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{{Percorso ciclabile-escursionistico
Nell'[[VIII secolo]] d.c. il re longobardo [[Astolfo (re)|Astolfo]] incaricò sui cugino [[Anselmo di Nonantola|Anselmo]], duca del Friuli di costituire una via di comunicazione da nord a sud nella retrovia del confine con l'[[Esarcato d'Italia#La caduta dell.27Esarcato|impero Bizantino]], che all'epoca correva lungo la valle del fiume [[Reno (Italia)|Reno]]. Dopo aver fondato un monastero benedettino a Fanano, Anselmo fondò la potente [[abbazia di Nonantola]], destinata a diventare nell'alto medioevo una delle più importanti abbazie benedettine d'europa. L'asse del fiume [[Panaro]] divenne quindi un'importante via di comunicazione per Roma, mentre l'abbazia divenne luogo di tappa obbligata per papi ed imperatori.
|nome = Via Romea Nonantolana
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|tipo percorso = [[sentiero]], [[pista ciclabile]]
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|stato = ITA
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|divamm1 = [[Emilia Romagna]], [[Toscana]]
|divamm2 = [[Provincia di Modena]], [[Provincia di Pistoia]]
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|catena montuosa = [[Appennino tosco-emiliano]]
|montagna = [[Passo della Croce Arcana]], [[Passo della Calanca]]
|inizio = Stellata
|fine = San Miniato
|intersezioni =
|parte di = Romea Strata
|lunghezza = 275
|altitudine massima = 1737
|altitudine minima = 12
|dislivello =
|superficie = naturale, ghiaia, asfalto
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|tempo = 12 giorni
|difficoltà = turistico-escursionistico
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|sito = [http://www.viaromeanonantolana.org Associazione Via Romea Nonantolana]
}}
 
La '''Via Romea Nonantolana''' è una millenaria via di comunicazione tra il nord Italia e [[Roma]], nata nell'VIII secolo, che seguendo all'incirca il percorso del fiume [[Panaro]] attraversa la pianura emiliana, l'appennino Tosco-emiliano, il pistoiese, per congiungersi alla [[Via Francigena]] all'altezza dell'[[Arno]]
Riscoperta a partire dagli ultimi anni del XX secolo, venne chiamata ''Via Romea Nonantolana'' a sottolineare il legame dei territori attraversati - dal Po al crinale appenninico - con la storica [[Abbazia territoriale|abbazia nullius]], che ne controllava formalmente i territori e le parrocchie fino alla ''plena unione'' con l'[[Arcidiocesi di Modena-Nonantola|arcidiocesi di Modena]] (1986).
 
==Storia==
Nel 749 d.C. il re longobardo [[Astolfo (re)|Astolfo]] incaricò il cognato [[Anselmo di Nonantola|Anselmo]], duca del Friuli di costituire una via di comunicazione da nord a sud nella retrovia del confine con l'[[Esarcato d'Italia#La caduta dell.27Esarcato|impero Bizantino]], che all'epoca correva lungo la valle del fiume [[Reno (Italia)|Reno]]. Dopo aver fondato un monastero benedettino e un ospizio, come strutture di supporto in prossimità del crinale appenninico a [[Fanano]], Anselmo nel 752 fondò un secondo monastero nella pianura fra Mutina, Bononia ed il fiume Po, sul sito della colonia romana di Nonatula. In breve l’abbazia divenne una delle più importanti e potenti d’Europa, al pari di quelle di [[Abbazia di Cluny|Cluny]] e [[Abbazia di Sant'Agostino|Canterbury]], luogo privilegiato per il passaggio degli imperatori carolingi e dei papi, che vi trovarono rifugio nel passaggio con le loro corti, al pari di mercanti e viandanti. [[Carlo Magno]] la dotò di beni e privilegi, dichiarandola Abbazia imperiale, e probabilmente vi soggiornò nell'800 urante il suo viaggio a Roma. Nell'883 papa Marino la scelse come luogo di incontro con Carlo il grosso, mentre Papa Adriano III vi morì poco distante nell'855, mentre si recava alla Dieta imperiale a Worms
 
La strada che collegava i due Monasteri fondati da Anselmo divenne in breve uno dei principali assi di comunicazione fra il nord Italia (e l’Europa centrale) e Roma. In particolare a partire dall'XI secolo, nell'epoca di grande sviluppo del [[pellegrinaggio cristiano]] si svilupparono ulteriormente gli ''hospitalia'' (ospizi), come ad esempio quello di [[Spilamberto]]. Tuttoggi rimangone nella toponomastica evidenti segni dell'epoca, come ad esempio le frazioni di Ospitaletto, sopra Marano sul Panaro e Ospitale di Fanano, che ne costituiscono un chiaro esempio). Anche più tardi, nelle lotte fra guelfi e ghibellini la Via rimase un passaggio fondamentale fra la pianura padana centrale e la Toscana, evitando il passaggio nelle terre assoggettate al Papato<ref>R. Stopani, ''La via romea nonantolana'', Centro Studi Romei, Firenze 2007</ref>.
 
In epoca moderna, la via seguì le vicende dell'Abbazia di Nonantola, che perse progressivamente il suo ruolo e potere temporale, stritolata tra le lotte fra i comuni di Modena e Bologna, e con l'avanzare delle signorie rinascimentali, finendo per diventare un'[[abbazia]] ''[[in commendam]]''.
 
== Riscoperta ==
Riscoperta aA partire dagli ultimi anni novanta del XX secolo, l'antica strada venne riscoperta con studi e convegni, e chiamata ''Via Romea Nonantolana'' a sottolineare il legame dei territori attraversati - dal Po al crinale appenninico - con la storica [[Abbazia territoriale|abbazia nullius]], che ne controllava formalmente i territori e le parrocchie fino alla ''plena unione'' con l'[[Arcidiocesi di Modena-Nonantola|arcidiocesi di Modena]] (1986). Appena dopo il grande Giubileo del 2000, la Provincia di Modena, valorizzando i numerosi studi di riscoperta, la ricostruì come un percorso pedonale, adattandola in parte alle mutate condizioni del territorio. Circa 10 anni dopo, gli enti locali modenesi decisero di procedere ad una profonda revisione del progetto, unendo nuovi studi storici alle esigenze di percorribilità ciclo-pedonale manifestatesi fin dalla riapertura del cammino.
 
Nel frattempo il progetto degli enti modenesi venne inserito nella costruzione di un'ampia rete di cammini (Romea Strata), che dal nord-est d'Europa giungono alla città eterna.
 
La strada attraversa il [[Frignano (territorio)|Frignano]], risalendo il corso del Panaro, o su una riva o sull'altra, sino all'abbazia di Fanano (oggi non più esistente), ai piedi del passo appenninico della Croce Arcana. Oltrepassato l'Appennino, nei pressi di [[San Marcello Pistoiese]], la strada si biforca, puntando o verso [[Pistoia]] e [[San Miniato]], oppure, seguendo le valli della Lima e del Serchio, verso [[Lucca]], entrambe località in comune con la [[via francigena]].<ref>R. Stopani, ''La via romea nonantolana'', Centro Studi Romei, Firenze 2007</ref>
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{{Portale|cattolicesimo|medioevo|trasporti}}
 
[[Categoria:Vie romee| ]]</nowiki>
[[Categoria:Via Francigena]]
[[Categoria:Vie di pellegrinaggio cattolico| ]]
[[Categoria:Strade storiche]]</nowiki>