Mamma Ebe: differenze tra le versioni
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|Nazionalità = italiana
|Categorie = no
|PostNazionalità = , fondatrice
L'11 giugno [[2010]] viene di nuovo arrestata, insieme al marito e a un collaboratore con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata all'esercizio abusivo della professione medica e alla truffa aggravata; notificati anche altri 14 provvedimenti cautelari a carico di adepti e collaboratori della donna. Infine, il 16 marzo [[2016]], la [[Corte di Cassazione]] conferma la sentenza definitiva alla pena di 6 anni di reclusione<ref>[http://qn.quotidiano.net/ultimora.php?q=/2016/03/16/145815210212-mamma-ebe-confermata-condanna-a.shtml La condanna] da ''Quotidiano Nazionale''</ref>
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Fu soprannominata la ''santona di Carpineta'', dal nome della località in cui sorgeva la sua casa-tempio presso l'omonimo paese tra le colline romagnole di [[Cesena]]. Esercitò l'attività anche in un'altra delle sue dimore, presso San Baronto, frazione di [[Lamporecchio]], in [[provincia di Pistoia]].
La sua fondazione non fu mai approvata o in altro modo riconosciuta
Mamma Ebe fu a più riprese posta sotto accusa dal 1980 al 1994: i suoi reati andavano dall'[[estorsione]] a poveri anziani malati con la promessa di una guarigione, alla persuasiva suggestione psicologica dei seguaci, spesso donne. La sua vita ispirò, al regista [[Carlo Lizzani]], il [[Mamma Ebe (film)|film omonimo]], che venne poi presentato alla [[Mostra del Cinema di Venezia]] nel [[1985]]. Nel film di Lizzani, Mamma Ebe è interpretata dall'attrice Berta D. Domínguez.
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