Cuba: differenze tra le versioni
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| Riga 74: === Il periodo precolombiano e la dominazione spagnola === [[File:Arowak woman by John Gabriel Stedman.jpg|thumb|left|upright=0.7|Rappresentazione di una donna [[Taino (popolo)|Taino]].]] Cuba era stata abitata da [[Amerindi|popolazioni amerindie]] note come [[Taino (popolo)|Taino]], [[Siboney]] e [[Guanajatabey]], i cui antenati arrivarono dall'America meridionale diversi secoli prima. Dopo il primo arrivo su un'isola chiamata Guanahani dagli [[Nativi americani|indigeni]], rinominata [[San Salvador (Bahamas)|San Salvador]] il 12 ottobre 1492, Cristoforo Colombo comandò le sue tre navi: la [[Pinta (nave)|Pinta]], la [[Niña]] e la [[Santa María (nave)|Santa María]], di approdare sulla costa nord-orientale di Cuba il 28 ottobre 1492 (questo luogo era vicino a quello che oggi è [[Bariay]], [[Provincia di Holguin]]). Colombo rivendicò l'isola per il nuovo Regno di Spagna e la chiamò Isla Juana in onore di Juan, Principe delle Asturie. Nel 1511, il primo insediamento spagnolo fu fondato da [[Diego Velázquez de Cuéllar]] a [[Baracoa]]. Altre città seguirono, tra cui [[L'Avana|San Cristóbal de la Habana]], fondata nel 1515, che più tardi divenne la capitale. I nativi Taino erano costretti a lavorare sotto il sistema della [[encomienda]], che ha assomigliato a un sistema feudale nell'Europa medioevale. Entro un secolo le popolazioni indigene furono praticamente spazzate via a causa di molteplici fattori, principalmente malattie europee infettive, a cui non avevano nessuna resistenza naturale, aggravate dalle condizioni difficili della sottomissione coloniale repressiva. Nel 1529, un focolaio di morbillo ha ucciso due terzi di quei pochi nativi che in precedenza erano sopravvissuti al vaiolo. Il 18 maggio del 1539, il conquistatore [[Hernando De Soto]] partì  [[File:Darlington map of Cuba 1680.png|thumb|Mappa britannica dal 1680]] Cuba si è sviluppata lentamente e, a differenza delle isole di piantagione dei Caraibi, aveva un'agricoltura diversificata. Ma cosa più importante era che la colonia era sviluppata come una società urbanizzata che principalmente sosteneva l'impero coloniale spagnolo. Dalla metà del XVIII secolo, i suoi coloni avevano 50.000 schiavi, rispetto ai 60.000 delle [[Barbados]]; 300.000 della [[Virginia]], entrambi colonie britanniche; e i 450.000 della colonia francese di Santo Domingo, che avevano piantagioni di canna da zucchero su vasta scala. Gli inglesi arrivarono il 6 giugno e in agosto  I britannici  </div>Il vero motore della crescita del commercio di Cuba nella fine del Settecento e l'inizio del XIX secolo è stata la rivoluzione haitiana. Quando i popoli schiavi di ciò che era stata la colonia più ricca dei Caraibi si liberarono attraverso una rivolta violenta, gli agricoltori cubani percepirono le mutevoli circostanze della regione con un senso di paura e di opportunità. Avevano paura a causa della possibilità che gli schiavi potessero rivoltarsi anche a Cuba. Troppi e numerosi divieti durante il 1790 sulla vendita di schiavi a Cuba, che in precedenza erano stati schiavi nelle colonie francesi, sottolinearono questa ansia. Gli agricoltori vista l'opportunità, tuttavia, pensarono che si sarebbe potuto sfruttare la situazione trasformando Cuba nella società schiavista e produttrice di zucchero col nome di "perla delle Antille" che era stato di Haiti prima della rivoluzione. Come scrisse lo storico Ada Ferrer, "a un livello base, la liberazione di Santo Domingo ha aiutato a radicare la sua negazione a Cuba. Come la schiavitù e il colonialismo è sprofondato nella colonia francese, l'isola spagnola subì trasformazioni che erano quasi speculari a quelle di Haiti". Le stime suggeriscono che tra il 1790 e il 1820 325.000 africani furono importati a Cuba come schiavi, quattro volte il numero di quelli relativi al periodo tra il 1760 e il 1790.