Emilio Salgari: differenze tra le versioni

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{{Citazione|A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle, mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria od anche di più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che vi ho dati pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna.|Emilio Salgàri}}
 
I contratti di lavoro obbligarono Salgàri a scrivere tre libri l'anno e, per mantenere quei ritmi, fu costretto a scrivere tre pagine al giorno. A causa del conseguente stress, scriveva fumando un centinaio di sigarette al giorno e beveva un bicchiere di vino [[Marsala (vino)|marsala]] dopo l'altro<ref>Maurizio Ternavasio, rivista ''Torino Storia'', novembre 2015 - numero 0, p.29</ref>. Inoltre, dirigeva contemporaneamente un periodico di viaggi. Più che un problema di sottocompensi in proporzione alla mole di lavoro il suo [[esaurimento nervoso]] fu dovuto soprattutto alla fatica e alla stanchezza. Non solo non guadagnava, ma non era nemmeno considerato dai circoli letterari dell'epoca, ultimo smacco alla sua dignità. All'amico pittore ''Gamba'' scriveva nel 1909:
 
{{Citazione|La professione dello scrittore dovrebbe essere piena di soddisfazioni morali e materiali. Io invece sono inchiodato al mio tavolo per molte ore al giorno e alcune della notte, e quando riposo sono in biblioteca per documentarmi. Debbo scrivere a tutto vapore cartelle su cartelle, e subito spedire agli editori, senza aver avuto il tempo di rileggere e correggere.|}}