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c) Il [[paesaggio sonoro]] che partecipa di un ambiente contribuendo in larga misura alla sua definizione costituisce un primo livello acustico da cui è fondamentale non prescindere; a questo primo livello si rapporta e interagisce, con spiccata '''valenza immersiva''' piuttosto che "giustappositiva" (prodotto, quindi, non addizione o giustapposizione), il successivo livello propriamente musicale.
 
d) Quest'ultimo, articolandosi, progressivamente da suono a foto-suono a foto-musica, seleziona e organizza gli eventi acustici conferendo loro una progressiva '''valenza sintattica''' che connette relazionalmente i foto-suoni ambientali a quelli deliberatamente "immersi", pensati per funzionare in termini di loro interna formalizzazione ma anche, esternamente, sul piano dell'utilità e perfino del servizio sociale.
 
=== Il foto-suono organizzato ===
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=== Collazione, paratassi, sintassi ===
Nel saggio ''Spazi museali e "foto-suoni"'' (raccolto nella ricerca ''Nuovi linguaggi museali'', a cura di HoldenArt e Rive-Gauche Concerti, Torino 2005/2006, 1150 pagg. ecorredate di un elaborato [[ipertesto]]), Piacentini individua le tre fasi progressive che dal foto-suono conducono alla foto-musica, aprendo, come risulta da altri suoi scritti, a una fase ulteriore che qui designeremo come "oltre la sintassi".
 
Nella prima fase, denominata "'''collazione'''", si procede alla registrazione e archiviazione in apposito ''[[database]]'' dei foto-suoni. L'archivio comprende, allo stato tecnologico attuale, cassette audio digitali ([[DAT]]), [[CD]] e [[DVD]], [[hard disk|dischi rigidi]]. Le registrazioni sono effettuate sia tramite ''DAT recording'', sia tramite ''[[hard disk recording]]'', sia ancora tramite la più recente tecnologia offerta dal ''solid recorder''. È in genere necessaria un'attrezzatura di agile trasporto, atta a catturare foto-suoni nelle situazioni più disparate e, talvolta, anche improvvisate, in quanto la poetica che sottende alla foto-musica ha le sue più lontane radici nei ''reportage'' acustici della etnomusicologia e nelle tendenze antimetafisiche della filosofia del [[Novecento|'900]].
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* [[Soundscape composition]]. Pressappoco negli stessi anni, ma con un affondo al ''Soundscape Project'' varato da [[Raymond Murray Schafer]] negli [[anni sessanta]], [[Barry Truax]] e altri compositori [[Canada|canadesi]] parte di una attivissima equipe si adoperano per una trasposizione musicalmente creativa del concetto di "paesaggio sonoro", i cui primi obiettivi consistevano nella denuncia scientificamente suffragata del crescente [[inquinamento]] acustico di cui la nostra civiltà è al tempo stesso vittima e artefice. La foto-musica, a differenza della ''soundscape composition'', non vuole avere carattere di denuncia, seppure le scelte del foto-compositore possono all'occorrenza includere una deliberata ''vis polemica'' (ma ciò è legato al rapporto che volta a volta egli vuole o gli viene richiesto di instaurare con l'ambiente). Inoltre la sua natura fortemente sintattica l'avvicina alle tecniche compositive del [[contrappunto]] e alla massima articolazione di tutti i parametri che partecipano delle nuove "immersioni" sonore.
 
Date queste radici, la foto-musica nega, tra i suoi antecedenti, la ''muzack'' e qualunque assemblato acustico ideato per scopi principalmente commerciali e al di fuori delle idealità artistiche, mentre prende le relative distanze, pur riconoscendone il debito, dalle sette situazioni-tipo su elencate. In breve, come sostiene il sociologo [[Marco Revelli]] nella ricerca ''Nuovi spazi museali'' (ib., Parte I, pagg. 53-64), la foto-musica è un come prodotto d'arte che si innesta armonicamente nel contesto che lola accoglie, evitando forme di invasiva prevaricazione e anche il facile "effetto Disneyland" che antepone il coefficiente spettacolare a quello più proprio della cultura.
 
