Scienza della logica: differenze tra le versioni

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La logica come sviluppo del reale: Fanesi non è wp:W:E, un altro stile Fusaro. Per definire il pensiero di Hegel occorrono critici di spessore. Non rimuovo, per ora
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La logica e il procedere di una categoria in un altra è regolato secondo Hegel da un movimento dialettico. Tuttavia, la dialettica di Hegel - come scrive L. Lugarini - " non soggiace allo schema tesi-antitesi-sintesi né ad altra intellettualistica schematizzazione", ma "nasce - piuttosto - per la 'negatività' inerente al peculiare contenuto dei diversi concetti e consiste nel togliersi delle unilateralità che lo infirmano e nel trapassare di un determinato concetto in un altro"<ref>L. LUGARINI, ''Introduzione'', in G.W.F. Hegel, ''Scienza della logica'', vol. I, Laterza, Roma-Bari 1974<sup>3</sup>, p. XXV. - Che la dialettica logica non può essere rappresentata dallo schema semplicistico tesi-antitesi-sintesi è ribadito anche in R. BODEI, ''La civetta e la talpa'' cit., cap. 3, n. 2, che parla a proposito di "uno schema diffusissimo ma falso".</ref>. Ciò che si chiama sviluppo dialettico dunque non è altro che l'''Aufhebung'' (il toglimento); essa consiste nel pensare una determinazione logica al di là della sua indipendenza, assolutezza e immediatezza, ma nel considerarla sempre come "''momento"'' di un intero, come "un che di riflesso". La mediazione di un contenuto logico, però, non è il risultato di un'operazione del filosofo, o del soggetto umano in generale, ma è la struttura interna e immanente a ogni cosa, di cui la logica è l'esposizione. Per fare un esempio: non è Hegel a mediare nell'unità superiore del ''divenire'', le determinazioni di ''essere'' e ''nulla'', ma sono le stesse determinazioni di pensiero (le ''Denkbestimmungen'') a contenere in sé quel riferimento ad altro, e infine all'unità concreta di cui sono momenti<ref>Per l'analisi di questa differenza fra un movimento intrinseco e immanente al contenuto e un movimento esterno della riflessione umana cfr. S. HOULGATE, ''The Opening of Hegel's Logic: From Being to Infinity'', Purdue University Press, West Lafayette 2006, pp. 32-53. </ref>.
 
Secondo Jonathan Fanesi, nello sviluppo della logica, Hegel procede servendosi della definizione di ogni passaggio come soluzione delle antinomie presenti nel grado precedente, ma nello stesso tempo esamina le nuove antinomie che si sono generate dalla stessa soluzione, in modo tale che ad ogni momento dell'in sé ( tesi ) si contrapponga un per sé ( antitesi ), per una superiore unità dell'in sé e per sé ( sintesi) <ref>[http://www.filosofico.net/hegeljon73hgfdgd.htm Jonathan Fanesi, ''Breve introduzione alle problematiche concettuali della logica hegeliana in se stesse considerate ed in riferimento al sistema'']</ref>.
Lo sviluppo infatti è composto di elementi [[Pensiero di Hegel#La dialettica|dialetticamente]] contrapposti che il filosofo ha il compito di risolvere nella [[mediazione (filosofia)|mediazione]] come quando esaminando i concetti contrapposti di ''[[essere]]'' e ''[[nulla (filosofia)|nulla]]'' trova la sintesi nel ''[[divenire]]'' oppure come nella coppia ''quantità''-''qualità'' che supera l'opposizione nel momento in cui si verificano i "salti qualitativi", nel senso che il sopravvenire di un incremento puramente quantitativo può produrre una nuova qualità come accade nelle trasformazioni fisiche da uno stato liquido a uno gassoso o nei mutamenti di regime politico.