Utente:Cstomaci/Sandbox/Helldiver: differenze tra le versioni

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A partire da febbraio del 1953, L'87º gruppo inizia la transizione sui [[Lockheed Ventura|Lockeed PV-2 Harpoon]] <ref> il primo dei quarantotto forniti all'Italia, atterra a Grottaglie il 12 gennaio del 1953</ref>, mentre si adegua l'aeroporto di Catania e si allestisce una sala strumentale munita di '''Link-Trainer''', per l'addestramento del personale radarista e marconista<ref>{{Cita |Dimensione Cielo n. 12 Antisom, 1978|pag 18|BrotzuGarello}}</ref>. Via via che si rendono disponibili i bimotori, gli Helldiver vengono concentrati presso l'86º gruppo.
 
Nell'agosto del 1953, gli Helldiver donati dalla U.S. Navy alla [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare]] passano a Grottaglie, dove sono presi in carico dall'86º gruppo<ref>{{Cita |L'Aviazione di Marina,1995|pag 201|De Risio}}</ref>.
 
Dall'inizio del 1954 tutti gli Helldiver sono concentrati a Grottaglie, mentre anche l'86º gruppo inizia la transizione sugli Harpoon con i quali viene costituita la 161ª squadriglia.
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[[File:Delivery of the first Curtiss SB2C Helldiver to the Italian Navy, 1 December 1952.jpg|thumb|Cerimonia di consegna dei primi due Helldiver con le insegne provvisorie della Marina Militare]]
 
Dopo le dure condizioni del [[Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate|Trattato di pace]]<ref>Articolo 59 del Trattato di Pace fra l'Italia e le Potenze Alleate del 10 febbraio 1947</ref>, con l'ammissione dell'Italia nel [[Patto Atlantico]] e l'avvio da parte statunitense degli aiuti militari alle Nazioni alleate (Mutual Defense Assistance Program), per la [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare]] si prospetta, come accaduto per la Francia, la possibilità di ottenere una portaerei tra quelle in surplus dell'U.S. Navy <ref>studi in tal senso erano già stati preparati dallo Stato Maggiore Marina nel 1948</ref> <ref>{{Cita |L'aviazione di Marina, 1995|pag 190|Risio}}</ref> e finalmente riuscire a soddisfare il desiderio per una componente aerea autonoma, sempre negato per ragioni politiche, di carenza di risorse e vincoli legislativi <ref>la legge del 22 febbraio 1937 assegnava ogni velivolo militare alla gestione della Regia Aeronautica</ref>. Nel 1950 il ministro della Difesa [[Randolfo Pacciardi]] inviò a [[Washington]] il [[Capo di stato maggiore della Marina Militare]] Ammiraglio Emilio Ferreri, per trattare la cessione delle unità da richiedere agli americani, tra cui figuravano due portaerei di scorta e la relativa dotazione di velivoli imbarcati<ref>{{Cita |La Marina Militare e la Nato, 2016|pag 62|MdeLeonardis}}</ref>.
 
Ci si rese subito conto che i costi di gestione, tralasciando le difficoltà di ordine politico e giuridico, superavano le possibilità del bilancio della Marina Militare. Rimaneva comunque aperta la possibilità di costituire una componente aerea basata a terra con compiti prevalentemente navali e antisom<ref>{{Cita |Dalla Furious al Garibaldi, 2002|pag 75|Sgarlato}}</ref>.