Il Pordenone: differenze tra le versioni
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[[File:110 le vite, Giovanni Antonio Licinio da Pordenone.jpg|thumb|<div align="center">'''''Giovanni Antonio Licinio''''' ([[1434|1483]]-[[1539]])<br />[[Le Vite]] di [[Giorgio Vasari]]<br /><small>quarta parte</small> </div>]]
[[File:Pordenone, God the Father with Angels.jpg|thumb|Affreschi nella chiesa dei Francescani, a Cortemaggiore]]▼
[[File:Duomo (Cremona) - affreschi della navata principale 01.jpg|thumb|''Cristo inchiodato alla Croce'', 1521, Affreschi nel Duomo di Cremona]]▼
[[File:Golgotha-Il Pordenone-Cremona Cathedral.jpg|thumb|''[[Crocifissione del Duomo di Cremona|Crocifissione]]'' (ca. 1520-1521), [[Duomo di Cremona]]]]▼
[[File:Pordenone San Martín y San Cristóbal 1528-29 San Rocco Venecia.jpg|thumb|''Santi Martino e Cristoforo'', ante d'organo, San Rocco, Venezia]]▼
[[File:Pordenone, Santa Maria di Campagna.jpg|thumb|Affreschi a Santa Maria di Campagna, Piacenza]]▼
{{Bio
|Nome = Giovanni Antonio
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Il suo [[stile]], dopo il contatto con la grande [[rinascimento romano|maniera romana]], di [[Raffaello]] e [[Michelangelo]], si indirizzò verso toni magniloquenti, in un originale equilibrio tra ricordi classici e citazioni narrative di indole popolare, soprattutto nei lavori destinati alla provincia. È considerato il massimo pittore friulano del Rinascimento.
▲[[File:Pordenone, God the Father with Angels.jpg|thumb|Affreschi nella chiesa dei Francescani, a Cortemaggiore]]
▲[[File:Duomo (Cremona) - affreschi della navata principale 01.jpg|thumb|''Cristo inchiodato alla Croce'', 1521, Affreschi nel Duomo di Cremona]]
▲[[File:Golgotha-Il Pordenone-Cremona Cathedral.jpg|thumb|''[[Crocifissione del Duomo di Cremona|Crocifissione]]'' (ca. 1520-1521), [[Duomo di Cremona]]]]
[[File:0 angolo Via Ripagrande Via Porta Reno - Ferrara - Targa Licinio da Pordenone 0.jpg|thumb|left|verticale=0.7|[[Via Ripagrande#Luoghi di interesse|Targa]] a [[Ferrara]] che ricorda la morte del maestro Giannantonio Lodesani, detto Il Pordenone.]]▼
▲[[File:Pordenone San Martín y San Cristóbal 1528-29 San Rocco Venecia.jpg|thumb|''Santi Martino e Cristoforo'', ante d'organo, San Rocco, Venezia]]
▲[[File:Pordenone, Santa Maria di Campagna.jpg|thumb|Affreschi a Santa Maria di Campagna, Piacenza]]
==Biografia==
Fu ricordato da [[Giorgio Vasari|Vasari]], che gli dedicò una biografia dove viene definito: ''«il più raro e celebre [...] nell'invenzione delle storie, nel disegno, nella bravura, nella pratica de' colori, nel lavoro a fresco, nella velocità, nel rilievo grande et in ogni altra cosa delle nostre arti»''. Lo storico aretino lo presentò però con il nome di Giovanni Antonio "Licinio" da Pordenone, dando origine così alla confusione con il pittore [[Bernardino Licinio]], risolta solo al principio del Novecento.
La sua formazione, secondo il Vasari, avvenne sotto l'influsso del [[Giorgione]] e, secondo il [[Carlo Ridolfi|Ridolfi]], sotto [[Pellegrino da San Daniele]]. Fu influenzato, agli inizi, oltre che dall'esempio di [[Andrea Mantegna]], probabilmente dalla conoscenza delle incisioni del [[Albrecht Dürer|Dürer]] e di altri artisti nordici. Nel [[1514]]-[[1515]] fu a [[Roma]], a contatto con l'opera di [[Raffaello]] e [[Michelangelo]]. Fu attivo in diversi paesi del Friuli, in [[Umbria]], nei possedimenti dei d'Alviano, signori di Pordenone, a [[Venezia]], dove nel [[1528]] perse contro [[Tiziano]] il concorso indetto per la realizzazione della ''[[Martirio di san Pietro da Verona (Tiziano)|Pala di san Pietro martire]]'' per la [[chiesa dei Santi Giovanni e Paolo (Venezia)|chiesa dei Santi Giovanni e Paolo]], e in [[Emilia]], tra il [[1529]]-[[1530|30]]. Nel [[1532]] fu a [[Genova]] per lavorare alla [[Villa del Principe]] di [[Andrea Doria]].
▲[[File:0 angolo Via Ripagrande Via Porta Reno - Ferrara - Targa Licinio da Pordenone 0.jpg|thumb|left|verticale=0.7|[[Via Ripagrande#Luoghi di interesse|Targa]] a [[Ferrara]] che ricorda la morte del maestro Giannantonio Lodesani, detto Il Pordenone.]]
Negli [[anni 1530]], il confronto tra l'artista e Tiziano animò la scena artistica lagunare, concludendosi con l'emarginazione del pittore e, dopo la sua morte, col silenzio sulla sua opera da parte degli scrittori veneziani.
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