Costante II: differenze tra le versioni
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{{Citazione|Allevato in un'atmosfera di intrighi e di pericoli, calcolata per incoraggiare la capacità di agire autonomamente in un ragazzo forte e allo stesso tempo per produrre uno spirito di cinismo, Costante crebbe come uomo inflessibile e severo, con decise opinioni politiche e amministrative, intenzionato a agire autonomamente e senza timore delle innovazioni, sorprendentemente privo del bigottismo religioso in un'epoca bigotta. [...] La sua attitudine ecclesiastica attrasse su di lui lo sfavore di contemporanei e storici ortodossi [...]. Per quanto riguarda l'atto che ha suscitato più odio, l'esecuzione di suo fratello, ignoriamo i motivi e le circostanze del caso. Fu un atto non saggio per un principe non popolare tra gli ortodossi; un principe ortodosso, come Costantino il Grande, potrebbe aver compiuto atti peggiori con impunità. [...] In due modi si oppose alle tendenze dell'epoca. In primo luogo, l'Impero romano stava diventando ogni anno sempre più tinto di un colore ecclesiastico. [...] Quando Costante, con la promulgazione del suo tipo, affermò l'insignificanza dello scottante problema teologico del giorno, [...] si oppose chiaramente alla tendenza della sua epoca di considerare gli affari di chiesa come gli interessi vitali del mondo. [...] In secondo luogo, da quando Costantino il Grande aveva costruito la sua nuova capitale sul Bosforo, la gravitazione dell'impero tendeva a accentrarsi su Nuova Roma. [...] L'idea di Costante di togliere lo scettro alla figlia [Nuova Roma, cioè Bisanzio] e restituirlo alla madre [Roma] fu retrogrado e irrealizzabile; [...] nonostante tutto [...], sebbene il progetto di Costante di abbandonare Nuova Roma fosse perverso, deve aver compiuto un buon lavoro nel consolidamento della potenza romana nel Sud Italia, e nel porre le fondamenta per la sua permanenza in quei luoghi fino all'XI secolo. [...] Per quanto riguarda i Saraceni, pochi territori vennero aggiunti alle loro precedenti conquiste durante il regno di Costante [...] Queste furono piccole perdite se paragonate con quelle subite da Eraclio.|J.B. Bury, ''History of the Later Roman Empire from Arcadius to Irene'', vol. II, pp. 303-306}}
Secondo Treadgold Costante ha il merito di aver arrestato con la riforma dei temi l'espansione araba che prima di lui sembrava inarrestabile; sempre secondo Treadgold, arrestò anche il lento cammino dell'Italia e dell'Africa verso l'indipendenza e con la riforma dei temi riuscì a ridurre le spese militari riuscendo così a mantenere e pagare un grosso esercito senza i proventi delle perdute province di Siria e Egitto; tale riforma non deve essere giunta troppo presto, dato che il fatto che verso la fine del suo regno alzò le tasse indica probabilmente che le casse statali erano praticamente vuote.<ref>Treadgold, ''A History of the Byzantine state and Society'', p. 322</ref>
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==Galleria d'immagini==
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File:Terme di Dafne 04.jpg|Le cosiddette [[terme di Dafne]], il luogo dove venne ucciso Costante II
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