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==Biografia==
Andrea Pozzo
[[File:Fresco with Trompe l'oeuil - Andrea Pozzo -Jesuit Church Vienna.jpg|thumb|left|[[Chiesa dei Gesuiti (Vienna)|Chiesa dei Gesuiti]] a [[Vienna]]]]▼
=== La formazione e le opere genovesi e piemontesi ===
Di qui si reca in [[Liguria]]: è attivo a [[Genova]], nella [[chiesa del Gesù e dei Santi Ambrogio e Andrea]], sempre per i gesuiti, dove realizza una ''Immacolata e S. Francesco Borgia'', e poi nella Collegiata di [[Novi Ligure]], dove troviamo una sua ''Predicazione di S. Francesco Saverio'', e infine a [[Sanremo]].▼
▲Andrea Pozzo nasce a [[Trento]] nel 1642, e nel 1665, a [[Milano]], diventa membro laico della [[Compagnia di Gesù]].<ref>''Enciclopedia della pittura e dei pittori'', a cura di L. Tognoli Bardin, Motta, Milano 2006, 664.</ref> Pittore, teorico della prospettiva e architetto, noto in tutta [[Europa]], a [[Roma]] esegue opere notevoli affrescando la volta e l'abside della [[Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio|chiesa di Sant'Ignazio]], dove ebbe come allievo il nipote [[Carlo Gaudenzio Mignocchi]]: notevole è la ''Apoteosi di sant'Ignazio'', con la sua prospettiva "da sott'in su".
Tornò nuovamente a Milano per recarsi, nel [[1675|1676]], in Piemonte, a [[Torino]] su invito della corte, per le decorazioni della [[Chiesa dei Santi Martiri (Torino)|chiesa gesuita dei Ss. Martiri]]<ref>Di questa decorazione sono rimasti solo due particolari: fu sostituita nel [[XIX secolo]] da quella di [[Luigi Vacca]] (Marziano Bernardi, ''Torino - Storia e Arte'', Edizioni d'Arte Fratelli Pozzo, Torino, 1975, p. 52)</ref>, realizzando sulla volta una perduta Gloria di Sant'Ignazio e a [[Mondovì]], impegnato ad affrescare la [[Chiesa di San Francesco Saverio (Mondovì)|Chiesa di S. Francesco Saverio]], detta poi della Missione, lavoro che lo occuperà per due anni<ref>''Andrea Pozzo a Mondovì'', a cura di H.W. Pfeiffer, Milano 2010;</ref>.
Successivamente operò nella chiesa di S. Bartolomeo a [[Modena]], affrescandone la volta del presbiterio e del coro. In questi lavori, soprattutto in quest'ultimo, è possibile gustare già tutti i presupposti della sua visione figurativa e prospettica, tutte le arditezze e stravaganze che caratterizzarono la sua copiosa produzione e che troveranno la massima espressione nel periodo romano.
=== Il ventennio romano e i capolavori di Sant'Ignazio e del Gesù ===
[[File:Frescos of Ignatius of Loyola HDR.jpg|thumb|Chiesa di Sant'Ignazio a Roma: Apoteosi di Ignazio]]
Nel [[1681]] venne chiamato a Roma dal generale della Congregazione, [[Gian Paolo Oliva]], su suggerimento del celebre pittore [[Carlo Maratta]], attivo in quel periodo nell'Urbe. Lo scopo della convocazione era legato al completamento degli affreschi del corridoio della Casa Professa, lavoro lasciato incompleto dal Borgognone. A Roma il nostro artista rimase quasi un ventennio, fino al [[1702]], ed ebbe modo di approfondire i suoi studi sulla prospettiva e perfezionare la sua tecnica pittorica, dando vita, grazie alla sua grande perizia e al suo estro, a veri e propri capolavori.
