Strage di Capaci: differenze tra le versioni
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In seguito alla sentenza della [[Suprema corte di cassazione|Cassazione]] che confermava gli ergastoli del [[Maxiprocesso]] (30 gennaio 1992)<ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1004477 Archivio - LASTAMPA.it<!-- Titolo generato automaticamente -->] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131019110307/http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=1004477 |data=19 ottobre 2013 }}</ref>, la "Commissione provinciale" di Cosa Nostra decise di dare inizio agli attentati: per queste ragioni, nel febbraio 1992 venne inviato a Roma un gruppo di fuoco, composto da mafiosi di [[Brancaccio (Palermo)|Brancaccio]] e della provincia di Trapani (Giuseppe Graviano, Matteo Messina Denaro, Vincenzo Sinacori, Lorenzo Tinnirello, Cristofaro Cannella, Francesco Geraci), che avrebbero dovuto uccidere Falcone, Martelli o in alternativa Costanzo, facendo uso di armi da fuoco. Qualche tempo dopo però Riina li richiamò in Sicilia perché voleva che l'attentato a Falcone fosse eseguito sull'isola adoperando l'esplosivo<ref name="autogenerato1" /><ref name="10VALUTPROVE.pdf" /><ref name="autogenerato2">{{Cita news|url=http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/documentiparlamentari/indiceetesti/023/016t01_RS/00000025.pdf|titolo=Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA Documenti}}</ref>.
[[File:Strage di capaci.jpg|300px|miniatura|destra|Visione aerea della zona dell'attentato]]
Tra aprile e maggio, [[Salvatore Biondino]], [[Raffaele Ganci]] e [[Salvatore Cancemi]] (rispettivamente capi dei "[[mandamento (mafia)|mandamenti]]" di [[San Lorenzo (Palermo)|San Lorenzo]], della [[Noce (Palermo)|Noce]] e di [[Porta Nuova (Palermo)|Porta Nuova]]) compirono alcuni sopralluoghi presso l'[[autostrada A29 (Italia)|autostrada A29]], nella zona di [[Capaci]], per individuare un luogo adatto per la realizzazione dell'attentato e per gli appostamenti<ref name=COLLGIU>{{Cita news|url=http://www.misteriditalia.it/lamafia/cosa-nostra/strage-capaci/sentenza-appello/Lafasepreparatoriaedesecutivadellastrage.pdf|titolo=Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia - Sentenza d'appello per la strage di Capaci}}</ref><ref name=ESEMAT>{{Cita news|url=http://www.misteriditalia.it/lamafia/cosa-nostra/strage-capaci/sentenza-appello/GliesecutorimaterialidellastragediCapaci.pdf|titolo=Gli esecutori materiali della strage di Capaci - Sentenza d'appello per la strage di Capaci}}</ref>. Nello stesso periodo avvennero riunioni organizzative nei pressi di [[Altofonte]] (a cui parteciparono [[Giovanni Brusca]], Antonino Gioè, Gioacchino La Barbera, [[Pietro Rampulla]], [[Santino Di Matteo]], [[Leoluca Bagarella]]), in cui avvenne il travaso in alcuni bidoni di 200 kg di [[ANFO|esplosivo da cava]] procurati da Giuseppe Agrigento (mafioso di [[San Cipirello]])<ref name=ESEMAT />. I bidoni vennero poi portati nella villetta di Antonino Troia (sottocapo della [[Famiglia (mafia)|Famiglia]] di Capaci)<ref name=ESEMAT />, dove avvenne un'altra riunione (a cui parteciparono anche [[Raffaele Ganci]], [[Salvatore Cancemi]], Giovan Battista Ferrante, Giovanni Battaglia, [[Salvatore Biondino]], Salvatore Biondo), nel corso della quale avvenne il travaso dell'altra parte di esplosivo ([[tritolo]] e [[Ciclotrimetilentrinitroammina|T4]]<ref name=PATRICK />) procurata da Biondino e da Giuseppe Graviano (capo della Famiglia di Brancaccio)<ref name=PATRICK>{{Cita news|url=http://www.patrickfogli.com/documenti/capaci%20cassazione/2.pdf|titolo=Stralcio della sentenza della Corte di Cassazione per la strage di Capaci|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160304121633/http://www.patrickfogli.com/documenti/capaci%20cassazione/2.pdf|dataarchivio=4 marzo 2016}}</ref>.
Negli stessi giorni Brusca, La Barbera, Di Matteo, Ferrante, Troia, Biondino e Rampulla provarono varie volte il funzionamento dei congegni elettrici che erano stati procurati da Rampulla stesso e dovevano servire per l'esplosione<ref name=COLLGIU /><ref name=PATRICK />. Collocarono inoltre come segnale un elettrodomestico nel punto autostradale concordato e tagliarono i rami degli alberi che impedivano la visuale dell'autostrada<ref name=PATRICK />. La sera dell'8 maggio Brusca, La Barbera, Gioè, Troia e Rampulla provvidero a sistemare con speciali [[skateboard]] i tredici bidoni (caricati in tutto con circa 400 kg di miscela esplosiva<ref name=PATRICK />) in un cunicolo di drenaggio sotto l'autostrada, nel tratto dello svincolo di Capaci, mentre nelle vicinanze Bagarella, Biondo, Biondino e Battaglia svolgevano le funzioni di sentinelle<ref name=COLLGIU /><ref name=PATRICK />.
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