Walter Zenga: differenze tra le versioni

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Durante la gestione di Vicini, Zenga diventa titolare e partecipa all'[[Campionato europeo di calcio 1988|Europeo 1988]] e al [[Campionato mondiale di calcio 1990|Mondiale 1990]]. Nel corso del torneo disputatosi in Italia, rimane imbattuto per 517 minuti di fila, record assoluto dei Mondiali.<ref name=record>Il precedente record di 501 minuti era stato stabilito da [[Peter Shilton]] a cavallo tra le edizioni [[Campionato mondiale di calcio 1982|1982]] e [[Campionato mondiale di calcio 1986|1986]], cfr. {{cita web|url=http://www.repubblica.it/static/speciale/2010/sudafrica/storia/record-individuali.html#08|titolo=La Storia dei Mondiali: I record individuali - Minuti di imbattibilità portieri}}</ref><ref>Considerando anche il periodo precedente al Mondiale, la nazionale italiana aveva mantenuto la porta inviolata per 980 minuti consecutivi (sempre con Zenga tra i pali, eccezion fatta per 45' disputati da [[Stefano Tacconi|Tacconi]]), un risultato superato solo dai 1143 minuti in cui [[Dino Zoff|Zoff]] restò imbattuto tra il 1972 e il 1974. Cfr. {{cita|''Zenga contro tutti''}}.</ref> L'inviolabilità della sua porta si interrompe nella semifinale contro l'{{NazNB|CA|ARG}}, in cui Zenga, a seguito di un errore in [[Glossario calcistico#Uscita|uscita]], subisce una rete su colpo di testa di [[Claudio Caniggia]].<ref name=dicorrado/> La partita termina 1-1 e si decide ai [[tiri di rigore]]: le parate di [[Sergio Goycoechea]] sui tentativi di [[Roberto Donadoni]] e [[Aldo Serena]] sanciscono l'eliminazione dell'Italia, che disputa quindi la finale per il 3º posto, dalla quale esce vittoriosa sconfiggendo l'{{NazNB|CA|ENG}} per 2-1.
[[File:Zenga Caniggia Ferri - Italia Argentina 1990.JPG|thumb|L'uscita di Zenga nel corso della semifinale del {{WC|1990}} che portò al gol di [[Claudio Caniggia|Caniggia]].]]
[[File:Zenga Portiere dell'anno IFFHS.jpg|miniatura|Zenga premiato a San Siro nel 1990 come Portiere dell'anno IFFHS.]]
 
Sul finire del 1991, dopo la mancata qualificazione al successivo [[Campionato europeo di calcio 1992|Europeo]], la panchina azzurra viene affidata ad [[Arrigo Sacchi]]: Zenga, poco avvezzo agli schemi del nuovo CT,<ref name=repubblica/> è subito insidiato dagli emergenti [[Luca Marchegiani]] e [[Gianluca Pagliuca]],<ref>{{cita news|url=http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,15/articleid,1297_02_1991_0252_0015_19176916/|titolo=In porta si cambia, Marchegiani spera|autore=Bruno Bernardi|pubblicazione=Stampa Sera|data=11 novembre 1991|p=15}}</ref> che nel giro di un anno scavalcano il più anziano collega, sancendo la fine della sua carriera in nazionale.<ref name=fuorizenga>{{cita news|url=http://archiviostorico.corriere.it/1992/settembre/05/Sacchi_deciso_fuori_Zenga_co_0_92090511396.shtml|titolo=Sacchi ha deciso: fuori Zenga|pubblicazione=Corriere della Sera|autore=Fabio Monti|p=34|data=5 settembre 1992|accesso=19 luglio 2015}}</ref> Dopo la sua estromissione dal giro azzurro, in risposta alle domande dei giornalisti, Zenga canticchierà ironicamente il brano degli [[883 (gruppo musicale)|883]] ''[[Hanno ucciso l'Uomo Ragno (singolo)|Hanno ucciso l'Uomo Ragno]]'', venendo ribattezzato da lì in avanti come l'[[Uomo Ragno|omonimo]] personaggio dei fumetti.<ref name=fuorizenga/>