Diritti LGBT in Croazia: differenze tra le versioni

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==== La [[Repubblica Socialista di Croazia|Repubblica Popolare di Croazia]] (1945-1991) ====
{{vedi anche|Storia dell'omosessualità in YugoslaviaJugoslavia}}Durante il periodo in cui la [[Croazia]] divenne parte della [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Repubblica socialista federale di Jugoslavia]], l'omosessualità maschile divenne illegale e punibile con un massimo di due anni di carcere ai sensi del codice penale addottato nel marzo [[1951]]; tuttavia, la repressione per le persone omosessuali in [[Jugoslavia]] iniziò subito dopo la fine della guerra. Agli omosessuali, definiti dai comunisti come "nemici del sistema", fu proibito entrare nel [[Lega dei Comunisti di Jugoslavia|Partito comunista di Jugoslavia]].
 
Questa situazione cambiò quando la [[Croazia]] e le altre repubbliche che componevano la [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]] ebbero acquisito una maggiore autonomia sul diritto penale con la riforma costituzionale [[Jugoslavia|Jugoslava]] del [[1974]], la quale portò all'abolizione del codice penale federale, consentendo così a tutte le repubbliche di crearne uno proprio. La [[Repubblica Socialista di Croazia|Repubblica socialista di Croazia]] addottò un proprio codice penale nel [[1977]] decriminalizzando l'omosessualità. La camera medica croata rimosse l'omosessualità dalla sua lista di disturbi mentali nel [[1973]] (quattro anni prima dell'introduzione del nuovo codice penale e diciassette anni prima che la stessa scelta fosse presa dall'[[Organizzazione mondiale della sanità|Organizzazione Mondiale della Sanità]]).