Utente:Salvatore Talia/Sandbox2: differenze tra le versioni

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Poce e Sbardella pubblicamente si dichiararono contrari allo scioglimento di "Armata Rossa", ma in un incontro privato con Agostino Novella (secondo il resoconto di quest'ultimo) si dissero anch'essi favorevoli alla dissoluzione e si limitarono a chiedere tempo fino al prossimo congresso del MCd'I, in cui si sarebbe deciso del rapporto del movimento con il PCI<ref>{{cita|Broder 2017a|pp. 87-8.}}</ref>.
 
A questo punto Raffaele De Luca e Orfeo Mucci, dopo aver accusato Poce e Sbardella di aver capitolato troppo facilmente di fronte all'offensiva del PCI, tentarono un colpo di mano, dichiarando l'espulsione degli stessi Poce e Sbardella dal MCd'I:; questi ultimi non accettarono e rivendicarono invece la guida esclusiva del movimento. Si ebbero in questo modo due ''leadership'' rivali, ognuna delle quali diramò un proprio bollettino interno con il quale decretava l'espulsione dell'altra. Mucci e De Luca mantennero il controllo del periodico ''Disposizioni Rivoluzionarie'' sul quale dichiararono che il MCd'I era ormai il «nemico numero uno» del PCI<ref>{{cita|Broder 2017b|p. 200.}}</ref>. Corvisieri commenta che con ciò «i metodi burocratici rimproverati al PCI, venivano tranquillamente applicati dagli stessi critici», e che però si trattò «di una scissione ''sui generis'' perché in definitiva le sezioni rimasero unite e gli stessi dirigenti non rupperò mai i contatti per arrivare a una ricomposizione del dissidio<ref>{{cita|Corvisieri 2005|p. 153.}}</ref>», ricomposizione che si ebbe già a settembre 1944<ref>{{cita|Broder 2017b|p 201.}}</ref>.
 
====Il convegno di Napoli e la fine di Bandiera Rossa====