▼ ▲ Non mancarono però tentativi di rivolta, come quella del 1812, degli schiavi di Aponte, che venne però  subito sedata. La popolazione cubana nel 1817 era di 630.980 persone, di cui 291.021 erano bianchi, 115.691 persone libere di colore e 224.268 schiavi neri. Questa è stata una proporzione molto maggiore di quella dei neri schiavi in Virginia, per esempio, o nelle altre isole dei Caraibi. Storici come lo svedese Magnus Mõrner, che ha studiato la schiavitù in America Latina, trovano che alla manomissione degli schiavi aumentava quando l'economia degli schiavi erano in declino, come nel XVIII secolo.▼ ▲La popolazione cubana nel 1817 era di 630.980 persone, di cui 291.021 erano bianchi, 115.691 persone libere di colore e 224.268 schiavi neri. Questa è stata una proporzione molto maggiore di quella dei neri schiavi in Virginia, per esempio, o nelle altre isole dei Caraibi.  In parte a causa di cubani schiavi che lavoravano principalmente nelle zone urbanizzate, nel XIX secolo, avevano sviluppato la pratica del coartacion, o "acquistare sé stessi per ottenere la libertà", uno "sviluppo unicamente cubano" secondo lo storico Herbert S. Klein. A causa di una carenza di forza lavoro bianco, i neri dominavano le industrie urbane "a tal punto che, quando i bianchi in gran numero, arrivarono a Cuba a metà Ottocento, non erano in grado di spostare i lavoratori negri." Un sistema di agricoltura diversificata, con piccole aziende agricole e meno schiavi, servì a rifornire le città con prodotti e altre merci.▼ ▲In parte a causa di cubani schiavi che lavoravano principalmente nelle zone urbanizzate, nel XIX secolo, avevano sviluppato la pratica del coartacion, o "acquistare sé stessi per ottenere la libertà", uno "sviluppo unicamente cubano" secondo lo storico Herbert S. Klein. A causa di una carenza di forza lavoro bianco, i neri dominavano le industrie urbane "a tal punto che, quando i bianchi in gran numero, arrivarono a Cuba a metà Ottocento, non erano in grado di  Nel 1820, quando il resto dell'Impero spagnolo in America Latina si ribellò e si formarono degli stati indipendenti, Cuba rimase fedele. La sua economia si basava nel servire l'Impero. Nel 1860, Cuba aveva 213.167 persone libere di colore, 39% della sua popolazione non-bianchi di 550.000. Per contro, la Virginia con circa lo stesso numero di neri, aveva solo 58.042 cioè 11% che erano liberi; il resto erano schiavizzati. Negli anni anteguerra, la Virginia scoraggiato alla manomissione degli schiavi dopo il Nat Turner Ribellione Slave del 1831 rafforzò le restrizioni contro i neri liberi, come fecero altri Stati del sud. Inoltre, c'era una forte domanda di schiavi, gli agricoltori della Virginia ne vendettero molti nel commercio degli schiavi domestico interno, venendo spediti via terra verso il profondo sud, che aveva notevolmente ampliato la sua produzione di cotone.▼ ▲Nel 1820, quando il resto dell'Impero spagnolo in America Latina si ribellò e si formarono degli stati indipendenti, Cuba rimase fedele. La sua economia si basava nel servire l'Impero. Nel 1860, Cuba aveva 213.167 persone libere di colore, 39% della sua popolazione non-bianchi di 550.000. Per contro, la Virginia con circa lo stesso numero di neri, aveva solo 58.042 cioè 11% che erano liberi; il resto erano schiavizzati.  A poco a poco cominciò a crearsi nella borghesia cubana l'insofferenza verso il governo spagnolo e il desiderio di una maggiore autonomia; si ebbero così alla fine dell'[[XIX secolo|Ottocento]] le due cosiddette "guerre di indipendenza", che furono insurrezioni popolari armate. Nella seconda morì in combattimento il "padre della patria", [[José Martí]]. | |||