Claudio Claudiano: differenze tra le versioni
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== Opere ==
La sua poesia, prevalentemente in [[Esametro|esametri]] (nelle prefazioni, però, prediligeva il [[distico elegiaco]]), e quasi tutta d'occasione (''De tertio consulatu Honorii Augusti, Epithalamium de nuptiis Honorii et Mariae,'' le invettive contro [[Rufino (storico)|Rufino]] ed Eutropio, rivali di [[Stilicone]], etc.), trova non di rado accenti di sincerità e vigore, specie nel sentimento della grandezza e della missione civile di [[Roma]] e nell'ammirazione per il generale [[Stilicone]], in cui Claudiano vedeva l'estremo baluardo dell'impero (''De Consulatu Stilichonis; De bello Gildonico'' contro
A parte vanno considerati i poemetti mitologici incompiuti,''De raptu Proserpinae'' (in tre libri) e ''Gigantomachia'', nei quali Claudiano fa rivivere lo spirito dell'''epos'' virgiliano e il plasticismo di [[Publio Ovidio Nasone|Ovidio]]. Possediamo anche un frammento di una ''Gigantomachia'' in [[lingua greca|greco]], che, sia per la lingua che per l'impostazione [[retorica]], è probabilmente anteriore alla venuta del poeta a Roma.
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