Gilbert Keith Chesterton: differenze tra le versioni
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{{Citazione|Inchinandomi con la mia cieca credulità di sempre di fronte alla mera autorità e alla tradizione dei padri, bevendomi superstiziosamente una storia che all'epoca non fui in grado di verificare in persona, sono fermamente convinto di essere nato il 29 maggio del 1874 a Campden Hill, Kensington; e di essere stato battezzato secondo il rito anglicano nella piccola chiesa di Saint George, che si trova di fronte alla torre dell'acquedotto, immensa a dominare quell'altura. Non attribuisco nessun significato al rapporto tra i due edifici; e nego sdegnosamente che la chiesa possa essere stata scelta perché era necessaria l'intera forza idrica della zona occidentale di Londra per fare di me un cristiano<ref>Chesterton G. K. "Autobiografia", 1936</ref>}}
Ebbe una sorella, morta in tenera età, ed il fratello Cecil, più giovane di lui di cinque anni, con cui costituì un sodalizio culturale oltre che familiare notevolissimo. Alla nascita del fratello Chesterton riferisce − nella sua [[autobiografia]] − di aver detto soddisfatto: "Finalmente avrò un pubblico a cui parlare".
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=== Scomparsa ===
Le ultime parole, il giorno prima della morte, furono per la moglie ("ciao, mia amata") e per la segretaria ("ciao, cara"). La sua bara, troppo grande per essere trasportata per le scale (Gilbert era alto circa un metro e novanta e pesava oltre centotrenta chilogrammi), dovette essere calata dalla finestra. Il funerale si svolse nella [[cattedrale di Westminster]] e fu officiato da mons. [[Ronald Knox]], anche lui convertito e scrittore di gialli.<ref name=bio/><ref>Lauer, Quentin (1991). G.K. Chesterton: Philosopher Without Portfolio. New York City, NY: Fordham University Press, p. 25.</ref><ref>Barker, Dudley (1973). G. K. Chesterton: A Biography. New York: Stein and Day, p. 287.</ref>
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