Funicolare di Regoledo: differenze tra le versioni
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{{citazione|Quando mi ricordo di Regoledo, mi pare che soltanto in Paradiso potrei trovare un luogo capace di farmelo dimenticare...<ref name="Como" />|Ippolito Nievo}}
Per favorire il raggiungimento della casa di cura, fin dal [[1852]] si pensò di ricorrere alla costruzione di una funicolare che collegasse la stessa direttamente con l'imbarcadero dei piroscafi che navigavano sul lago, adottando una tecnologia allora sperimentale che avrebbe raggiunto la propria maturità solo qualche decennio più tardi, grazie anche alla realizzazione anche delle prime [[funicolari italiane]]. Oltre ai servizi di
Dopo un primo progetto, poi scartato, redatto da Alfredo Colli, che prevedeva l'adozione del sistema a contrappeso d'acqua, con Decreto ministeriale n. 26777/1862 del 29 maggio [[1890]] fu autorizzata la costruzione "in via di esperimento"<ref name="Maglia34">E. Maglia, ''La funicolare di Regoledo'', op. cit., p. 34.</ref> di un impianto con argano elettrico<ref name="Maglia13">E. Maglia, ''La funicolare di Regoledo'', op. cit., p. 13.</ref> la cui progettazione fu condotta a a cura della Fonderia di Berna e della società [[Usines de Roll]]<ref name="Como" />; qualche anno più tardi si poterono avviare i lavori di costruzione, i quali imposero la realizzazione di un importante manufatto in pietra ad archi per mantenere la pendenza ai valori stabiliti. L'inaugurazione avvenne il giorno 1 settembre [[1890]]<ref name="Maglia14">E. Maglia, ''La funicolare di Regoledo'', op. cit., p. 14.</ref>.
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