Richard Gerstl: differenze tra le versioni

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Le opere di Gerstl, immeritatamente trascurate sia dal grande pubblico sia dalla critica, vennero portate alla ribalta in [[Italia]] alla XXVIII [[Biennale di Venezia]] nel [[1956]] e negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] e nel mondo dal fondatore della Galerie Saint Etienne, Otto Kallir.<ref>{{Cita web|url=http://www.gseart.com/Artists-Gallery/Gerstl-Richard/Gerstl-Richard-Biography.php |titolo= Richard Gerstl (1883-1908) |editore=Galerie St.Etienne |accesso=6 agosto 2015}}</ref>
 
Secondo l'opinione del pittore e professore d'arte [[Hans_Hofmann|Hofmann]], la pittura di Gerstl si risolse in una delle prime manifestazioni di liberazione spirituale, una reazione radicale di [[primitivismo (arte)|primitivismo]], incentrato sulla potenza del colore per trasformare la forma in una espressione repentina e dolorosa.<ref name ="le muse" /> Quello che colpì maggiormente nelle sue opere fu l'intensità astratta, passionale, ma anche enigmatica.
 
La critica lo ha giudicato un [[fauves]] doloroso, anticipante l'[[Espressionismo]] e difatti proprio a Vienna nel [[1908]] [[Oskar Kokoschka]] realizzò le sue prime opere importanti, come il ''Musicista in estasi'', in contemporaneità con il suo suicidio.<ref name ="le muse" />