Impressione, levar del sole: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Nelcacca pirito cacca Nel 1872 Monet, recatosi a Le Havre, volle ritrarne il porto in sei tele da realizzarsi «con l'alba, col giorno, col crepuscolo, e di notte, oltre che da vari punti di vista: alcune, infatti, le eseguì dal livello dell'acqua ed altre dalla stanza di un albergo che sovrasta le infrastrutture portuali». ''Impressione, levar del sole'' fa proprio parte di questa serie di vedute di Le Havre, tutte realizzate con una tecnica che riassume ''in nuce'' le maggiori peculiarità stilistiche dell'Impressionismo.
 
L'opera, di piccole dimensioni, fu presentata al pubblico nel 1874, in occasione di una mostra in cui Monet e gli altri membri della «società anonima di artisti, pittori, scultori, incisori» - pensiamo a Pierre-Auguste Renoir, Camille Pissarro, Alfred Sisley, Edgar Degas e Paul Cézanne - avevano esposto presso lo studio del fotografo Nadar, i dipinti che ritenevano più rappresentativi del loro modo di fare pittura. Fu proprio iin quell'occasione che all'opera venne assegnato il titolo con cui oggi è universalmente nota, ''Impressione, levar del sole'', come ci testimonia lo stesso Monet:
{{citazione|Il paesaggio non è altro che un’impressione, ed istantanea, e per questo ci si diede quell'etichetta a causa mia. Avevo mandato una mia cosa fatta a Le Havre, dalla mia finestra, col sole in mezzo alla nebbia e qualche albero di nave che si innalzava sullo sfondo… Mi avevano chiesto un titolo per il catalogo e non poteva certo essere preso per una veduta di Le Havre, quindi ho detto: 'Metta ''Impressione'''|Claude Monet<ref>{{cita web|url=https://www.cinquecosebelle.it/cinque-quadri-impressionisti-piccoli-ma-memorabili/|titolo=Cinque quadri impressionisti piccoli ma memorabili|autore=Ermanno Ferretti}}</ref>}}
[[File:Exposition1874affiche.jpg|thumb|left|Frontespizio del catalogo della mostra del 1874]]
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Il quadro viene trasferito nel 1938 al musée Marmottan per un periodo che si considerava transitorio, ma poi viene acquisito dalla collezione permanente nel 1957. Durante la guerra fu temporaneamente custodito nel castello di Chambord nel 1940 sotto il nome di ''Coucher de soleil'' [Calar del sole].<ref>{{cita libro|Michel |Rayssac|L'exode des musées : Histoire des œuvres d'art sous l'Occupation|2007|Payot||isbn=2228901725|lingua=fr}}</ref> Nei cataloghi del museo, invece, l'opera iniziò ad esser referenziata come ''Impression, soleil levant'' [Impressione, levar del sole] solo a partire dal 1965. Nel 1985, poi, il quadro fu rubato assieme ad altri quattro Monet e due Renoir al Marmottan, per essere ritrovato nel 1990 a Porto Vecchio, presso un malvivente corso che stava negoziando la sua vendita con un cliente giapponese, Shinichi Fujikuma, in relazione con la [[Yakuza]].<ref>{{cita libro|Marc| Lefrançois|Histoires insolites des Chefs-d'œuvre|2013|City Edition|lingua=fr}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.forbes.com/2008/02/12/art-theft-museums-biz-cx_af_0212artheists.html|editore=Forbes|data=12 febbraio 2008|titolo=The World's Greatest Art Heists|lingua=en}}</ref>
== Descrizione ==
{{Opera d'arte
ei vapori del crepuscolo.<ref>{{cita libro|titolo=Il Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte, Dal Barocco al Postimpressionismo, Versione gialla|autore=Giorgio Cricco, Francesco Di Teodoro|anno=2012|editore=Zanichelli|città=Bologna|p=1589}}</ref>
| immagine = Monet - Impression, Sunrise.jpg
| grandezza immagine = 300px
| titolo = Impressione, levar del sole
| artista = [[Claude Monet]]
| data = [[1872]]
| opera = dipinto
| tecnica = [[pittura a olio|olio]] su [[pittura su tela|tela]]
| altezza = 48
| larghezza = 62
| città = [[Parigi]]
| ubicazione = [[Musée Marmottan Monet di Parigi|Musée Marmottan Monet]]
}}Si tratta questa di una tela dove i princìpi cardinali dell'Impressionismo sono già perfettamente delineati. A essere raffigurato è uno scorcio mattutino del porto di Le Havre, avvolto da una nebbia impalpabile e scialba che rende tutto sfocato e indefinito. In primo piano troviamo, disposte in diagonale da sinistra verso destra, tre piccole imbarcazioni che, con placidi remeggi, solcano le acque portuali. Sullo sfondo, dietro il velo di foschia, si profilano infatti i pennoni delle navi ormeggiate, le silhouette dei mezzi meccanici per la movimentazione delle merci, alcune ciminiere fumanti e persino un albero. Alzandosi dalle viscere fluviali, poi, in alto si è librato il disco rossastro del sole che, facendosi lentamente strada nel cielo, emette dei raggi aranciati che si riverberano guizzanti sullo specchio d'acqua, appena screziato da alcune onde, e inondano omogeneamente tutto il paesaggio. In basso a sinistra, infine, il dipinto è firmato e datato: «Claude Monet '72».
 
Appare evidente dopo quest'analisi come il dipinto, del tutto scevro da pretese naturalistiche, miri a trasmettere all'osservatore le sensazioni o, per essere più precisi, le ''impressioni'' che Monet ha provato contemplando l'aurora sul porto di Le Havre. Se le abituali tecniche pittoriche accademiche miravano ad una rappresentazione fedele della realtà, descritta con pennellate lisce e minuziose, Monet con questa tela preferisce cimentarsi in una pittura realizzata rigorosamente ''en plein air'' dove a prevalere è la soggettività dell'artista, finalmente non più oppressa dall'urgenza di operare in totale aderenza alla realtà. Il potere interpretativo del pittore, infatti, qui si traduce in una visione fantastica piuttosto che documentaria, dove la giustapposizione di colori caldi (il rosso e l’arancione) e freddi (il verde azzurrognolo) e l'utilizzo di tocchi virgolati veloci e materici, liberamente disposti sulla tela senza una preparazione disegnativa, rendono particolarmente appassionata quest'evocazione della nebbia e dei vapori del crepuscolo.<ref>{{cita libro|titolo=Il Cricco Di Teodoro, Itinerario nell’arte, Dal Barocco al Postimpressionismo, Versione gialla|autore=Giorgio Cricco, Francesco Di Teodoro|anno=2012|editore=Zanichelli|città=Bologna|p=1589}}</ref>
 
== Note ==