=== Presupposti poetico-filosofici ===
Si può tracciare un percorso di pensiero le cui tappe recenti sono individuabili con estrema chiarezza. A queste si può ancora anteporre la concezione della musica avanzata da [[Friedrich Schelling]] quale arte figurativa connotata da qualità "fisiche" più che "astratte", posizioni su cui l'[[idealismo]] [[romantico]] a venire si sarebbe espresso in modo ben diverso, ma che in compenso sono state ampiamente riprese dai filosofi antimetafisici del '900.
 
* Seconda [[fenomenologia]] di [[Edmund Husserl]]. Particolarmente con la sua strenua battaglia contro l'"obiettivismo" delle scienze e con il recupero del "mondo della vita" - inteso come "ritorno alle cose stesse", tale da rendere problematiche le certezze del sapere tradizionale e dello stesso "[[Common Sense|senso comune]]" rivalutando i rapporti intersoggettivi - il secondo Husserl si rivela un punto basilarechiave nel percorso ideale della foto-musica. Il testo di riferimento è ''La crisi delle scienze europee o la fenomenologia trascendentale'' (uscito postumo nel [[1954]]).
 
* "Giochi linguistici" di [[Ludwig Wittgenstein]]. La locuzione sta a indicare quelle pratiche del linguaggio antimetafisico e quotidiano che non sono imbrigliabili in rigide regolamentazioni e che, come i foto-suoni e e la foto-musica, dipendono strettamente dal contesto e da un insieme di fattori fluidi che non possono essere dati una volta per tutte.
 
* Primo [[esistenzialismo]] di [[Martin Heidegger]]. L'"essere gettato nel mondo" di cui parlava ''[[Essere e tempo]]'' già negli [[anni 1920|anni venti]], la "situazione emotiva" e la "cura" che contraddistinguono la condizione umana quandonel momento in cui si scopre in mezzo alle cose e agli altri sono perfettamente in linea con la concezione applicativa e sociale della foto-musica.
 
* Antiestetismo funzionale di [[Ananda Coomaraswamy]], poi ripreso dal [[filosofia analitica|filosofo analista]] [[Nelson Goodman]]. Rifiuto del "bello per il bello" e di una superficiale emozionalità comunicativa, come anche sosteneva il filosofo fondatore della Scuola di Chicago [[John Dewey]], e difesa delle forme simboliche dei mondi loro sottesi sono alla base della visione prospettata dal critico d'arte Coomaraswamy ecosì anchecome dal filosofo Goodman, docente all'[[Università di Harvard]].
 
* [[Etica]] della [[comunicazione]] di [[Karl-Otto Apel]]. Dalla [[sintassi]] alla [[semantica]] alla [[pragmatica]], Apel traccia i lineamenti generali di un linguaggio che sia eticamente comunicativo, nel senso che si prefigge il superamento delle barriere opposte dai pregiudizi culturali (sociali, economici, ecc.).
 
* [[Anarchismo]] metodologico e "conquista dell'abbondanza" di [[Paul Feyerabend]]. Da ''Contro il metodo'' (1970) a ''Conquista dell'abbondanza'' (2004, post.), la brillante critica [[epistemologia|epistemologica]] del filosofo [[Vienna|viennese]] docente per molti anni all'Università di Berkeley è uno dei cardini del pluralismo di cui è espressione la foto-musica, dalla molteplicità programmatica dei materiali acustici adottati a quella delle loro pratiche combinatorie, a quelle dei rimandi semantici stratificati, alle possibilità applicative, tante quante sono i contesti a cui può riferirsi.
 
* Post-Filosofia di [[Richard Rorty]]. Dalla post-Filosofia come pure dal [[postmodernismo]] la foto-musica accoglie la volontà di dialogare, pone interrogativi prima che rispondere con certezze fondative, ascoltareascolta e sull'ascoltodopo agireavere lungamente ascoltato agisce.
 
