Fortezza di Erebuni: differenze tra le versioni
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Nella parte sud-occidentaledel cortile si ergeva un tempio dedicato al culto del dio Khaldi. Il tempio presentava un importante sviluppo in lunghezza ed era dotato di una scala che conduceva al tetto di una torre modellata sul tipo della ziggurat. Intorno alla sala c'era un portico aperto dodecastilo con panche lungo le pareti. Un altare per i sacrifici era situato sulla parete sinistra. Le pareti erano decorate con affreschi colorati raffiguranti rappresentazioni di figure umane, divinità, oltre che disegni geometrici e floreali. Uno degli affreschi scoperti raffigura il dio Khaldi in posizione eretta su un leone con una guardia nella sua mano sinistra e una corona cornuta sulla sua testa (tale apparato iconografico viene poi ripreso in altre raffigurazioni dello stesso dio rinvenute presso altri siti). Il pavimento del tempio contrastava notevolmente con il resto del complesso in quanto non era in argilla, o in pietra, bensì composto da piccole assi lignee.
== Scavi archeologici ==
Malgrado i primi scavi archeologici furono condotti già in epoca ottocentesca, per il primo intervento sistematico bisognerà attendere il 1952, anno in cui per interesse dell'Istituto di Archeologia ed Etnografia dell'Accademia Armena delle Scienze e del Consiglio per la Conservazione e il Restauro dei Monumenti Architettonici del Museo Puškin venne istituito un team di esperti in diverse materie in ambito archeologico guidato da Konstantine Hovhannisyan e Boris Piotrovsky.<ref name="SAE2">Hovhannisyan, Konstantine. ''«Արին Բերդ»'' (Arin Berd). [[Armenian Soviet Encyclopedia]]. vol. ii. Yerevan: Armenian Academy of Sciences, 1976, p. 60.</ref> La prima fase degli scavi (1950-1968) ha interessato il
Sono state inoltre scoperte aree di stoccaggio per cereali, olio e vino. Sulle porte di tali zone di deposito sono state rinvenute anche delle iscrizioni che indicano chi ha costruito l'area di stoccaggio e la quantità degli oggetti collocati in esse. Una di queste iscrizioni recita: «Con la grandezza di dio Chaldis, Sarduri, figlio di Argistis, costruì questa casa e creò anche questi granai. In uno di essi c'erano 12.600 Kapis, un altro aveva 11.500 Kapis; interamente 24.100 Kapis. Sarduri, figlio di Argistis, potente re, re del paese Bianinili, capo della città di Tushpah». Interessanti anche gli enormi vasi di ceramica che contenevano vino e olio, e manufatti analoghi impiegati per la produzione di birra a base di orzo. Altre anfore molto più grandi erano usate per conservare cibi e vino. Piccoli segni circolari sui lati di questi contenitori vicino alla parte superiore indicavano la quantità di materiale che poteva essere immagazzinata all'interno.
Numerose iscrizioni cuneiformi incise su basalto sono state individuate in tutto il complesso: alcune di queste sono state sottoposte a una musealizzazione, mentre altre sono state lasciate sui muri. Nel 1968 fu fondato il Museo di Storia Erebuni. La sua apertura è stata cronometrata in coincidenza con il 2750esimo anniversario di Yerevan. Il museo raccoglie oggetti scoperti durante gli scavi di Arin Berd e Karmir Blur e fornisce una storia del sito.
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