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Più tardi, durante il [[Medioevo]], le persone che si impegnavano nell'[[alchimia]] venivano chiamate filosofi. Da ciò deriva anche il termine [[pietra filosofale]] (o dei filosofi), per indicare la sostanza che secondo gli alchimisti era capace di risanare la corruzione della materia<ref>{{cita web|url=http://www.etymonline.com/index.php?term=philosopher&allowed_in_frame=0|titolo=Online Etymology Dictionary}}</ref>.
===Prima epoca moderna===
Molti filosofi sono emersi dalla tradizione Classica, vedendo la loro filosofia come uno stile di vita. Tra i più notevoli ricordiamo [[René Descartes]], [[Baruch Spinoza]], [[Nicolas Malebranche]] e [[Gottfried Wilhelm Leibniz]]. Con il sorgere dell'[[università]], la concezione moderna della filosofia divenne più importante. Molti dei più stimati filosofi dAl XVIII secolo in poi hanno frequentato, insegnato e sviluppato le loro opere all'interno di un'università. Alcuni di essi furono: [[Immanuel Kant]], [[Johann Gottlieb Fichte]], [[Friedrich Wilhelm Joseph Schelling]] e [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel]]<ref>[[Pierre Hadot]], ''Philosophy as a Way of Life'', trad. Michael Chase. Blackwell Publishing, 1995. p. 271: ''Philosophy as a Way of Life''</ref>.
Dopo questi filosofi, la concezione classica fu quasi completamente abbandonata, ad eccezione di [[Arthur Schopenhauer]], [[Søren Kierkegaard]] e [[Friedrich Nietzsche]]. L'ultima considerevole figura in filosofia a non seguire un regime accademico rigido e ortodosso fu [[Ludwig Wittgenstein]]<ref>A. C. Grayling. ''Wittgenstein: A Very Short Introduction''. Oxford University Press, 2001. p. 15</ref>.
==Note==
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