Verdicchio: differenze tra le versioni

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Una attestazione di poco successiva appare in nell'opera "''De naturali vinorum historia, de vinis Italiae e de conviviis antiquorum Libri VIII''"<ref>[https://books.google.it/books?id=RPdmcHgp1QEC Vedi il testo originale scansionato su Googlelibri]</ref> di Andrea Bacci<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/andrea-bacci_%28Dizionario-Biografico%29/ Vedi la biografia nel Dizionario Biografico degli Italiani della Treccani]</ref> (Sant'Elpidio a Mare, 1524 - Roma, 1600) edita nel 1596, nel capitolo sulla descrizione dei vini piceni.
 
Il fatto che i due autori (Mambrino Roseo e Bacci) fossero marchigiani, indica come già nel XVI secolo il legame del vitigno col territorio marchigiano fosse già da tempo consolidato.
 
Recentemente, l'analisi genetica ha evidenziato una parentela molto stretta tra il Verdicchio e il [[Trebbiano di Soave]]: si è dunque ipotizzato che il Verdicchio sia stato introdotto nelle Marche da coloni veneti, giunti alla fine del Quattrocento per ripopolare le campagne dopo un'epidemia di peste.