== Applicazioni ==
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E' quest'ultimo il caso di ''Sine nomine'' per soprano, voce recitante, orchestra d'archi e foto-suoni, scritto per la [[Giorno della Memoria]] ([[Milano]], Palazzina Liberty, e [[Genova]], [[Teatro Carlo Felice]], gennaio 2001) sui testi di Sandro Cappelletto intessuti di citazioni da [[Sant'Agostino]] e [[San Giovanni Damasceno]] e sui foto-suoni registrati da Piacentini nella storica [[Risiera di San Sabba]] a [[Trieste]]; oppure di ''Et amoris: tango pour Bruno'' per soprano, archi e foto-suoni, scritto per le [[Olimpiadi]] della Cultura di [[Torino]] 2006, su testi di [[Paul Verlaine]], materiali musicali criptati da [[Bruno Maderna]] e foto-suoni registrati in [[Argentina]] e [[Uruguay]], alcuni dei quali con le voci delle madri dei "[[desaparecidos]]" registrate direttamente in [[Plaza de Mayo]] a [[Buenos Aires]].
 
Più lievi, per la loro persistente carica ironica, composizioni come ''Jazz motetus VI (Cricket play)'', scritto per il pianista americano Paul Hoffmann sulle "voci" dei grilli del [[Maryland]] mixate con quelle di mille bambini adi [[Pechino]] e con suoni di antichi strumenti [[Cina|cinesi]] (2002); ''XXIV'' per la flautista Annamaria Morini e il violinista Enzo Porta, per una maratona concertistica dedicata alla [[Divina Commedia]] di [[Dante]], su testo dal Canto XXIV del Paradiso letto da un bambino con sottofondo organizzato di [[cascate del Niagara]] ([[Rovigo]], 2004); ''The Brown Cage'' per il soprano [[Tiziana Scandaletti]] e la violoncellista Madeleine Shapiro, con foto-suoni radiofonici su modulazioni di frequenza e onde medie e con materiali postmodali di [[John Cage]] e [[Earle Brown]] ([[New York]], 2007).
 
== Scritti ==
Gli scritti che riguardano la foto-musica con foto-suoni sono essenzialmente di sette tipi, a loro volta divisi in due gruppi:
 
a) fonti [[bibliografia|bibliografiche]] inerenti 1) tesi di [[laurea]] [[università|universitarie]], 2) testi ad uso dei [[conservatorio|Conservatori]] e delle Università straniere, 3) pubblicazioni storico-[[musicologia|musicologiche]], 4) note di presentazione su ''booklet'' di CD e depliant, 5) recensioni e opinioni scritte;
 
b) cui si aggiungono 6) testi poetici e letterari per lavori di foto-musica, 7) testi con le linee [[drammaturgia|drammaturgiche]] per lavori di foto-musica.
 
=== Scritti sulla foto-musica ===
I primi cinque tipi su esposti corrispondono a una articolata serie di testi, alcuni dei quali reperibili anche su internet, tra cui due tesi di laurea (''Il recupero del concetto di sacro nella musica d'oggi'', a cura di Mario Tento, DAMS, [[Torino]], a.a. 2000-2001; ''Musica contestuale. Centralità del rapporto con l'ambiente nel processo creativo del compositore'', a cura di Victor Andrini, IULM, [[Milano]], a.a. 2004-2005); studi e saggi di Riccardo Piacentini (''Musica contestuale'', NC, [[Roma]], 2001; ''Foto-musiche per l'ambiente'', Curci, Milano, 2003; ''Spazi museali e foto-suoni'', Torino, 2005; ''Sintesi per tecniche di composizione'', Alessandria, 2006; ''Foto-musica for Berkeley and Stanford'', [[Berkeley University|Università della California di Berkeley]] e [[Università di Stanford]], 2006; ''Poetica del foto-suono da Schelling alla post-Filosofia'', Curci, Milano 2007 e, in vers. completa, Torino 2007); contributi musicologici, pubblicazioni, recensioni e recensioniopinioni scritte a firma di Sandro Cappelletto, [[Azio Corghi]], Coleen Johnston, Michele Gioiosa, Alessandro Mastropietro, Tiziana Scandaletti e diversinumerosi altri (si veda in particolare ''il Giornale della Musica'', Torino, novembre 2001 e ''The Record'', [[Toronto]], settembre 2003); diffuse note esplicative dai booklet dei CD con foto-musica (di cui si segnalano ''Musica per una Reggia'' di Attilio Piovano, Torino, 2004; ''Interviste e biografie dei compositori'', in ''La voce contemporanea in Italia - vol. 1'', a cura di Stefano Leoni, Milano, 2005; oltre alle autoanalisi dell'autoredi chi ha confezionato dellele musiche).
 
