queste apparizioni sovrannaturali, che all'inizio le parlavano della sua vita privata e che solo successivamente l'avrebbero spinta a lasciare la propria casa per guidare l'esercito francese. Tuttavia, i suoi genitori dovettero intuire qualcosa del cambiamento che stava avvenendo nella ragazza, forse anche allertati da qualche confidenza che Giovanna stessa si era lasciata sfuggire, come avrebbe ricordato, molti anni dopo, un suo amico di Domrémy<ref>{{Cita|Pernoud-Clin, 1987|p. 207}}</ref>, e avevano deciso di darla in sposa ad un giovane di [[Toul]]. Giovanna rifiutò la proposta di matrimonio e il suo fidanzato la citò in giudizio dinanzi al tribunale episcopale; ascoltate entrambe le parti, il tribunale diede ragione a Giovanna, dal momento che il fidanzamento era avvenuto senza il suo assenso<ref name="Cremisi 80, 81">{{Cita|Cremisi, 2000|pp. 80, 81 (Secondo interrogatorio complementare, lunedì 12 marzo 1431, nella prigione di Giovanna)}}</ref><ref>{{Cita|Pernoud, 1998|pp. 19, 20}}</ref>.
 
Vinta anche la resistenza dei genitori, la ragazza ebbe di nuovo libertà di azione e poté dedicarsi alla sua missione. La prima tappa del suo viaggio la portò sinofino a [[Vaucouleurs]] dove, con l'appoggio dello zio Durand Laxart, riuscì ad incontrare il capitano della piazzaforte, Robert de Baudricourt. QuestiQuesto, al primo incontro, avvenuto il 13 maggio [[1428]]<ref>[http://www.vatican.va/holy_father/benedict_xv/bulls/documents/hf_ben-xv_bulls_19200516_divina-disponente_it.html Bolla che proclama Santa la Beata Giovanna D'Arco], [[Bolla pontificia]] di [[canonizzazione]] di Giovanna d'Arco a firma del Pontefice Benedetto XV, del 16/05/1920</ref>, la schernì rimandandola a casa come una povera folle. Per nulla demoralizzata da quell'insuccesso, Giovanna si recò altre due volte presso il capitano di Vaucouleurs e questiquesto, forse spinto dal consenso che Giovanna sapeva raccogliere tanto tra il popolo quanto tra i suoi uomini, mutò parere sul suo conto, sino a convincersi (non prima di averla sottoposta ad una sorta di [[esorcismo]] da parte di un curato del luogo, Jean Fournier) della sua buona fede e ad affidarle una scorta che l'la accompagnasse al cospetto del sovrano, come la ragazza chiedeva<ref>{{Cita|Pernoud-Clin, 1987|pp. 33–37}}</ref>.
 
== Le gesta belliche ==