All'interno della chiesa parrocchiale di [[Cellore]] si trova l'altare maggiore dedicato a San Sebastiano. La linea curva evidenzia l'insieme e ricorre su tutti i piani di profondità: dalle balaustre, alle porte laterali con volute, all'abside centrale, fino agli elementi che sovrastano le colonne. Queste ultime dominanti sono posizionate sfalsate su basamenti ruotati di 45 gradi, a spigolo vivo, per accentuare il senso della profondità e le vibrazioni luminose scendono con i loro fusti e lesene fino al piano della Mensa dell'altare. Nel contempo accentuano la verticalità dell'insieme, terminanti nei raffinati capitelli corinzi con volute e foglie d'acanto, che si avvitano nella fascia più alta e ne scaricano il peso. Notevole è il risultato estetico dei marmi policromi, pregiati nella materia, che con i loro colori sottolineano tutte le bande compositive dell'altare, rimarcando quadri modulari in successione ritmica e invitando l'occhio a percorrere lo spazio dal basso verso l'alto.▼
▲Nel [[1665]] giunse a [[Milano]], dove, presso la [[Chiesa di San Fedele (Milano)|chiesa di S. Fedele]], entrò nella [[Compagnia di Gesù]], alle cui glorie celebrative sarà legata quasi l'intera sua produzione artistica: raggiunse soltanto il grado di coadiutore, in base al quale gli spettava il titolo di fratello e non quello di padre, che spesso gli viene ancora attribuito.
▲Di qui si reca in [[Liguria]]: è attivo a [[Genova]], nella [[chiesa del Gesù e dei Santi Ambrogio e Andrea]], dove realizza una ''Immacolata e S. Francesco Borgia'', e poi nella Collegiata di [[Novi Ligure]], dove troviamo una sua ''Predicazione di S. Francesco Saverio'', e infine a [[Sanremo]].
Certamente il lavoro che più lo impegnò - e lo ha consegnato ai posteri come elemento rappresentativo del [[Barocco]] romano - fu la realizzazione degli [[Affresco|affreschi]] nel soffitto della navata della [[chiesa di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio]], culmine della sua incessante ricerca prospettica e figurativa, espressione dell'ormai raggiunta maturità artistica: sul soffitto piatto della chiesa realizzò in pittura prospettica delle architetture illusorie che, dilatando il campo visivo, incorniciano l'icona più espressiva dello spirito missionario di due secoli di storia della famiglia Gesuita. Per la stessa chiesa progettò l'altare dedicato a san [[Luigi Gonzaga]], mentre per la [[Chiesa del Gesù]] realizzò l'[[altare]] maggiore e quello dedicato al santo fondatore. I suoi capolavori romani hanno influenzato a lungo lo stile della decorazione interna delle chiese del tardo barocco nell'Europa cattolica.
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Gli anni romani lo vedono impegnato anche a raccogliere il frutto dei suoi lunghi ed elaborati studi prospettici, che lo annoverano anche tra i migliori architetti del suo tempo. Famoso è il suo trattato ''Perspectiva pictorum et architectorum'', scritto tra il [[1693]] e il [[1698]] e pubblicato in due volumi. Una versione italiana, ''Prospettiva de' pittori a architetti'' (Roma 1693, [[1700]]) fu tradotta e pubblicata a [[Londra]] ([[1707]]) ed [[Augusta (Germania)|Augusta]] ([[1708]], [[1711]]). In questo trattato ha presentato le istruzioni per dipingere prospettive architettoniche e insiemi di regola. Nello stesso trattato, dedicato a [[Leopoldo I d'Asburgo|Leopoldo I]] d'Austria e corredato da 220 tavole incise dal [[Marcantonio Franceschini|Franceschini]], si trovano anche due progetti per la facciata della [[basilica di San Giovanni in Laterano]]. Il lavoro fu uno dei primi manuali sulla prospettiva per artisti e architetti e uscì in molte edizioni, anche nel XIX secolo; è stato tradotto dagli originali latino e dall'italiano in numerose lingue, quali francese, tedesco, inglese e, grazie ai Gesuiti, cinese.
