Emil Hácha: differenze tra le versioni
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Il 14 marzo [[1939]] venne invitato a [[Berlino]] da [[Hitler]]. Qui il [[Führer]] lo fece aspettare per ore e quando lo ricevette all'una e mezza della notte, gli comunicò che la Germania avrebbe presto invaso la Cecoslovacchia. Ad Hácha venne imposto di scegliere tra due opzioni: cooperare con il [[Terzo Reich]] in modo tale che l'occupazione tedesca avvenisse in modo non traumatico oppure cercare di resistere scatenando la repressione della [[Wehrmacht]]. Alle quattro e mezzo del mattino Hácha, che aveva anche subito un attacco di cuore dopo che [[Hermann Göring|Göring]] aveva minacciato di bombardare [[Praga]], contattò il suo esecutivo per comunicare che aveva accettato le condizioni di Hitler.
Il 16 marzo l'occupazione della Cecoslovacchia era completa; Hácha venne mantenuto al suo posto, ma fu obbligato a giurare fedeltà ad Hitler e a [[Konstantin von Neurath]], governatore del [[Protettorato di Boemia e Moravia]]. Nei mesi successivi tentò invano di opporsi alla germanizzazione del Paese e cooperò anche segretamente con il governo in esilio di [[Edvard Beneš|Beneš]].
La situazione peggiorò ulteriormente dopo la nomina di [[Reinhard Heydrich]] a vice-protettore di Boemia e Moravia. Molti amici e colleghi di Hácha vennero arrestati (tra cui il premier [[Alois Eliáš]]).
Il 9 maggio [[1945]], dopo che le truppe sovietiche ebbero occupato la Cecoslovacchia, Hácha venne arrestato e trasferito in una prigione ospedale, dove morì in circostanze misteriose.
== Onorificenze ==
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