Rilievo a parte merita la già citata ricerca curata da HoldenArt e Rive-Gauche Concerti ''Nuovi linguaggi museali'', in due parti, l'una dedicata agli aspetti narrativi e l'altra alle [[sonorizzazione|sonorizzazioni]] (Torino, 2005/6). Di quest'ultima parte - che comprende per l'aspetto cartaceo oltre settecento pagine di ricerche statistiche, interviste e saggi a firma di Arianna Astolfi, [[Sandro Cappelletto]], [[Franco Fabbri]], [[Ennio Morricone]], Carlo Luigi Ostorero, [[Riccardo Piacentini]], [[Marco Revelli]], [[Tiziana Scandaletti]], Attilio Piovano, cui si aggiungono Victor Andrini, Cynthia Burzi, Flavio Fornasier, Luca Mortarotti, - esiste anche una versione elettronica consultabile via WEB sotto forma di "Schedone" e contenente un esteso [[glossario]] dei termini in uso nella foto-musica e, più in genere, nel campo delle sonorizzazioni.
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Il fotografo e scrittore [[Francia|francese]] [[Nadar]], al secolo Gargard-Félix Tournachon, lo storico della musica e drammaturgo [[italia]]no Sandro Cappelletto, lo stesso Riccardo Piacentini hanno realizzato un numero considerevole di testi poetici e letterari e, in qualche caso, le sole linee drammaturgiche essenziali preesistenti alla stesura sintattico-musicale.
 
Significativa, sotto quest'ultimo profilo, la drammaturgia che Sandro Cappelletto ha concepito per ''Mina miniera mia'', sonorizzazione delle Miniere di [[Traversella]] (2004), sulle registrazioni di foto-suoni effettuate ''in loco'' dalla stesso compositore. Tali registrazioni sono consistite in oltre duetre ore di interviste a cinque ex-minatori ottuagenari unite a suoni contestuali "catturati" durante e fuori dellele interviste. Sui materiali narrativi offerti dagli ex-minatori è stato così costruito l'intreccio drammaturgico, cui hanno anche contribuito, per scelta successiva del compositore, due brevi testi su melodie popolari originali della [[Valchiusella]].
 
Altri casi quelli dei testi per ''Musiche dell'aurora'' ([[Nadar]], 1999), ''Arie condizionate'' e ''Treni persi'' (Cappelletto, 2001 e 2003), ''Musiche della [[Reggia di Venaria Reale]]'' (scritti occasionali del [[Settecento|'700]], integrati da altri originali di Piacentini, 2004). Qui i "libretti" sono tutti riconducibili a testi scritti o adattati per la specifica situazione, capaci inoltre di di una propria autonoma valenza artistica.
 
Da ''Quand j'etais photograph'' di Nadar sono tratte le rivisitazioni testuali di ''Musica prima (Shahar)'', prima parte di ''Musiche dell'aurora'', e le parole sparse bisbigliate dal piccolo Leonardo di ''Musica seconda (Chorsu bimbo)''.
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Da testi originali scritti appositamente da Cappelletto sono invece derivate la prima e terza parte di ''Arie condizionate'' (''Mano mobile clic'' e ''Raep on''), così come i primi tre numeri di ''Treni persi'', che l'autore dei testi chiama ''[[Cantata]] per voce viaggiante e voce che ha viaggiato''.
 
Una commistione tragicomica è la miscellanea postmoderna di ''Musiche della [[Reggia di Venaria Reale]]'', dove architetti e consiglieri [[Savoia|sabaudi]] del [[Seicento|Sei]] e [[Settecento]], con citazioni di lettere da [[Michelangelo Garove]] e [[Filippo Juvarra]], suggeriscono le parole cantate e recitate dida personaggi immaginari, come il "cicerone acustico" che racconta i suoni delle varie stanze del palazzo e il redivivo [[Picander]] (nome d'arte di Christian Friedrich Henrici, già librettista di [[Johann Sebastian Bach|Bach]]), accorso alla Reggia insiemein acompagnia di una improbabile "putta" [[venezia]]na fuggita dal coro femminile di [[Vivaldi]].
 
== Collegamenti esterni ==