Lucio Dalla: differenze tra le versioni

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Tornato adolescente a Bologna, si appassiona al jazz: la mamma per il suo tredicesimo compleanno gli regala un clarinetto, che il giovane Lucio impara a suonare in fretta, iniziando ad esibirsi in alcuni gruppi dilettantistici della città, mettendosi subito in evidenza.<br/>
In questo periodo conosce [[Gianfranco Baldazzi]], che diventerà in seguito suo collaboratore.<br/>
La mamma è di origini pugliesi, ogni anno va in vacanza con Lucio a Manfredonia, e da lì nasce l'amore di Dalla per il mare; la mamma inoltre va spesso alle isole [[Tremiti]] per fare dei lavori di sartoria (visto che lì non vi erano negozi di moda), e nel 1953 una cliente pagò una serie di lavori con una casa nell'arcipelago<ref>[[La Stampa]], venerdì 22 giugno 2007, pag. 45, rubrica ''Antenna'' a cura di Giorgio Dell'Arti</ref>: così Dalla comincerà a trascorrervi tutte le estati (e anni dopo a realizzare lì uno studio di registrazione).<br/>
Il percorso scolastico non è lineare: inizia ragioneria, ma passa poi al liceo classico e infine al liceo linguistico: la musica lo distoglie dagli studi.<br/>
Inizia a suonare come clarinettista in un gruppo [[jazz]] bolognese, la "Reno Jazz Gang", di cui fa parte anche il regista [[Pupi Avati]]; si fa così notare da un'orchestra di professionisti romani, la "Second Roman New Orleans Jazz Band", composta da [[Maurizio Maiorana]], [[Mario Cantini]], [[Peppino De Luca]], [[Roberto Podio]] e [[Piero Saraceni]]; con essi ha, nel 1961, la prima esperienza in sala d'incisione, suonando il clarino nel brano strumentale "Telstar" (dedicato all'omonima nave spaziale americana e pubblicato dalla RCA su 45 giri).<br/>