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C'era anche chi sosteneva che si trattasse soltanto di una banda di criminali, in guerra con i clan rivali per contendersi il controllo del territorio. Durante una di queste azioni, in circostanze poco chiare, rimase ucciso un caporale inglese.
=== L'assassiniouccusione ===
A seguito di quest'evento venne scatenata un'imponente caccia all'uomo con l'invio di mezzi blindati e carri armati, che trasformarono il Quarticciolo in una zona di guerra. Giuseppe Albano, dopo essere riuscito in un primo momento a sfuggire, venne riconosciuto e fu assassinatoucciso il 16 gennaio [[1945]] nell'androne di un palazzo di via Fornovo 12, dopo un conflitto a fuoco con i [[carabinieri]].
Una controinchiesta condotta da Franco Napoli, tornato a Roma nel 1945, dimostròaffermò che Albano fu assassinato con un colpo d'arma da fuoco alla nuca da un'ex-spia dei tedeschi, membro di un'associazione politica di pseudo-sinistra, [[Unione Proletaria]]<ref>[http://www.cedost.it/testi/unione%20proletaria.htm Unione Proletaria] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080104235923/http://www.cedost.it/testi/unione%20proletaria.htm |data=4 gennaio 2008 }}.</ref>, nella quale lo stesso Giuseppe Albano era stato infiltrato per volere di Pietro Nenni.
Secondo l'ipotesi avanzata, sulla scorta di numerosi documenti e testimonianze, da [[Silverio Corvisieri]] la situazione nel 1945 era di tipo golpista [[ante litteram]]. Nel libro ''Il re, Togliatti e il gobbo. 1944: la prima trama eversiva'', Corvisieri ritiene che la morte del Gobbo del Quarticciolo non sia avvenuta per mano dei carabinieri: fu un'esecuzione compiuta da una scheggia impazzitafrangia della Resistenza.
Sempre seguendo questa tesi, suffragatasecondo alcuni "provata" anche dalla rapidità con cui fu chiuso il caso, il "Gobbo" sarebbe stato ucciso da sicari di Umberto Salvarezza<ref>{{citazione|L'agente del [[Servizio Informazioni Militare|SIM]] Giorgio Novelli relaziona in un suo rapporto che l'industriale Scalera, finanziatore di Salvarezza e dell'Unione proletaria, gli ha confidato che prenderà accordi con Romolo Vaselli per «mettere insieme del denaro e incominciare a ragionare con la forza».}}{{citazione|A Roma, il questore Morazzini rilascia una dichiarazione all'agenzia Orbis nella quale risponde alle critiche mossegli dalla stampa per l'immobilismo della polizia nei confronti di Salvarezza e dei suoi accoliti, affermando che non vi erano denunce a carico di Salvarezza e si trattava quindi di «beghe tra il signor Salvarezza e i diversi partiti».}}{{citazione|L'alto commissario per le sanzioni contro il fascismo emette un mandato di cattura a carico di Umberto Salvarezza che, preavvertito da un maresciallo dei carabinieri, riesce a fuggire. Nel corso della perquisizione della sede dell'Unione proletaria, in via Fornovo, sono rinvenuti armi e documenti, parte dei quali saranno poi fatti scomparire. È arrestato Umberto Bianchi, sempre su mandato dell'alto commissario, per aver favorito le operazioni di Salvarezza.}}Da {{collegamento interrotto|1=[http://www.fondazionecipriani.it/Kronologia/prova.php?DAANNO=1945&AANNO=1946&id=&start=150 Kronologia, ''Fondazione [[Luigi Cipriani (politico 1940)|Luigi Cipriani]]] |date=marzo 2018 |bot=InternetArchiveBot }}''.</ref>, ''leader'' di Unione Proletaria, gruppo su cui pesavano forti sospetti di formazione provocatrice. La strategia, diretta da [[Umberto II d'Italia|Umberto II]], sempre secondo l'analisi di Corvisieri, avrebbe dovuto portare a un nuovo governo presieduto da [[Pietro Badoglio]]: la strategia fallì, ma ebbe comunque l'effetto di bloccare epurazioni e indagini sui collaborazionisti.
== La fine della Banda del Gobbo ==
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