Cornelio a Lapide: differenze tra le versioni

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Un estratto del commentario agli Atti apparve nel [[1737]] a [[Tyrnau]], con il titolo: ''Effigies Sancti Pauli, sive idea vitæ apostolicæ''. Una grande opera in 4 voll., ''Les trésors de Cornelius a Lapide: extraits de ses commentaires de l'écriture sainte à l'usage des prédicateurs, des communautés et des familles chrétiennes'' dell'Abbé Barbier venne pubblicata a [[Le Mans]] e [[Parigi]] nel [[1856]] e ristampata varie volte a Parigi negli anni successivi ([[1859]], [[1872]], [[1876]], [[1885]], [[1896]]); una traduzione italiana dell'opera, realizzata da F. M. Faber, fu pubblicata a [[Parma]] in 10 voll., [[In sedicesimo|in-16º]] tra il [[1869]] e il [[1870]].
 
L'edizione più citata fu completata da Crampon e Péronne con l'aggiunta di note di interpreti più recenti. I commentari di a Lapide sono molto estesi. Spiegano non solo il significato letterale della Scrittura, ma anche quello [[allegorico]], tropologico, e [[anagogico]], e forniscono un gran numero di citazioni dei [[Padri della Chiesa]] e dei successivi interpreti della Sacra Scrittura. Come la maggior parte dei commentatori del suo tempo a Lapide non intendeva solo serviredare loil proprio contributo allo studio storico e scientifico della Bibbia ma voleva anche laessere piautile meditazioneai dei fedelipredicatori e l'omileticafornire spunti di meditazione ai fedeli. Lo scopo di Cornelio era soprattutto quello di aiutare i predicatori, fornendooffrendo loro un commentario biblico moderno. In questo modo a Lapide contribuì in modo significativo a mettere in pratica ciò che il [[Concilio di Trento]] chiedeva: un ritorno della Chiesa alle fonti bibliche.
 
L'opera ebbe successo anche nei paesi [[protestanti]]. Il teologo [[luterano]] Georg Heinrich Götze scrisse una tesi accademica, ''[https://books.google.it/books?id=dr1KAAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false Exercitatio theologica de Cornelii a Lapide Commentariis in Sacram Scripturam]'' ([[Lipsia]], [[1699]]), in cui elogia l'autore gesuita come il più importante degli esegeti biblici cattolici. Una traduzione in inglese dei commentari di Cornelio a Lapide fu pubblicata in [[Inghilterra]] dal Rev. Thomas W. Moseman, un pastore [[Anglicanesimo|anglicano]], con il titolo, ''The great Commentary of Cornelius a Lapide'' ([[Londra]], [[1876]]). Un manoscritto nella [[Biblioteca apostolica vaticana|Biblioteca Vaticana]] contiene una traduzione [[Lingua araba|araba]] del ''Commentario sull'Apocalisse'', realizzata da Yusuf ibn Girgis all'inizio del [[XVIII secolo]]. Si ritiene che lo stesso scrittore [[Chiesa maronita|maronita]] abbia tradotto il ''Commentario sulle epistole di San Paolo''.