▲Da Roma, nel 1700 inviò progetti per la cattedrale (''stolnica'') di [[Lubiana]] dedicata a San Nicola, e per S. Ignazio a [[Ragusa (Croazia)|Dubrovnik]].[[File:Fresco with Trompe l'oeuil - Andrea Pozzo -Jesuit Church Vienna.jpg|thumb|left|[[Chiesa dei Gesuiti (Vienna)|Chiesa dei Gesuiti]] a [[Vienna]]]]
Nel 1700 progettò la cattedrale (''stolnica'') di [[Lubiana]] dedicata a San Nicola. Su invito di Leopoldo I all'inizio del [[XVIII secolo]] si recò a [[Vienna]], dove lavorò per il sovrano, la corte, il principe [[Giuseppe Giovanni Adamo del Liechtenstein|Giuseppe Giovanni Adamo di Liechtenstein]] e vari ordini religiosi e chiese. Alcune delle sue mansioni erano decorative e di carattere occasionale (scenari per chiese o teatri) e presto furono distrutti. Nel [[1702]] dipinse la finta cupola nella [[Badia delle Sante Flora e Lucilla|Badia delle sante Flora e Lucilla]] ad [[Arezzo]]. Nel [[1703]] dipinse la falsa cupola nella Chiesa dei Gesuiti. Il suo lavoro più significativo a Vienna è il monumentale affresco del soffitto del palazzo del [[Liechtenstein]], un '' trionfo di [[Ercole]]'', che, secondo le fonti, fu molto ammirato dai contemporanei. Sono inoltre rimasti alcuni dei suoi dipinti d'altare viennesi (Chiesa dei Gesuiti di Vienna). Le sue composizioni di dipinti d'altare e di affreschi illusori dei soffitti hanno avuto molti seguaci in [[Ungheria]], [[Boemia]], [[Moravia]] e perfino in [[Polonia]].▼
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=== I capolavori della maturità a Vienna ===
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==Galleria d'immagini==
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File:Andrea pozzo, immacolata concezione e san stanislao con gesù, 1690 ca. 01.JPG|Genova (1671-72) chiesa dei Ss. Ambrogio e Andrea, ''L’Immacolata porge Gesù Bambino a s. Stanislao Kostka''
File:Mondovì, Chiesa di San Francesco Saverio 012.JPG|Chiesa della Missione (Mondovì), ''Gloria'' ''di s. Francesco Saverio''
File:Andrea pozzo, presbiterio di sant'ignazio, 1685-94, 01.jpg|Roma, presbiterio di sant'Ignazio, 1685-94
File:Andrea Pozzo - Apoteose de Hércules.jpg|Gartenpalais Liechtenstein (1704-08), ''Trionfo di Ercole''
File:Roma 2010 (5109642563).jpg|chiesa del Gesù, Roma, altare di s. Ignazio di Loyola.
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* S.Casciu e I. Droandi, 'L'inganno e la meraviglia: la finta cupola di Padre Andrea Pozzo nella Badia delle Sante Flora e Lucilla di Arezzo', in "Kermes. Arte e tecnica del restauro", VIII, n.22, gennaio-aprile 1995, pp. 26–36;
* S. Giannetti, ''L’inganno dell'architettura generata sul piano. Dall'analisi della finta cupola di Arezzo alcuni lineamenti del processo creativo di Andrea Pozzo'', in Bartoli, Lusoli, "Le teorie, le tecniche, i repertori figurativi nella prospettiva d'architettura tra il '400 e il '700", FUP, 2016,pp. 252-263. ISBN 978-88-6655-884-2
*''Mirabili disinganni. A. P. (Trento 1642 - Vienna 1709), pittore e architetto gesuita'' (catal.), a cura di R. Bösel - L. Salviucci Insolera, Roma 2010
== Voci correlate ==
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* [http://www.wga.hu/frames-e.html?/bio/p/pozzo/biograph.html Web Gallery of Art:] Brief biography
* {{cita web|http://www.faculty.fairfield.edu/jmac/sj/scientists/pozzopict.gif|Pozzo}}
*[http://books.google.it/books?id=rmot3UNXIL0C&hl=it&source=gbs_similarbooks Prospettiva dei pittori e architetti (parte prima), di Andrea Pozzo] Nota: le pagine iniziali sono alla fine, si legge al contrario.
*{{cita web|url=http://books.google.it/books/about/Prospettiva_de_pittori_e_architetti.html?id=GGBDAAAAcAAJ&redir_esc=y|titolo=Prospettiva dei pittori e architetti (parte seconda), di Andrea Pozzo}}
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