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==Storia==
Il silenzio delle fonti documentali non consente d'individuare la data precisa della sua costruzione, tuttavia è plausibile ipotizzare che possa essere stata coeva del [[maschio (architettura)|mastio]], a pianta quadrata risalente al [[XV secolo]], della sovrastante fortezza, la possente e ventosa [[Rocca di Arquata del Tronto|Rocca]].<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 23"> G. Lalli, ''La Torre Civica di Arquata del Tronto, op. cit.,'' pag. 23.</ref> L'edificio era stato eretto nel cuore della primitiva consistenza urbana arquatana, racchiuso all'interno della [[mura (fortificazione)|cinta muraria]] che circondava il paese ed apparteneva al complesso sistema degli organismi edilizi, innalzati per funzioni tattiche e difensive, vocati al controllo del territorio. La sua collocazione strategica la poneva come la più vicina alla diretta difesa dell'austera
Gli atti degli archivi forniscono la documentazione necessaria ed affidabile per affermare che l'intera esistenza di questa torre abbia seguito le vicissitudini arquatane. La sua [[facciata]] principale è sempre stata una pagina viva e dialogante di [[storia]] con la comunità, fruibile per leggere e conoscere i cambiamenti e gli eventi che hanno caratterizzato ogni periodo di epoche passate. Lo testimoniano le lapidi, gli stemmi
Dalla seconda metà del [[XVI secolo]] fino ai primi anni del [[XX secolo]], i registri dell'archivio arquatano, tra i quali il «''Registro delle uscite''», riportano un lungo elenco d'annotazioni amministrative relative
===Cronologia storica essenziale===
Tra i documenti di maggiore rilevanza storica che, per contenuto, esulano dalla normale manutenzione si ricordano quelli degli anni:
*1576-1578 - Gabriele Lalli, nella sua monografia, ricorda che in una [[nicchia]] della facciata era stato esposto un piccolo [[Busto (scultura)|busto]] [[marmo|marmoreo]] raffigurante Andrea Spinola, (1544-1588)<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 23"/>, [[prelato]], [[Compagnia di Gesù|gesuita]], [[Genova|genovese]], [[chierico]] della [[Chiesa cattolica]] [[Roma|romana]] e componente della [[Camera Apostolica]],<ref>{{cita web|url=http://edit16.iccu.sbn.it/scripts/iccu_ext.dll?fn=11&res=25725|titolo=Andrea Spinola|accesso=23 giugno 2018}}</ref> organo finanziario del sistema amministrativo pontificio. Spinola, sollecitato dagli arquatani, ha avuto il merito di emanare una [[sentenza]] che ha liberato Arquata dal potere della cittadina di [[Norcia]].<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 23"/>
*1582 - La locale comunità commissionò la fusione di una nuova [[campana]] in [[bronzo]] del peso di 7 quintali da installare sulla torre in sostituzione della precedente, di cui si ignora il motivo della mancanza. Al tempo, è stato l'ascolano, [[storiografia|storico]] e [[presbitero]] [[Sebastiano Andreantonelli]] a ricevere i 19 [[ Fiorino|fiorini]] per il saldo da corrispondere ai maestri fonditori. Il manufatto, che reca lo stemma di [[papa Sisto V]], è stato collocato nella cella campanaria nel 1585 e vi è rimasto fino al giorno del crollo della costruzione.<ref name="Lalli, La Torre Civica di Arquata, pag. 24"/>
*1661 - Anno in cui la comunità d'Arquata dispone la forgiatura di un'altra campana, di minori dimensioni rispetto alla precedente, da sistemare sulla sommità della torre, al di sopra della cella campanaria.<ref>G. Lalli, ''La Torre Civica di Arquata del Tronto, op. cit.,'' pag. 25.</ref>
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